6 Settembre 2020

Superbike, Scott Redding oggi il riscatto o la resa?

Scott Redding è al bivio: al Motorland Aragon deve assolutamente battere Jonathan Rea per tenere in vita le speranze iridate Ducati

Superbike, Scott Redding

Questa che vedete qui sopra rischia di diventare l’immagine simbolo della Superbike 2020. Scott Redding, lo sfidante, al tappeto. Jonathan Rea, il campionissimo, in rotta verso la conquista del sesto Mondiale consecutivo. La scivolata nel corso dell’ottavo giro di gara 1 ha messo la Ducati con le spalle al muro. Redding è spronfondato a -30 punti dal Cannibale, un’emorragia da arrestare subito, prima che sia troppo tardi. Quello che non doveva assolutamente succedere, cioè un errore e conseguente zero in classifica, purtroppo è successo. Adesso non ci sono scappatoie: bisogna vincere. Non domani, ma oggi.

Scott Redding in difficoltà

Il 27enne britannico finora non aveva sbagliato niente, ed anzi era piaciuto moltissimo nei momenti di maggiore difficoltà. A Portimao, per esempio, era riemerso da una difficile situazione tecnica, limitando i danni di fronte ad un Jonathan Rea dominante. Vincendo tre volte, e portando sempre a casa il massimo,  era riuscito a tenersi a contatto con un avversario che, dopo il passo falso a Phillip Island, non ha più sbagliato  una mossa.  Il Motorland doveva essere, sulla carta, terreno di caccia Ducati, invece Scott Redding proprio qui è andato in difficoltà. Dopo il promettentissimo successo iniziale, in gara 1 del Round Aragon, la luce si è progressivamente affievolità. SR45 ha sofferto il ritmo di Chaz Davies, che qui è sempre andato fortissimo, e anche l’ascesa esponenziale di Michael Rinaldi. Che guida una Ducati 2019 gestita da una piccola squadra privata.

La pressione si sente

Forse non è casuale che Scott Redding sia caduto dopo aver dovuto mollare la presa su Rinaldi, che avendo rischiato la SCX era di fatto imprendibile per i piloti equipaggiati con la SC0 standard, Rea incluso. L’unica possibilità era che la copertura di Michael calasse di brutto dopo metà gara, ma il campione BSB allo snodo nevralgico della corsa non  c’è arrivato. Quindi è stato un errore grave, perchè a quel punto (giro otto) tutto poteva ancora succedere. Evidentemente la pressione è colpito duro. Non solo il fuoco amico (Rinaldi e Davies) ma anche Jonathan Rea si sta rivelando uno scoglio molto più arduo di quanto Scott Redding non si aspettasse. Nel 2019 aveva mandato in confusione Alvaro Bautista, e la storia rischia di ripetersi.

Due occasioni da non fallire 

In Superpole Race (ore 11) e gara 2 (ore 14) Redding partirà dalla prima fila con la scomodissima prospettiva di dover vincere a tutti i costi. Cioè rimettere a cuccia uno scatenato Michael Rinaldi, resistere al ritmo di Chaz Davies ma soprattutto stare davanti ad un Jonathan Rea. Che, a questo punto, girerà al largo dai rischi, come ha già fatto sabato in gara 1, rinunciando all’inseguimento (impossibile) a Rinaldi. Il fuoriclasse Kawasaki è consapevole che, dopo Aragon, il calendario gli sorride: a Barcellona è andato forte nei test (più delle Ducati…), e a  Magny Cours, dove Redding non ha mai gareggiato, pianifica di sferrare il colpo decisivo. Poi ci sarà l’incognita Estoril, che nessuno conosce. A questo punto, se Scott Redding non ci mette subito una pezza, l’ultimo scorcio di Mondiale per il Cannibale rischia di diventare di velluto.

Foto: WorldSBK.com

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1 commento

  1. marcogurrier_911 ha detto:

    Da quel che si è visto in pista finora, dopo giro di boa del campionato, 30 punti di distacco sono anche pochi. Mia opinione