11 Dicembre 2021

Superbike, Scott Redding entusiasta ma BMW è sempre un passo indietro

BMW è convinta che Scott Redding sarà il salto di qualità. Ma più che il pilota, servirà una M1000RR competitiva che Tom Sykes non ha avuto

Superbike, Scott Redding

Scott Redding è salito per la prima volta sulla BMW Superbike all’Estoril e Shaun Muir ha commentato: “Quello che ha mostrato è stato impressionante”. I toni misurati non sono la specialità del team principal britannico, proprietario della struttura che gestisce l’impegno ufficiale della marca tedesca. Cosa possa aver fatto di così impressionante “Scottone” in due mezze giornate di test, nel freddo e umido clima della costa portoghese a metà dicembre non è dato sapere. In realtà la presa di contatto è servita per sistemare la posizione di guida e farsi trovare più pronti all’appuntamento di Jerez, la prossima settimana (15-17 dicembre) quando la BMW al gran completo si misurerà con le altre corazzate Superbike, ad esclusione della Ducati. In tutto Redding ha compiuto un’ottantina di giri, senza che la squadra abbia diramato i tempi. “Non li abbiamo presi, non era questa la priorità. Scott però è rimasto estremamente soddisfatto.” In Spagna capiremo di più.

Super team e super budget ma…

BMW è ritornata in forma ufficiale nel 2019, puntando su un pilota di altissima fascia (l’ex iridato Tom Sykes) e con la gestione in pista SMR (Shaun Muir Racing), formazione che nel paddock non gode di gran credito, ma che dal punto di vista dell’immagine di presenta benissimo. Chi ha avuto l’opportunità di visitare il quartier generale di Guisborough, nella regione del North Yorkshire, è rimasto impressionato dalle dotazioni tecniche di cui SMR dispone. A prima vista sembra una struttura di livello auto, più che moto. Shaun Muir, ex pilota di road racing, ha grandi possibilità economiche e coi tedeschi c’è stato amore a prima vista. L’hospitality BMW nel paddock è da F1, l’aspetto esteriore di tutta l’operazione è al top.

Tom Sykes capro espiatorio

I risultati in pista, però, un pò meno. In tre stagioni Tom Sykes è salito sei volte sul podio, con tre secondi posti (due volte a Donington, più Misano) come migliori prestazioni. Un pò poco per un pilota che con Kawasaki aveva inanellato 34 trionfi e un titolo Mondiale, sfiorandone un altro perso per mezzo punto da Max Biaggi. Nel 2021, invece di decollare, il Boscaiolo ha chiuso l’annata peggiore: solo undicesimo in classifica, causa anche l’infortunio del Montmelò costato l’assenza forzata in tre degli ultimi quattro round. Mancando tangibili progressi, Tom Sykes è diventato capro espiatorio. SMR e BMW lo hanno progressivamente sfiduciato, fino all’ingaggio di Scott Redding che ha sancito la fine del rapporto. Nel 2022 vedremo se mancava il manico, o le problematiche BMW sono di altra origine.

Il pasticcio delle “parti in concessione” 

Non avendo fatto risultato nei tre round d’apertura, dalla quarta tappa di Donington la BMW avrebbe avuto il potenziale vantaggio tecnico garantito dalle “parti in concessione”, cioè la possibilità di utilizzare parti sviluppo di varie aeree della moto, in particolare il motore. E’ l’aiuto che il regolamento concede alle marche in difficoltà, di cui sempre nel 2022 si è avvalsa anche Honda. Ma BMW è riuscita a portare motori aggiornati solo a partire dal sesto round di Most, in piena estate. Scoprendo, con sconcerto, che con le novità la M1000RR non ha fatto i passi avanti attesi. Per il 2022 BMW ha promesso a Scott Redding un motore ulteriormente aggiornato, ma non sarà disponibile per i test di Jerez: se ne riparla, se tutto va bene, in primavera.  Il Mondiale scatterà il 9-10 aprile dal Motorland Aragon. La sensazione è che BMW sia sempre un passo indietro.

La M1000RR farà il salto di qualità?

BMW investe in Superbike cifre da capogiro, certamente più di Yamaha e Ducati. Basti pensare che Redding incasserà un ingaggio (si dice) di oltre un milione di €, più una sostanziosa tabella premi. Michael van der Mark viaggia poco sotto questi livelli. In più i tedeschi garantiscono gran parte del budget a disposizione della satellite MGM (il team Bonovo) con Eugene Laverty e Loris Baz sotto contratto diretto con la casa madre. La componente piloti sicuramente in BMW non difetta: con la Panigale Scott Redding è salito sul podio al debutto (Australia 2020) vincendo alla seconda occasione. In due anni in rosso ha festeggiato dodici vittorie, fallendo il titolo ma navigando costantemente al vertice. Quindi il cerino, adesso, è nelle mani dei tecnici del reparto corse dislocato fra Monaco (veicolo) e Berlino (reparto motori). E anche SMR dovrà fare un sostanzioso salto di qualità: gli aperitivi in hospitalyti sono glamour, a ma la scorsa stagione Sykes e van der Mark in diverse occasioni hanno perduto pezzi di moto lungo la pista. Non dovrà più succedere.

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