4 Agosto 2009

Tutti i ritiri dovuti alla crisi economica: un 2009 tremendo

Case ufficiali, squadre e progetti abbandonati quest'anno

Nel mondo delle corse motociclistiche la crisi economica si sente. Eccome. Più che quest’anno, dove si sono registrati ritiri eccellenti, preoccupano le prospettive per il 2010: in parole povere, soldi non ce ne sono, ed è difficile di questi tempi (quando si programma il futuro) trovare le risorse per continuare. Bisogna tirare all’osso i costi “inutili”, cercare di tirare avanti perchè il mondo delle competizioni muovono investimenti importanti e, soprattutto, danno lavoro a migliaia di persone. Purtroppo il 2010 non si prospetta dei migliori, per un 2009 che, come si può vedere dagli abbandoni di questo periodo, è già stato tremendo.

MotoGP

Ai primi giorni di gennaio la prima “tegola”: Kawasaki lascia la MotoGP. La mediazione (ed i contributi) Dorna ha consentito alla creazione del team Hayate, programma limitato ad un solo pilota (Marco Melandri) che, a fine stagione, dovrebbe lasciare almeno con la “partnership” Kawasaki. Sempre nella top class poche settimane or sono si è registrato l’abbandono (con polemiche e strascichi al seguito) del team Grupo Francisco Hernando, arrivato con grandi ambizioni ed investimenti, senza scordarci di quanto accaduto in casa-Scot, dove Gabor Talmacsi ha prima affiancato per poi sostituire Yuki Takahashi.

Superbike

Ai test di Portimao c’era una apparente tranquillità tra le derivate di serie: 32 piloti iscritti in forma permanente, un vero e proprio “boom”. Numero mai toccato: subito ha dovuto abbandonare il team Proride (ex-Alto Evolution), seguito da PSG-1 Corse, Team Sterilgarda è passato da due ad una moto soltanto con altre squadre che hanno evitato le impegnative trasferte extra-europee, vedi Squadra Corse Italia, TKR Suzuki Switzerland, mentre Yamaha GMT94 ha avuto la possibilità di correre a Kyalami (e di conseguenza anche a Miller) grazie a finanziamenti “locali” portati da Shaun Whyte. Guandalini Racing, complice un main sponsor che non ha ancora mantenuto le promesse economiche di inizio stagione, ha fatto correre solo Smrz a Brno con grandi sacrifici. Passando alla Supersport, abbandono del team “ufficiale” Suzuki Hoegee, mentre c’è crisi anche nella Superstock 600 dove si lotta per avere una griglia di 20 piloti.

Endurance

L’ultimo forfait in ordine di tempo è arrivato da Honda France, che ha annunciato di non correre il Bol d’Or nonostante le ottime possibilità di vittoria. La stagione, tuttavia, non era partita con le migliori prospettive: il team che ha dominato in questi anni, Suzuki SERT, Yamaha GMT94 e Kawasaki France hanno deciso di correre solo a Le Mans e Magny Cours. La FIM, che ha preso in mano da qualche anno la gestione del mondiale, ha inoltre reso “facoltativa” la trasferta di Suzuka per i team iscritti in forma permanente: solo 3 hanno infatti corso la 8 ore.

Panorama americano

Complice la crisi a inizio stagione ha abbandonato American Honda, destinando tecnici, pilota (Neil Hodgson) e moto al team satellite Corona Extra. Suzuki è rimasta all’ultimo per rispettare alcuni onerosi contratti con sponsor e piloti, Kawasaki si è accordata con il team Attack per proseguire almeno nella Daytona SportBike. Purtroppo per il 2010 si rischia di non avere nessun costruttore ufficiale al via: Yamaha, che ha visto un calo delle vendite del 50 %, sta riflettendo il da farsi, Suzuki e Kawasaki sono lì lì per annunciare il ritiro, anche per contrasti con i nuovi regolamenti adottati dall’organizzazione, Daytona Motorsports Group.

Peggio va in Giappone

Chi ha sofferto di più nell’immediato la crisi economica è stato il motociclismo giapponese. Honda ha ritirato la propria squadra ufficiale alla 8 ore di Suzuka e JSB1000 (campionato nazionale Superbike), destinando minimo contributo tecnico ed economico a squadre private (F.C.C. TSR, Sakurai e HARC-PRO). Yamaha non ha corso alla 8 ore, Kawasaki pure (se non con il team Trick Star Racing) ed era a rischio chiusura anche il Team Green, tra gli ordini del giorno quando si decise il forfait dalla MotoGP. In Suzuki si è ridotto l’impegno da 2 a 1 moto, sia a Suzuka, sia nel campionato nazionale: in più per il 2010 non si prospetta nulla di buono, con un previsto ritiro “collettivo” dei costruttori anche nel Trial e Motocross.

Alessio Piana

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