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Jorge Lorenzo ‘imprigionato’ in Honda: Ducati esce sconfitta

Jorge Lorenzo non approderà in Pramac nel 2020, Honda chiede il rispetto del contratto. E nel box Ducati monta il malumore: Jack Miller non firma.

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Alla vigilia del GP d’Austria di MotoGP arriva la sentenza definitiva: Jorge Lorenzo non passerà in Pramac nel 2020. Secondo quanto riporta Paolo Ianieri de ‘La Gazzetta dello Sport’, Honda si è dimostrata irremovibile nel voler rispettare il contratto e Ducati ne esce con le ossa rotte. Non solo per non essere riuscita a portare in porto l’affare, ma perché ora si ritrova a gestire il malumore dei suoi piloti, Jack Miller in testa.

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Il pilota australiano è stato l’unico a parlare chiaramente e ora ribalta le carte in tavola. Ha rifiutato il contratto di un anno per una somma di circa 500mila euro per cedere a presunte lusinghe di KTM, che cerca Jack Miller per sostituire Johann Zarco. Non sappiamo se c’è un reale interesse della casa austriaca o si tratta di uno stratagemma per giocare al rialzo. Inoltre Ducati ha deluso emotivamente i due ufficiali Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Ancora una volta Borgo Panigale dimostra qualche pecca in sede di contrattazione…

Una nota di merito va invece al team Pramac, che sin dal primo momento ha fatto quadrato intorno all’australiano, pur dovendo lasciare spiragli aperti nei confronti della casa madre. Ne esce sconfitto anche Jorge Lorenzo, costretto a rientrare nel box Repsol Honda da “traditore”, con il manager Albert Valera che non ha mai smentito il dialogo con Pramac e Petronas. Evidente che il maiorchino abbia desiderio di cambiare aria, ma fino al termine del 2020 dovrà fare buon viso a cattivo gioco. In attesa di conoscere le sue dichiarazioni ufficiali quando tornerà nel paddock fra due settimane a Silverstone. Infortunio permettendo.

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  • 'Qualche pecca in sede di contrattazione'.... davvero troppo buoni. Gestione rapporti e risorse umane di Borgo Panigale, meglio stendere un velo. E va cosi da troppi troppi anni. Mah....

    • Era cominciata con Capirossi, defenestrato per Melandri. Di piloti ne sono passati da perdere il conto, i top managers nel box sempre quelli e nessuno li schioda. Ma sicuri che Ducati non sia ancora parastatale?

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