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MotoGP, Jorge Lorenzo: “Valentino Rossi lasciò Yamaha per gelosia”

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Jorge Lorenzo è una leggenda della MotoGP e sicuramente è un peccato che abbia chiuso la sua carriera con una brutta stagione in Honda. Avrebbe meritato un finale migliore, però non si può dire che non si sia tolto delle soddisfazioni. Qualche rimpianto non manca, forse ce ne hanno tutti, ma ha vinto cinque titoli iridati ed è nella storia del Motomondiale.

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MotoGP, Jorge Lorenzo e il rapporto con Rossi

Il maiorchino è approdato in top class nel 2008 come compagno di squadra di Valentino Rossi nel team factory Yamaha e ha subito dimostrato di essere forte. Il Dottore non si aspettava di avere in casa un pilota di quel livello e non sono mancati momenti di tensione nel corso degli anni. Oggi, con il ritiro di entrambi, la situazione è decisamente migliore e nel 2021 c’è stato anche l’invito al Ranch per correre la 100 km dei Campioni a Tavullia.

Lorenzo, intervistato da Jordi Wild nel podcast The Wild Project, ha ricordato come fu il suo rapporto con Rossi in Yamaha: “Non ci parlavamo già dai primi giorni, se ci incontravamo in qualche situazione al massimo ci salutavamo. Ci odiavamo. Forse la parola odio non è giusta, però non volevo che fosse veloce. C’era antipatia. Nel 2005 ero in 250 e un giornalista mi chiese se avrei battuto Rossi se lui fosse venuto in 250. Io risposi di sì e alla maggioranza della gente ciò non piacque, mi considerarono arrogante. Però veramente lo pensavo. Credevo che con la stessa moto avrei potuto sconfiggerlo. Non potevo mitificarlo. Se lo mitifichi, come puoi batterlo?“.

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Il ritorno di Valentino in Yamaha

Valentino nel 2010 mise la Yamaha di fronte a una scelta tra lui e Jorge, arrivando poi a decidere di trasferirsi in Ducati. Il maiorchino conferma ciò che successe: “Se ne andò per gelosia. Io nel 2010 ho vinto il mio primo Mondiale e disse a Yamaha di scegliere tra lui e me. Lo ha riconosciuto. Yamaha gli rispose che volevano che rimanesse, però se li costringeva a scegliere allora avrebbe dovuto andarsene. Per orgoglio è andato in Ducati, fece due stagioni brutte e allora il nostro rapporto era migliore perché non eravamo più nella stessa squadra. Nel 2013 tornò in Yamaha con la coda tra le gambe, guadagnando molto meno e accettando di essere il secondo pilota. Poco a poco è diventato più forte e ha preso più controllo del team. Arrivammo ad essere 50-50 e da lì abbiamo iniziato a odiarci di nuovo“.

Nel 2010 Rossi ebbe un grave infortunio al Mugello e lì perse ogni chance di lottare per il titolo, perché dovette saltare delle gare. Lorenzo è sicuro che la voglia di batterlo abbia portato l’italiano a esagerare: “Io ero in testa alla classifica e stavo scappando. Lui doveva vincere, ma cadde e rimase fuori per dei mesi. Mi facilitò la strada per vincere il mondiale. Felice o triste per gli infortuni dei rivali? Felice, anche se non volevo che gli successe nulla di grave. Però era uno in meno… Questo vale per tutti, però nessuno lo riconosce e vengono dette altre cose. Io speravo che il recupero fosse lento, perché volevo vincere il campionato. Senza Rossi, Stoner, Pedrosa e Marquez sarei dieci-dodici volte campione“.

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Foto: Instagram @jorgelorenzo99

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