10 Febbraio 2018

Superbike 2018: Il nuovo corso Dorna va contro ai giapponesi

Nell'All Japan Superbike saranno presenti in forma ufficiale tutti i costruttori. E adesso l'unico campionato con pochi iscritti è il Mondiale...

Stanno succedendo cose strane nel vasto mondo della Superbike. Facciamo una piccola lista, senza alcun commento. Così ciascuno si può fare l’idea che vuole…

-“Le Superbike non si vendono più, per questo il Mondiale soffre.” Peccato che soffra solo lui: al momento nella serie Dorna, che gode di investimenti a sei zeri di sponsor, Costruttori, TV e promoter locali, ci sono appena 19 iscritti. Nel British Superbike sono già in 27, lo stesso identico numero degli iscritti all’All Japan Superbike.

-Nell’All Japan Superbike le quattro sorelle nipponiche tornano in scena con fior di squadre iper ufficiali. Perchè Dorna non ha adottato lo stesso identico regolamento? Avrebbe significato disporre di una mole di materiale factory impressionante, di cui avrebbero giovato le formazioni satellite impegnate nel Mondiale, tipo Honda, Yamaha e magari anche Suzuki, che nel Mondiale non c’è. Per altro sarebbe stata una razionalizzazione di costi, perchè allo stato i Costruttori impegnati su più fronti hanno necessità di impostare linee di sviluppo differenti. Una follia.

-Giovedi scorso il project leader di Kawasaki, Yoshimoto Matsuda, ha detto che per lui la Superbike dovrebbe essere libera da vincoli, cioè aperta a tutte le cilindrate e configurazioni motore più disparate. Ha parlato anche di una Superbike aperta ai motori turbo e, in futuro, elettrici. Unico vincolo: usare componenti di serie. E’ una visione opposta a quella di Carmelo Ezpeleta, capo Dorna, che vorrebbe una Superbike con vincoli rigidissimi e, di conseguenza, plafonata verso il basso. I giapponesi non parlano mai a caso: la Kawasaki ha convocato a Barcellona i giornalisti più influenti del giro perchè il messaggio arrivasse forte e chiaro. Difficile pensare che la Kawasaki si stia muovendo in autonomia: viene da pensare che stia cominciando una prova di forza fra Dorna e giapponesi dagli esiti imprevedibili.

-A due settimane dal via del Mondiale, il regolamento non è chiaro in parecchi punti. Ducati non sa ancora come saranno penalizzati i fuorigiri, cioè le “puntate” oltre la soglia consentita, Kawasaki non ha chiara la norma di aggiustamento dei valori in campo. Se Rea continuasse a vincere troppo (!?) al quarto round tolgono altri 250 giri motore solo ai due ufficiali o anche ai privati Kawa? Stiamo parlando delle due squadre maggiori.

-Fare i regolamenti per derivate dalla serie è sempre stato difficilissimo. Stabilità nel tempo e certezza delle regole sono esigenze imprescindibili. Adesso vaghiamo nel limbo e le sorti del Mondiale sono affidate a Scott Smart, ingegnere inglese (è stato pure pilota, di buon livello…) che si è inventato regole che non capiscono neanche i project leader, figuriamoci noi appassionati.

-Da anni si dice che i regolamenti tecnici del Mondiale e dei campionati nazionali maggiori dovrebbero essere simili. Ma la svolta 2018 ha ulteriormente allontanato la serie iridata da tutto il resto del “movimento”. Perchè Dorna ha scelto la strada più impervia e pericolosa per le sorti del campionato?

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