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Roberto Tamburini, quante emozioni al MotoAmerica “Bellissimo!”

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Il primo giorno di scuola regala sempre emozioni uniche, a qualunque età. Roberto Tamburini non è più un ragazzino ma non ha mai smesso di sognare e soprattutto di realizzare i propri sogni. E partecipare al MotoAmerica era uno di quelli che aveva sempre avuto (leggi qui). Lo scorso week-end ha debuttato nella serie americana classe Supersport, la più numerosa con oltre 40 concorrenti. Per lui era tutto nuovo: squadra, moto, pista e sotto certi aspetti anche categoria visto che non gareggiava in Supersport da ben prima della nascita della Next Generation. Quando lui correva nella serie cadetta c’erano solo le 600 tradizionali. Ad Atlanta ha corso in sella all’ MV Agusta MP13 Racing di Melissa Paris, una moto che non aveva mai provato prima.

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Chiaramente non ci si potevano attendere scintille ma Roberto Tamburini si è fatto onore. Si è qualificato in terza fila, si è classificato settimo in gara-1 ed undicesimo in gara-2 sul bagnato.

“Sono contento – dice Roberto Tamburini a Corsedimoto – Al di là della settima posizione in gara-1 che considero positiva, turno dopo turno riuscivo a migliorare tanto, a conoscere sempre meglio la pista, la moto ed avvicinarmi ai primi. Sabato ad inizio gara avevo un buon passo, da metà in poi ho faticato un po’ perché con le gomme usate è normale pagare un po’ lo scotto dell’esordio. Purtroppo domenica non abbiamo potuto correre sull’asciutto quindi migliorare ulteriormente il feeling ed avvicinarci di più ai primi. Abbiamo però cercato di raccogliere dati e conquistare più punti possibili. Ringrazio il team Equitea MP13 MV Agusta per l’ottimo lavoro. Mi sono trovato veramente bene”.

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Quali sono state le difficoltà principali?

“Per me è stato week-end molto intenso. La pista non era facile da imparare però come primo contatto è stato ottimo, mi sono fatto un’idea della moto e di tutto il resto in vista della seconda gara. Sicuramente è stato complicato debuttare al MotoAmerica senza aver fatto test. Il livello medio rispetto al passato si è alzato e ci sono più piloti di vertice. Ora dovrò cercare di cucirmi sempre di più la moto addosso ed imparare le piste velocemente. Ogni volta ci saranno solo i tre turni prima di gara-1 quindi il tempo è breve ma cercheremo di sfruttarlo al meglio possibile e di fare uno step già nel prossimo appuntamento a metà maggio”.

Cosa ti ha colpito di più?

“Un po’ tutto. L’ambiente del MotoAmerica è molto bello. C’è gente che si accampa già dal giovedì, vengono con i camper, fanno le grigliate e si godono l’evento. C’è un clima molto disteso tra il pubblico, è una festa. La prima gara è stata molto emozionante per me. Chiaramente io ero molto concentrato su quello che dovevo fare e non potuto godere appieno di ciò che mi circondava però nel complesso mi è piaciuta moltissimo l’atmosfera che si respira nel MotoAmerica”.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marianna Giannoni
Tags: MotoAmerica

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