9 Febbraio 2020

Superbike: E’ l’ora di tornare alle due moto nel box?

Nel Mondiale dal 2012 non è consentita la seconda moto. I team più grandi premono per tornare all'antico. Ma Dorna vuole tutelare le strutture minori

Superbike

Dal 2012 nel Mondiale Superbike è vietato l’utilizzo della seconda moto. Tutti i team – piccoli, medi e grandi – sono obbligati a disputare tutte le prove, la Superpole e le tre gare senza disporre del “muletto”. Con una sola moto disponibile, i meccanici sono costretti a tour de force impressionanti per ovviare a rotture meccaniche e incidenti. La situazione è particolarmente critica nelle giornate di sabato e domenica, quando gli orari sono serratissimi. La decisione venne adottata all’epoca della gestione Flammini per contenere le spese delle squadre. Senza “muletto”, pensarono gli organizzatori, si sarebbe risparmiato sulle spese di trasporto aereo e nel numero di meccanici. Ma non è andata esattamente così…

RITORNO AL PASSATO?

Si, perchè per ovviare a situazioni estreme, ai team è stato concesso di usare il “rolling chassis”, che a dispetto del nome non è solo una ciclistica di scorta, ma una vera e propria moto (quasi) completa, tenuta a disposizione nel retrobox.  In caso di rotture o cadute importanti, la moto danneggiata viene scartata, e si lavora per allestire quello che, a tutti gli effetti, è un mezzo di riserva. Quindi non c’è stato alcun risparmio, ma solo complicazioni in più. Neanche il personale è diminuito, perchè è capitato parecchie volte che sia stato necessario preparare il “rolling chassis” in poche decine di minuti. I team maggiori, da tempo, chiedono di tornare al classico, cioè a poter disporre di due moto per pilota. Ma Dorna, al momento, non ci sente. “Nel 2020 manterremo questa regola, poi si vedrà”, commenta Gregorio Lavilla, ex pilota e numero uno dell’attuale gestione.

DORNA TUTELA I PICCOLI TEAM

La moto singola avrebbe un senso se il Mondiale Superbike fosse un campionato di privati. Ma la situazione attuale è opposta: Ducati, Yamaha, Honda, Kawasaki e BMW schierano super team che dispongono di budget di parecchi milioni di € a stagione. Non badano a spese su niente, e con la seconda moto fissa nel box, l’aumento dei costi sarebbe impercettibile, per non dire zero. Il discorso è ovviamente diverso per le strutture più piccole. Dorna sta tergiversando proprio per tutelare quest’ultimi. Ma la pressione dei top team cresce, e nel  2021 è abbastanza probabile che si torni a poter disporre di due moto complete nel box. Chi se lo potrà permettere…

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