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Valentino Rossi: “Dopo l’inverno Munoz sarà pronto”

Valentino Rossi e David Munoz hanno iniziato a lavorare insieme. Al capotecnico serve un periodo di adattamento: "Ha il supporto degli ingegneri Yamaha"

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Motore, telaio, elettronica, ciclista: tante le novità per Valentino Rossi al lavoro sulla Yamaha 2020. I primi veri progressi potranno emergere solo a Jerez, dopo un confronto su un tracciato di diversa natura. Ma la vera rivoluzione per il Dottore è avvenuta all’interno del box. Silvano Galbusera ha fatto da supporto a David Munoz, il nuovo capotecnico che dovrà prendere in mano le redini del box VR46, per traghettare il nove volte iridato verso quello che sarà l’ultimo rinnovo di contratto.

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Positive le sensazioni con la M1 di transizione tra il 2019 e il 2020, migliorata l’erogazione, acquisita più velocità di punta. Ma Valencia non è forse il miglior tracciato per sperimentare una novizia. Un test comunque importante per oleare gli ingranaggi di un nuovo team che si affida ad un tecnico spagnolo, senza esperienza della MotoGP. Per Valentino Rossi è il terzo giorno in sella alla moto del prossimo anno, dopo Brno e Misano. “Questa non è la versione definitiva, probabilmente daremo vita ad un’altra fase di sviluppo”. Il feeling con David Munoz sembra già sulla buona strada. “La prima impressione è positiva, conosco già David e il suo modo di lavorare. Ma è ancora molto presto per lui, deve prima capire come funziona la MotoGP, perché non ha esperienza. Tuttavia, ha gli ingegneri Yamaha come supporto, quindi penso che avrà la pausa invernale per familiarizzare con la classe regina“.

MUNOZ CAPOTECNICO DELL’ERA MODERNA

Non solo meccanismi della top class, ma anche analisi approfondita della YZR-M1, una moto agile in curva, ma ancora con lacune di motore ed elettronica. “Deve studiare e controllare i dati per capire come funziona questa moto. Non ha esperienza – ha ribadito Valentino Rossi -. Ma la prima impressione è positiva, mi sento bene, abbiamo già fatto alcune piccole modifiche e alla fine mi sentivo meglio che all’inizio”. Serve tempo al neo capotecnico del Dottore, affinché tutto sia sotto controllo. Quanto tempo? “Difficile a dirsi, ma secondo me non molto tempo. Forse l’inverno sarà sufficiente, dopo ciò avremo anche bisogno di qualche esperienza nei fine settimana di gara“.

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Silvano Galbusera era un capotecnico “vecchio stampo”, la MotoGP odierna richiede nuove dotazioni caratteriali oltre che tecniche. “Il suo ruolo è cambiato molto nella MotoGP degli ultimi 5-10 anni“, ha aggiunto Valentino Rossi. Ogni area della moto richiede degli specialisti: “Ora ho gli ingegneri giapponesi, gli ingegneri delle gomme, gli ingegneri delle sospensioni. È più una squadra. In passato il capo meccanico era più solo. Ma adesso hanno molto supporto dalla Yamaha“. Per prolungare questa gloriosa avventura servirà innanzitutto un grande lavoro di gruppo. Il tempo degli errori di strategia deve essere solo un ricordo.

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