24 Giugno 2018

Superbike: Niente centralina unica, se ne riparla per il 2020

Rimandata l'adozione dell'elettronica comune che forse avrebbe livellato le prestazioni. Confermate le regole tecniche attuali

Nel Mondiale Superbike non ci sarà nessun passaggio alla centralina unica, quindi si andrà avanti in regime di massima libertà per quanto riguarda l’elettronica. Centralina e software non avranno restrizioni, anche se vige il vincolo di omologare un unico sistema per l’intera stagione e di metterlo a disposizione nell’elenco di “concession parts” ad un prezzo prestabilito dall’organizzatore. Anche nel 2019 quindi nel campionato delle derivate dalla serie ci sarà maggiore libertà rispetto alla MotoGP, cioè il Mondiale prototipi, dove dal 2015  le squadre hanno l’obbligo di usare la stessa centralina Magneti Marelli e la base software è identica per tutti.

MLE – Al momento attuale c’è il quasi monopolio della Magneti Marelli che fornisce ai top team la centralina MLE (nella foto d’apertura). La Honda ha usato  fino al secondo round di questa stagione l’elettronica Cosworth, poi sostituita con la Marelli a partire da Aragon in virtù di una speciale regola concessa da Dorna/FIM.  La BMW invece continua ad affidarsi al sistema proprietario, fornito da Bosch. Questo per quanto riguarda l’hardware. Il software invece è libero, ed è questo il fattore che aumenta il divario fra team ufficiali, in particolare Kawasaki, Ducati e Yamaha, da tutti gli altri. Tenere a freno l’elettronica era il modo più facile (e meno costoso…) per equilibrare le prestazioni, tant’è che è la strada seguita dai principali campionati Superbike nel Mondo, a partire dal British Superbike dove la centralina è Motec (costa 4 mila €…) e non sono ammessi controlli elettronici di nessun genere. Nel BSB, in quattro gare, tutti i sei Costruttori presenti sono andati almeno una volta sul podio. Nel Mondiale, in otto round, solo Kawasaki, Ducati e Yamaha.

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