6 Novembre 2014

Sylvain Guintoli e Aprilia si separano, doppio salto nel buio

La trionfale notte del doppio Mondiale in Qatar e l'enfasi con cui Aprilia ha battezzato la nuova RSV-RR  a Milano hanno fatto passare un po' in secondo piano la perdita Sylvain Guintoli. Che la Honda ha annunciato poche ore dopo la festa: sabato il francese sarà all'Eicma, ma da uomo immagine del nuovo team.  Porta […]

La trionfale notte del doppio Mondiale in Qatar e l'enfasi con cui Aprilia ha battezzato la nuova RSV-RR  a Milano hanno fatto passare un po' in secondo piano la perdita Sylvain Guintoli. Che la Honda ha annunciato poche ore dopo la festa: sabato il francese sarà all'Eicma, ma da uomo immagine del nuovo team.  Porta in dote il numero uno che al gigante giapponese mancava dal 2007, cioè dell'ultimo titolo vinto con James Toseland. E' uno smacco che Aprilia avrebbe potuto facilmente evitare. Si, perchè Guintoli non ha cambiato per scelta tecnica, ci mancherebbe: “Non ho mai guidato una moto così veloce in vita mia, è bello partire sapendo che vincerai” aveva commentato a caldo, ringraziando squadra, ingegneri ed azienda. Tanto meno Sylvain è andato a caccia di soldi: da campione avrebbe potuto strappare di più restando in Aprilia. E' andato via due mesi fa, durante il GP di Jerez, quando l'Aprilia gli comunicato che non avrebbe più corso in Superbike. Rimasto a piedi, Guintoli ha bussato all'unica squadra di spicco con una moto ancora libera. Trovando l'accordo in poche ore.

AVERLO IMMAGINATO! – Fosse stato per lui, Sylvain non si sarebbe neanche sognato di lasciare la RSV-RR in mano ad altri. Bastava decidersi prima, non alla vigilia della finalissima di Doha, quando  Aprilia ha deciso di continuare in Superbike “al massimo livello, perchè noi corriamo per vincere, mai per fare numero” ha puntualizzato il capo delle corse Romano Albesiano. Le RSV-RR verranno gestite da un team satellite, Red Devils, con pieno appoggio del reparto corse interno. Nell'operazione è coinvolto anche Aligi Deganello, l'ormai ex capotecnico di Guintoli. Che quindi avrebbe ritrovato, oltre al suo uomo di fiducia, tutto il personale Aprilia nei ruolo chiave: elettronica, sospensioni e motori. Ah, averlo immaginato…

DOPPIO SALTO NEL BUIO – Il matrimonio che si rompe è un  guaio per entrambi. Guintoli, due stagioni in Aprilia (un successo 2013, cinque quest'anno), avrebbe avuto l'esperienza necessaria per sviluppare il motore V4 con le specifiche regolamentari 2015, cioè l'obbligo di pistoni e bielle di serie. Da campione del Mondo avrebbe potuto correre parecchie gare con la stessa, inedita determinazione che in Qatar lo hanno portato a sbaragliare Sykes e la Kawasaki. In Honda invece ripartirà da zero, con la vetusta CBR-RR: se fosse un fulmine di guerra Jonathan Rea, da sempre uomo Honda, non avrebbe sbattuto la porta per andare in Kawasaki nella tana di Tom.  Ma anche per Aprilia senza Sylvain sarà durissima. La RSV4 è una MotoGP mascherata da Superbike ed eccetto Max Biaggi che l'ha vista nascere (e lo stesso Guintoli che vinse all'esordio in Australia 2013)  tutti gli altri hanno impiegato parecchio tempo per prenderci confidenza. Fior di campioni non ci sono riusciti: Shinya Nakano e Noriuiki Haga, per esempio. E perfino Marco Melandri ha perso mezzo campionato prima di capirci qualcosa, giocandosi la possibilità di vincere il titolo. Figuriamoci Leon Haslam, che ha grande cuore ma non è pilota tecnico, tantomeno un fine sviluppatore di nuovi progetti.

PERCHE' E' SUCCESSO? – Guintoli e l'Aprilia sono come quei coniugi che si separano sapendo in anticipo che coi nuovi partner staranno peggio. Sul piano tecnico non c'è nulla da dire: la RSV4 è andata più forte di sempre e non si è mai rotta, fondamentale con il nuovo limite degli otto motori. Tra l'altro lo sviluppo SBK è andato avanti senza sosta nonostante il reparto corse di Noale stia lavorando in contemporanea sul progetto MotoGP. Miracoloso. Albesiano, ingegnere di talento, però non è ancora una vecchia volpe del paddock, gli mancano l'esperienza e i contatti giusti per anticipare gli eventi. Così è andato in difficoltà su molti fronti: dalle discussioni sul nuovo regolamento, dalle quali Aprilia è uscita scontenta, alla complicata gestione del gioco di squadra nella fase decisiva del campionato. Manca un direttore sportivo,  per intendersi.  Per trattenere Guintoli sarebbe bastato decidere qualche settimana prima a chi e come affidare la Superbike 2015 in gestione. Ma è andata così. Peccato.

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1 commento

  1. Pito28 ha detto:

    Lasciar andare uno come Guintoli per avere in squadra Haslam è semplicemente inspiegabile. Il francese è uno che va forte, altro che giusto qualche gara sul bagnato! Ha avuto una sola vera possibilità con una moto da mondiale e lo ha vinto (il primo anno terzo ed in lizza per vincere il mondiale fino alla penultima gara), altrochè storie.
    Il problema VERO di Aprilia, nelle corse come nel mercato, è che non riescono a far fruttare quanto di buono sanno fare. Da una parte manca la “politica” dall’altra il marketing.
    Triste storia…