23 Gennaio - Marc Sèriau
MotoGP: Ducati avanti tutta “Restrizioni aerodinamiche? C’è ancora molto da esplorare”
IL TECNICO – Eduardo Lenoci, a capo dello sviluppo aerodinamico della Ducati, prende quindi la parola. “Quando ho iniziato a lavorare in Ducati quasi sei anni fa, la mia formazione ed esperienza si basavano su F1 e auto da corsa. Per esempio, si può vedere che ci sono molti soldi investiti nello sviluppo dell’aerodinamica in Formula 1. Ciò che ho imparato nel mondo auto è, per esempio, un approccio diverso in termini di utilizzo di strumenti specifici per identificare gli strumenti giusti e il loro utilizzo in modo appropriato. Se considerate l’aerodinamica e la dinamica del veicolo, entrambi insieme, viene fuori una sinergia delle nostre risorse che è molto utile per noi per comprendere tutte le diverse soluzioni che studiamo e testiamo per sviluppare la moto”.
Hai citato strumenti specifici. Cosa sono?
“Per esempio, abbiamo introdotto l’uso massiccio di CFD, Computational Fluid Dynamics, che è a dire, la simulazione matematica di ciò che accade intorno alla moto in termini di aerodinamica. In passato, abbiamo sviluppato le moto nelle gallerie del vento, quindi abbiamo utilizzato un modello a grandezza naturale, composto da componenti esistenti, parti di ricambio di motocicli esistenti, ad esempio. Usando CFD, ci sono alcuni vantaggi. Ad esempio, posso dire che da un lato, l’enorme quantità di dati provenienti dalle simulazioni aiuta gli ingegneri a comprendere in maniera molto dettaglata ciò che sta accadendo sulla moto in termini di aerodinamica. Perché nella galleria del vento, non possiamo vedere la distribuzione della pressione, né il flusso o la distribuzione di tensioni sulla superficie della moto. Mentre tutto questo è possibile con il CFD. Quindi quando vai in galleria del vento, devi solo fare un lavoro di ottimizzazione, che è tanto importante quanto lo sviluppo di nuovi concetti. D’altra parte, non devi aspettare che le parti esistenti siano montate sulla moto per essere sperimentate, puoi iniziare il tuo sviluppo assai prima.”
Cosa ne pensi dei tuoi avversari, in termini di aerodinamica?
“Beh, se hai guardato una griglia di partenza in una gara della MotoGP cinque anni fa, hai visto che la configurazione aerodinamica dei nostri concorrenti erano molto simili a quelle di oggi. E forse alcuni di loro non erano stati cambiati da anni. Poi, negli ultimi anni, sono stati montati molti dettagli aerodinamici, anche sulle moto dei nostri concorrenti, strane appendici e cose del genere. E anche a seconda del pilota. Quindi, da una parte, posso dirti che siamo felici perché abbiamo iniziato proprio all’inizio e forse abbiamo avuto ragione a fare questo investimento in denaro e tempo. D’altra parte, è anche motivo di motivazione per noi, perché ti dà la spinta per spingere un pò di più il livello di sviluppo e le nuove idee a venire.”
Quali sono le sfide future, tenendo conto delle regole?
“Come Gigi ha accennato prima, le normative sono state modificate negli ultimi due anni in termini di ciò che è disponibile e possibile in termini di sviluppo aerodinamico. Ovviamente, come ingegneri, ci sarebbe piaciuto questo tipo di modifiche per migliorare le prestazioni, ma a volte non è così, quindi è solo una questione di riduzione o limitazione, ad esempio, per ridurre costi, come è successo prima. Ma la mia opinione è che ci sono molte aree da esplorare in termini di aerodinamica e, in ogni caso, la metodologia che useremo sarà la stessa e avremo la possibilità di affrontare le nuove sfide, da qualsiasi parte arrivino. “
La Ducati mosrtata alla presentazione di Neuchatel aveva le ultime appendici viste nei test invernali, e Gigi Dall’Igna ha confermato che “testeremo la nuova carenatura in Qatar come al solito poco prima della gara di apertura della stagione.”