6 Luglio 2021

Superbike: Rea come Bayliss, la curva Coppice è la trappola dei campioni

Rea come Bayliss: l'incidente che a Donington ha spianato la strada di Toprak ha tante similitudini con quello di Troy nella sfida 2007 contro Toseland. La curva Coppice è la trappola dei campioni

Superbike, Troy Bayliss, Jonathan Rea

Jonathan Rea farà bene a non leggere questo ricordo,  potrebbero venirgli brutti pensieri. La sua scivolata al decimo giro nella Superbike a Donington ci ha immediatamente riportato alla mente quanto accadde a Troy Bayliss nel 2007, alla stessa curva Coppice. I punti di contatto fra i due episodi sono tanto numerosi da risultare  impressionanti. L’unica differenza, non da poco, è che il Cannibile non si è fatto un graffio. TB21 invece nella veloce svolta a destra lasciò il dito mignolo della mano destra. Ricordate? Fu l’episodio del “Tagliatemi il dito, voglio correre!“, titolo di Motosprint che ha contribuito a scolpire i contorni quasi mitici dell’australiano nell’immaginario degli  appassionati.

Rea come Bayliss

Donigton quella volta ospitava il terzo round, le due manche a quei tempi erano tutte di domenica. Data: primo aprile 2017. Bayliss, mondiale in carica,  era convinto di giocarsi la conferma contro Max Biaggi, che era al debutto in Superbike con la Suzuki, ma temeva anche Troy Corser e Noriyuki Haga, fantasmagorica coppia Yamaha. Invece nelle due tappe d’apertura il più consistente era stato James Toseland, con la Honda Ten Kate. Un pò come adesso: Jonathan Rea era convinto di tenere a bada la Ducati di Scott Redding, invece è insidiato da Toprak Razgatlioglu.  Il giorno precedente Troy Bayliss aveva fatto faville nella superpole con la formula del giro in solitario, tutto-o-niente. Scattò dalla prima casella come una furia: non puntava solo a vincere, voleva dare una lezione a Toseland. Lo stesso trattamento che Rea aveva intenzione di riservare a Toprak.

Coppice la trappola dei campioni

Al quinto passaggio dalla Coppice Troy Bayliss aveva già un consistente vantaggio sul resto del gruppo. Ma perse l’avantreno, come Jonathan, e la mano destra restò incastrata sotto la Ducati. Al centro medico era infuriato, bruciava più l’occasione perduta delle ferite. “Fatemi correre” cadde nel vuoto, piuttosto corsero i medici per portarlo all’ospedale di Derby. Non per il dito, ma perchè nell’urto Troy aveva subìto un colpo pesantissimo ai testicoli, facendo temere che fosse una cosa seria. Finito fuori Bayliss, il “pianista” James Toseland vinse a mani basse, davanti a Corser e Biaggi. Nella corsa del pomeriggio Haga prese la rivincita davanti a Biaggi e allo stesso Corser: Yamaha a Donington andava fortissimo anche a quei tempi.

L’underdog scattato in contropiede 

Allora mancavano dieci round alla fine, quindi il Mondiale era appena partito, un pò come adesso. Ma quell’episodio dette ancora più spinta a James Toseland, che a fine del cammino vinse il Mondiale, l’ultimo conquistato dalla Honda.La gara dopo,  a Valencia, Bayliss tornò clamorosamente sul podio, da terzo. Senza il mignolo destro ne vinse sei, ma non bastarono: concluse il campionato al quarto posto. Oggi Toprak ha solo due punti di vantaggio sul Cannibale, la storia della sfida 2021 è tutta da scrivere.  Ma Jonathan Rea, a questo punto, può toccarsi tutto quello che vuole…

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2 commenti

  1. marcogurrier_911 ha detto:

    Suo pronostico, Direttore?
    Poco mi leva dalla testa che comunque non cadendo Johnny avrebbe fatto secondo, domenica.

    • Paolo Gozzi ha detto:

      Ciao, non saprei dire. Secondo era partito con il chiaro proposito di vincere a tutti i costi, infatti…La caduta, sempre parere mio, è conseguenza di questa strategia. Come la scelta di adottare, per la prima volta in una gara lunga, la SCX (gomma morbidissima), che invece sta diventando abituale per Toprak.