16 Aprile 2019

Vince sempre uno solo? La Superbike piace di più

Da ventidue gare vincono solo in due ma il Mondiale sta riguadagnando consensi. In Spagna è boom sui media

Superbike, #NLDWorldSBK

Undici a testa. Da ventidue gare, cioè da quasi un campionato intero, nel Mondiale Superbike hanno vinto solo due piloti e due Marche. Prima il dittatore era Jonathan Rea. La Kawasaki,  cinque Mondiali conquistati negli ultimi sei anni, sembrava irraggiungibile: anche con 1100 giri in meno e con il Cannibale  metà delle volte retrocesso in terza fila. Adesso lassù in cima c’è Alvaro Bautista, piovuto dalla MotoGP e (ad oggi) l’unico che riesca a far volare la debuttante Ducati V4R. Bautista contro Rea sarebbe un duello stellare ma  c’è stato confronto diretto, spalla a spalla, solo per tredici giri, in undici corse. Alvaro ne ha vinte nove comandando il plotone dalla prima all’ultima curva. Detta così sembrerebbe una noia mortale. E invece…

IL MONDIALE TIRA

E invece la Superbike anno di grazia 2019 tira. In Spagna, com’era logico, le vittorie di Alvaro Bautista hanno fatto impennare tutti gli indici. In TV il round d’apertura in Australia ha fatto più ascolti dell’intera stagione passata. Lo spazio sui media web e stampa è cresciuto del 157%. C’è da dire che in quel Paese si parte quasi da zero, ma l’impennata fa comunque impressione. E negli altri Paesi? Bene, se non benissimo. Lo scorso week, pur fortemente disturbato dal maltempo, sui due siti di riferimento – Corsedimoto.com e Speedweek.de, in lingua tedesca – i contenuti Superbike hanno fatto più traffico della MotoGP. Il quotidiano sportivo italiano più importante, La Gazzetta dello Sport, nel fine settimana ha dedicato due “aperture” al round di Assen, e nelle edizioni precedenti spazi comunque consistenti. Tutto questo nonostante fosse un week end inflazionato da F1, MotoGP e la FormulaE a Roma. Le vittorie di Bautista-Ducati in questa stagione hanno già guadagnato due volte la prima pagina della Rosea, un privilegio riservato a sport e personaggi veramente d’impatto.

IMOLA, TORNANO I TEMPI BELLI?

Fra meno di un mese c’è Imola e sarà una bella occasione per verificare il successo del Mondiale anche dal punto di vista dell’affluenza in circuito. Su questo versante i dati d’inizio stagione sono contrastanti: in Australia c’è stato un aumento, la Thailandia è andata giù e in Spagna è andata malino, perchè l’effetto Bautista non si è tradotto su una maggiore affluenza ad Aragon. Anche Assen ha accusato un calo, ma 42.167 con il freddo polare e anche la neve che hanno imperversato è una cifra assolutamente sorprendente. Adesso ci vorrebbe di un bagno di folla sulle colline intorno al Santerno.

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