18 Ottobre 2022

MotoGP, ordini di scuderia: quando una squadra scontenta i tifosi

Pecco Bagnaia vicino al titolo mondiale piloti della MotoGP. In orbita Ducati si continua a parlare di ordini di scuderia.

Pecco Bagnaia

Pecco Bagnaia è il nuovo leader del Mondiale dopo il podio conquistato in Australia, dove Fabio Quartararo ha commesso un errore che lo ha costretto a rientrare ai box prima del traguardo. A due gare dalla fine il pilota della Ducati ha un vantaggio di 14 punti sul campione in carica della MotoGP. Un vantaggio strameritato se si considera quanto fatto da Assen in poi, recuperando 105 punti sul rivale francese e senza ordini di scuderia (o quasi). In Thailandia Johann Zarco ha evitato di sorpassare il collega di marca per rispetto del marchio, consentendogli di guadagnare alcuni punti molto preziosi nella corsa al titolo mondiale. In Giappone è stato Marco Bezzecchi, amico di Academy, a non azzardare una manovra di sorpasso. Ben poca cosa rispetto ai tanto chiacchierati ordini dall’alto, a cui sono sempre stati recalcitranti sia Enea Bastianini che Jorge Martin.

Cosa fare davanti al diktat aziendale

La caduta di Pecco Bagnaia a Motegi ha fatto sì che i piloti Ducati avessero una pressione maggiore per aiutarlo. Bagnaia si merita tutto l’aiuto di cui ha bisogno da parte della Casa emiliana e dei suoi piloti. Mai come in questa stagione l’abbondanza di Desmosedici in griglia (ben otto) sta aiutando non poco il pilota piemontese del team Lenovo Ducati. Vincere il titolo è la massima priorità dell’azienda di Borgo Panigale che non centra questo obiettivo dal 2007 ad opera di Casey Stoner. Dopo anni e anni di investimenti è doveroso raggiungere questo traguardo, per ripagare gli sforzi di tecnici, piloti, meccanici e partner commerciali. Le eventuali richieste arrivate dai vertici finora sono stati solo raccomandazioni, a non intralciare il cammino di Pecco. Ma si è fatto un gran parlare di ordini di scuderia che al momento non sono serviti a Pecco Bagnaia.

Corsi e ricorsi storici

Non è però la prima volta che gli ordini di scuderia sono ormai un must per chi è in corsa per il titolo mondiale piloti. Ci si mette d’accordo in tutti gli ambiti, dalla politica e perfino ai giochi che non costano niente come Sizzling Hot slot gratis. Il primo caso avvenne nel 1967 con Phil Read e Bill Ivy della Yamaha che in quella stagione dominò nelle classi 250cc e 125cc, classe che dovevano esser vinte da tutte e due. Tutto secondo i piani fino a quando Read rinnegò quell’accordo. Da quando Read doveva vincere in 250 poi trionfò nella 125cc rinnegando l’accordo originario.

Il pilota della Yamaha voleva fare addirittura doppietta come rivelò al compagno. Più recente l’episodio di Dani Pedrosa che protesse il suo compagno di squadra Nicky Hayden fino alla fine per farlo vincere. Rispetto a Read non disubbidì gli ordini di scuderia. Valentino Rossi arrivò nel 2006 secondo alle spalle di Hayden dopo avere accumulato un vantaggio di 8 punti. Sette anni fa scoppiò la guerra tra Rossi e Marquez quando Rossi accusò lo spagnolo a Phillip Island di aver rallentato di nuovo il proprio passo per agevolare il connazionale Jorge Lorenzo nella rincorsa al titolo.

Cambierà qualcosa?

Insomma, cambiano i decenni, ma l’ordine è sempre quello di ascoltare la scuderia, anche se non sempre si è chiari su cosa fare. Bagnaia ha sempre escluso di voler ricevere aiuti necessari per vincere. Il pilota italiano spera di vincere netto, senza sentirsi dire che è stato aiutato. Qualcosa rispetto al passato sta cambiando, in quanto oggi comandano più i piloti che le scuderie. Nel caso fosse però necessario a Valencia tutti dovranno adeguarsi alle richieste dei manager Ducati. Probabilmente Pecco sarà l’unico pilota del brand a correre per il Mondiale, gli altri setti dovranno quindi mettersi in riga, chiunque esso sia. Ma ai tifosi sembrano non piacere affatto gli ordini di scuderia…

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