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MotoGP, Rivola: “Con 8 Ducati il Mondiale Costruttori non ha senso”

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Nel gennaio 2019 Massimo Rivola ha assunto il ruolo di a.d. Aprilia, riorganizzato la catena di lavoro del reparto corse, assunto ingegneri dal mondo della F1. L’ingegnere ha portato linfa vitale ad un team che aveva esordito da poco in MotoGP, alle prese con le prime grandi difficoltà di sviluppo, per qualche anno la Cenerentola del campionato. Dopo aver plasmato la sua creatura nella stagione 2022 sono arrivati i primi grandi risultati, merito anche di un pilota esperto come Aleix Espargarò, che ha seguito tutto il percorso di evoluzione della RS-GP.

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L’ascesa Aprilia in MotoGP

Fino al 2020 il pilota catalano chiudeva l’anno tra 14° e 17° posto finale, 8° nel 2021, quest’anno è in lotta per il Mondiale. E’ andato alla pausa estiva con il 2° posto in classifica a 21 lunghezze da Fabio Quartararo, con una moto veloce e affidabile e, soprattutto, in continua evoluzione. Con i tecnici che continuano a spingere e sfruttare le concessioni in scadenza a fine anno. Ma non solo, il prossimo step è stato aggiungere un team satellite dalla prossima stagione MotoGP. Un cammino progressivo che non ha un momento preciso di svolta. “Dal 2019 in poi abbiamo apportato cambiamenti permanenti all’azienda“. Gli uomini di Aprilia hanno iniziato a mettere mano al motore, successivamente all’aerodinamica, sopperendo alla fuga di ingegneri con gente nuova arrivata da Ferrari, McLaren, ma anche dalla Suzuki. “Siamo una squadra migliore ora; non ci sono dubbi su questo – ha detto a Speedweek.com –. Le nostre strutture sono migliorate“.

Il nuovo team satellite

I tecnici di Formula 1 si sono adattati abbastanza bene alla MotoGP. “Là le squadre sono composte da almeno 500 persone, alcune ne hanno più di 1000, come in Ferrari – ha aggiunto Massimo Rivola -. Quindi, se vieni da una squadra con 1000 dipendenti alla MotoGP, dove sono impiegate 100 persone, devi pensare e lavorare in modo completamente diverso”. Dal prossimo anno bisognerà pensare anche al team privato, WithU RNF, negli ultimi quattro anni in orbita Yamaha. Per l’azienda veneta significa più dati da elaborare, più ingegneri, più moto in griglia, più soldi da Dorna (2 milioni in più). “Ma se andiamo in pareggio con il team satellite sul business plan, per noi è perfetto“. Infine Massimo Rivola non risparmia una stoccata ai cugini della Ducati: “Quando otto Ducati gareggiano contro due Aprilia e due Suzuki come in questo momento, il Campionato Costruttori non ha molto senso. Meglio il Mondiale per Team, perché rispecchia le prestazioni dei due piloti che utilizzi nel team ufficiale“.

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Foto Motogp.com

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