17 Novembre 2022

Rossano Innocenti (BMW): “Giannini è un pilota vero, non un fighetto”

Il Direttore Tecnico BMW Italia Rossano Innocenti a tutto campo. Il bilancio BMW nel Mondiale, del CIV, di Giannini...

Rossano Innocenti

Moto tedesca e cuore italiano. Rossano Innocenti è il responsabile racing di BMW Italia. Storico direttore tecnico anche a livello Mondiale, segue da vicino tutti i piloti e i team che gareggiano con le moto tedesche. Rossano Innocenti è un grandissimo appassionato, un vero sportivo, sembra un personaggio d’altri tempi, degli anni eroici del Mondiale Superbike eppure ha una mentalità moderna. Nel corso della sua lunga carriera ha lanciato tanti giovani ed ora sta seguendo da vicino Gabriele Giannini, uno dei prospetti più interessanti del panorama italiano.

Rossano Innocenti, partiamo dal Mondiale Superbike. La BMW non riesce a brillare, come se lo spiega?

“Dall’esterno faccio fatica a giudicare, a vedere bene cosa funziona e cosa no. Ovviamente non sono felice di vedere la BMW in quella situazione e mi auspico in una ripresa ma da fuori è difficile capire i problemi”.

In Italia la BMW è da anni protagonista nel National. Come vede Gabriele Giannini?

“Oggi si parla tanto di Giannini ma non ha iniziato a correre quest’anno, aveva già corso in passato nella 300, una categoria totalmente insipida. Non ha nulla di racing ed è più pericolosa della MotoGP. Usano motori adatti per l’agricoltura. Bisognerebbe riflettere sul senso di questa classe ma anche su un’altra cosa: perché ci si accorge solo oggi di Giannini? Com’è possibile che abbia rischiato di rimanere a piedi? Se non ci fosse stato un team come Pistard che ha creduto ed investito in lui oggi non avremmo uno tra i migliori talenti che ci siano in Italia. Credo che subito dopo i piloti già protagonisti nel Mondiale ci sia Giannini. E’ un ragazzo molto forte, serio umile e che lavora come muratore. Non è uno di quei piloti che fanno i fighi, si alzano alle 10 di mattina, vanno in palestra, due giri con una moto ma fanno finta di essere dei professionisti. Gabriele è uno che fa i sacrifici, che ci tiene e noi vogliamo aiutarlo. Perché non lo hanno fatto altri?”.

Perché?

“Giannini non ha mai avuto un soldo! Pistard e BMW Italia hanno visto che ha talento che è un bel personaggio, ora ci lavorano sopra e si prendono giustamente i meriti. Quando ci sono dei ragazzi così promettenti però si dovrebbe interessare la FMI. La Federazione dovrebbe aiutare i ragazzi che hanno talento ma non hanno le possibilità economiche così come le squadre in generale altrimenti il motociclismo si riduce ad un business fine a se stesso e vanno avanti piloti che non hanno le capacità ma solo i soldi. Mi chiedo però se ci sia gente con la capacità di vedere chi ha talento o meno o se hanno il paraocchi”.

Spesso vanno avanti anche quelli con più esposizione mediatica e social…

“Io non ce l’ho con gli youtuber sia chiaro, non è colpa dei ragazzi. Luca Salvadori poi è bravo sia a fare i video che come pilota quindi massimo rispetto per lui. Ce l’ho con i team che non valorizzano i talenti e ci si trovano poi dei piloti veloci come Roberto Tamburini a piedi mentre altri realmente scarsi che fanno il Mondiale Superbike”.

Cosa farà Giannini nel 2023?

“Crediamo molto in lui, lo seguiamo e lo supportiamo. Stiamo facendo anche un reality con Gabriele e ci sono in programma altre iniziative. Nel 2023 farà ancora in National con una BMW ancora più preparata e più vicina a quella del Mondiale. Se riuscirà ad andare veloce e fare tempi realmente interessanti si valuterà di fargli fare qualche wild-card nel Mondiale Superbike già nel 2023, in collaborazione con Pirelli. E’ cresciuto moltissimo ma non è ancora pronto per gareggiare a tempo pieno a livello internazionale. L’obbiettivo e contribuire alla sua crescita in modo che possa diventare un domani un protagonista del Mondiale Superbike”.

Non parteciperete al CIV Superbike?

“BMW non farà assolutamente il CIV Superbike, non ci interessa proprio. Che senso ha fare un campionato con moto che non si possono utilizzare in nessun altro campionato, con elettronica, ciclistica e gomme totalmente diverse da qualche altra serie? Se una squadra ha la speranza o l’ambizione di fare delle wild-card nel Mondiale non può fare il CIV. Poi non ci piace fare un campionato in cui normalmente ci sono così poche moto in griglia. Io credo che nel 2023 ci saranno ancora meno piloti che nel 2022 perché a chi interessa fare un campionato con sfide impari?”.

Si riferisce a Michele Pirro?

“Faccio un esempio. Un ciclista dilettante sarebbe felice di gareggiare sempre, nelle gare in salita, assieme a Nibali? Magari una volta o due lo fa perché può essere stimolante ma poi di stanca e cerca gare in cui possa competere per la vittoria e non dove c’è lo strapotere di un atleta e di una squadra. Pirro e Barni sono su un altro pianeta rispetto agli altri. E’ anche per questo che tanti scelgono il National in cui sui ci sono piloti di 18 anni, altri di 30 e perfino di 40 che cercano di stare davanti. Le sfide sono molto più belle, adrenaliniche, la griglia è sempre piena e quindi gli sponsor sono più contenti. Non è tanto una questione di costi ma di regolamento e di campionato in generale. BMW è presente nel BSB, nei vari campionati nazionali degli altri stati ed il motivo è facile da capire”.

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