21 Settembre 2022

Dietro le quinte dei Gran Premi: Boris Casadio, “The Motor Voice”

Boris Casadio è un intellettuale, dall'animo rock, super appassionato di motori. Da oltre vent'anni è lo speaker di Misano ed Imola.

Boris Casadio, Misano

Boris Casadio non ha creato uno slogan ma uno stile, un nuovo modo di raccontare e vivere i Gran Premi. Da oltre vent’anni è “The Motor Voice”, lo speaker ufficiale delle gare e delle manifestazioni motoristiche che si svolgono in Italia. Boris Casadio è stato il primo ad introdurre gli intermezzi musicali negli autodromi, a trasmettere entusiasmo, passione ma in modo discreto, senza urlare. Soprannominato “BullDog”, alcuni lo definiscono “l’umanista dei motori” perché è laureato in Storia e parla di moto e Formula1 con rispetto, pacatezza, senza andare alla ricerca di sensazionalismi. E’ se stesso, non ha mai emulato nessun altro speaker e riesce sempre a rinnovarsi, ad essere sempre al passo con i tempi.

Boris Casadio, come ti sei avvicinato al mondo dei motori?

“Sono sempre stato loquace, ho iniziato a parlare molto presto. Sono romagnolo e qui la passione per i motori è nel dna di tutti. Tra il 1976 ed il 2000 mio padre è stato il Direttore Sportivo del Moto Club Faenza che gestiva il Crossodromo Monte Coralli. E’ stato coinvolto nell’ organizzazione del Mondiale Cross da fine anni ’70 ai primi anni ’90. Ha lavorato poi alla prima edizione dell’Europeo Velocità, tornato nel 1981 dopo una lunga assenza. In seguito ha fondato un team con alcuni soci, prima era attivo nel cross poi nella velocità ed in pratica io sono passato direttamente dai soldatini giocattolo alle moto”.

Perché hai scelto di fare lo speaker e non il pilota?

“Ho sempre amato le moto ma non ho mai sognato di gareggiare: non avevo il talento, la predisposizione, insomma, non era nelle mie corde. Mi piace andare in moto ma guidando piano, tra i monti, da turista, godendomi il panorama e fermandomi poi a mangiare”.

Quando hai debuttato come speaker?

“Da ragazzino ero tifoso di Trampas Parker, è venuto a Faenza e qui ha vinto l’Italiano. Pioveva, era buio, lo speaker ufficiale era andato via e mi hanno chiesto di premiarlo, sotto la sua tenda. Avevo 15 anni e ricordo ancora l’emozione di annunciare il suo nome, senza microfono, ma declamando a gran voce le sue imprese. Da qual giorno non ho più smesso. Prima mi occupavo solo di motocross e premiazioni poi ho iniziato con la velocità grazie a Giuseppe Morri”.

Com’è avvenuto l’incontro?

“Era il presidente della FMI Emilia Romagna e io facevo da speaker alle gare regionali di cross. Mi ha chiamato inizialmente per le premiazioni poi deciso di farmi andare anche in pista. Quando lui e Fantini hanno organizzato il CIV io sono subito diventato la voce ufficiale del campionato. Intanto avevo iniziato a lavorare anche come giornalista, a condurre delle trasmissioni televisive di moto sulle emittenti locali e nel 2001 mi sono iscritto l’Ordine dei Giornalisti”.

Qual è stato il tuo primo Gran Premio da speaker ufficiale?

“L’ultimo round del Mondiale Superbike ad Imola nel 2002, poi ho commentato la Formula1 sempre ad Imola e dal 2007 ad oggi ho raccontato tutte le edizioni del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini di MotoGP. Ho lavorato anche nel cross ed in tanti altri eventi”.

Ci spieghi la tua filosofia?

“Io non sono mai il protagonista, non voglio esserlo, ma sono un narratore. Voglio cercare di descrivere al meglio ciò che sta succedendo in quel preciso momento a chi è in circuito ma nel paddock o in un’altra parte della pista. Vorrei che attraverso le mie parole gli spettatori riuscissero ad immaginare le fasi della gara e conoscere qualcosa in più di piloti, tecnici e mezzi. Mi preparo sempre al massimo, anche se devo commentare una gara di minimoto. Per me è una questione di serietà e rispetto quindi, per certi aspetti, il mio atteggiamento è lo stesso tanto in una gara di MotoGP quanto in un trofeo amatoriale. Quando è possibile amo intervallare le parole con la musica rock, altra mia grande passione. Sono stato il primo a farlo nella velocità”.

Come si svolge il week-end tipo di uno speaker?

“Premetto che non sono un fumatore e nei week-end dei gran premi mi comporto da…atleta. Mi alzo presto, faccio pasti leggeri e non bevo alcolici. In più curo la mia voce con prodotti naturali ed esercizi specifici. Talvolta prima delle gare abbiamo delle riunioni organizzative per coordinare i dettagli, commento tutto il week-end di gara e le premiazioni. La domenica sera mi posso finalmente concedere un bicchier di vino”.

Progetti futuri?

“Ho quasi 47 anni e sono anche un imprenditore in ambito commerciale. Amo quello che faccio, cerco sempre di migliorarmi e crescere. Mi piacerebbe magari condurre una trasmissione televisiva di approfondimento per raccontare anche il dietro alle quinte del motorsport e trasmettere al pubblico la mia stessa passione”.

Lascia un commento