13 Dicembre 2013

Supersport 2014: Riccardo Russo, dalla Campania con ardore

Riccardo Russo, 21 anni, punta al podio del Mondiale Supersport, la serie delle medie cilindrate sorella minore della Superbike. Continuiamo il viaggio alla scoperta dei giovani leoni impegnati derivate dalla serie. Russo si è rivelato sbaragliando il monomarca Yamaha R6 nel 2010. L’anno dopo ha debuttato nella Stock600 under 20 (sesto finale) e al secondo […]

Riccardo Russo, 21 anni, punta al podio del Mondiale Supersport, la serie delle medie cilindrate sorella minore della Superbike. Continuiamo il viaggio alla scoperta dei giovani leoni impegnati derivate dalla serie.

Russo si è rivelato sbaragliando il monomarca Yamaha R6 nel 2010. L’anno dopo ha debuttato nella Stock600 under 20 (sesto finale) e al secondo tentativo si è giocato il titolo con il talento olandese Michael van der Mark in un durissimo duello all’ultima curva. Nel 2013 ha debuttato nel Mondiale con la Kawasaki Puccetti e l’appoggio del Team Italia della Federmoto. Migliori piazzamentI quarto a Monza, quinto a Aragon e due volte sesto al Nurburgring e Jerez. La prossima stagione correrà con la Honda del team Lorini già provata nelle scorse settimane a Jerez.

Riccardo Russo, 21 anni, sulla Honda-Lorini nei test di Jerez (AlexPhoto)

Riccardo, è soddisfatto dei risultati 2013?
Tutto sommato non è andata male. Ho corso solo le gare in Europa, direi che è stato un ottimo debutto per la moto che avevo. Peccato aver avuto problemi tecnici in quattro gare, la posizione finale poteva essere decisamente migliore. E’ stato un vero peccato non fare i round extraeuropei (per mancanza di soldi, ndr), mi rifarò presto.

Com’è il Mondiale visto da un ragazzino al debutto?
La prima gara ero un po’ ansioso, avevo paura di fallire. Poi ho capito che potevo stare coi migliori, lottare per la vittoria. Se solo avessi avuto più motore…Ho visto subito che io come talento ce la faccio a stare coi migliori. Ma nel Mondiale non puoi improvvisare, per vincere serve avere la moto, e metterla a posto nel migliore dei modi.

Perchè il Team Italia ti ha mollato?
Il contratto era finito. Mi hanno detto solo “cercati una moto”.

La Honda CBR-RR come va?
Rispetto a Kawasaki è più maneggevole, mi sono trovato subito bene. Ho girato a Jerez, da solo, quindi non ho capito bene il potenziale. Però si guida bene, sono fiducioso.

Intanto van der Mark, il tuo avversario 2012, ha già dimostrato di andare fortissimo con la Superbike vincendo al debutto la 8 ore di Suzuka.
Ho pensato che quello che ha fatto lui, lo posso fare pure io. Nel 2012 ho perso il titolo perchè la sua Honda andava un po’ più forte della mia Yamaha, aveva più motore. Nello spareggio di Magny Cours ho provato a giocarmelo fino all’ultima curva, ma poi mi sono dovuto dare una calmata. Ce le siamo date di santa ragione e ho rischiato di farmi squalificare. Lui va forte, molto. Ma io non sono da meno.

Riccardo Russo, a sinistra, coi suoi tifosi ad Aversa

L’approccio con il team Lorini com’è stato?
Sono dei bravissimi ragazzi, già li conoscevo. Al test ho potuto rendermi conto che sono grandi lavoratori, sono appassionati. Sono quasi gelosi delle loro moto. Ho firmato direttamente con la squadra ma i responsabili della Honda mi hanno assicurato che ci seguiranno con un occhio di favore.

Saresti già stato pronto per il salto in Superbike?
Il team Yakhnich mi aveva offerto di guidare la MV Agusta Superbike. Ho girato con un 1000 stradale per divertimento, gestire così tanta potenza mi piace e non mi sono trovato affatto male. Però andando in MV Agusta avrei dovuto sviluppare da zero la moto, senza pensare al risultato. Ho 21 anni e voglio cominciare a vincere. Lì sarebbe stato bello, ma rischiavo di bruciarmi.

Quali sono gli obbiettivi 2014?
Fare meglio che posso, andare così forte da conquistarmi una moto ufficiale. Oppure il passaggio in Moto2.

Com’è essere aspiranti campioni e vivere in Campania?
C’è molto entusiasmo per le corse, più di quello che vi immaginate. Siamo in due, corriamo entrambi nella Supersport Mondiale: Raffaele De Rosa, che è di Napoli, e io di Aversa. Abbiamo giri e tifosi diversi, però. Ciascuno i suoi.

La bacheca di trofei di Ricky: mica male per un 21enne…

La Puglia ha Michele Pirro ufficiale Ducati MotoGP e il sedicenne Alessandro Nocco che ha già fatto il salto in Moto2. Adesso tocca alla Campania…
C’è tanta passione ed interesse. Io poi sono privilegiato perchè la mia famiglia ha una pista da minimoto a Casaluce, a due passi da casa. Quando serve dò una mano, il resto del tempo mi diverto: giro con la Supermotard, con il kart. Stiamo anche realizzando una pista da dirt track per fare i traversi e affinare la guida in derapata. Un po’ come al Ranch di Valentino Rossi.

Che regalo si aspetta per Natale?
Conquistare il podio a Phillip Island, in Australia, nel primo GP del prossimo Mondiale…

 

Russo si allena con la Supermotard sulla pista di casa

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