25 Marzo 2015

Sorpresa, la SBK in TV fa il doppio della MotoGP

La diretta Superbike dalla Thailandia è stata vista complessivamente da 2 milioni di spettatori su Italia1 e Italia2. Pochi se ne sono accorti ma da quando la MotoGP è passata in pay tv  la SBK senza  un italiano da podio fa molto spesso ascolti maggiori della MotoGP con Valentino Rossi, i magnifici sei e gli […]

La diretta Superbike dalla Thailandia è stata vista complessivamente da 2 milioni di spettatori su Italia1 e Italia2. Pochi se ne sono accorti ma da quando la MotoGP è passata in pay tv  la SBK senza  un italiano da podio fa molto spesso ascolti maggiori della MotoGP con Valentino Rossi, i magnifici sei e gli investimenti stellari di Case e sponsor. Non ci credete? Date un occhiata ai dati qua sotto.

Max Biaggi e Giulio Rangheri commentano la SBK su Italia 1

DUE FISSO – Il round Thailandia  è stato visto complessivamente da 2.004.000 persone, con un picco di audience del 6,7%.  E' la somma dell'ascolto delle dirette (gara1 alle 7, gara2 alle 10.30) e delle differite pomeridiane trasmesse alle 14 sulla sola Italia1. Scomponiamo il dato: le dirette hanno fatto 653.000 (157.000 gara1, 496.000 gara2), la replica   1.351.000 mila. Oltre alla mancanza di italiani di vertice stavolta ha pesato anche il dominio di Rea che scappando subito via ha ucciso lo spettacolo. Curiosamente l'audience della Thailandia è stato quasi identica a quella dall'apertura in Australia, che aveva totalizzato 2.010.000 spettatori, con orari della diretta priobitivi (le 2 e 4.40 del mattino).

Loris Capirossi e Guido Meda commentano la MotoGP su Sky

MEDIASET VS SKY – Per un confronto con la MotoGP che fosse sufficientemente omogeneo per orario abbiamo scelto il GP Malesia di domenica 26 ottobre 2014. La diretta su Sky (pay tv), alle 9, fece 180.032 spettatori, la differita su Cielo alle 12.15 (visibile a tutti) 993.807. Cioè un totale di 1.173.839 mila. Avete capito bene: la Thailandia SBK ha fatto il doppio (o quasi) rispetto alla Malesia MotoGP 2014. E dire che quel GP fu appassionante con  Marc Marquez inseguito da Valentino Rossi in rimonta.  Per tutto il 2014 la MotoGP ha superato i 2 milioni della SBK solo quando la diretta è stata visibile anche gratis su Cielo.  Per esempio il GP del Qatar 2014, trasmesso alle 20 (orario da prima fascia) fece complessivamente 3.222.542 spettatori, sommando gli 899.274 in pay ai 2.323.268 del digitale. Misano, 14 settembre 2014, col fantastico successo di Valentino Rossi: Sky 664.872 e  Cielo 1.948.000, totale 2.612.872. Nota a margine: la comparazione tra audience di tv generaliste e pay è molto complessa e non bisognerebbe limitarsi solo al dato quantitativo. Ogni spettatore di Sky paga 30-40 €/mese, perciò è un pubblico a medio-alta capacità di spesa, quindi un target interessante per il “sistema”. Ma, in maniera diversa, pure la SBK è così: c'è uno zoccolo duro di circa un milione, gli stessi che vedevano le gare in tv anche ai tempi di La7. Gran parte hanno la moto, consumano accessori, benzina, ect. Mediaset ha aumentato il bacino di poco.

DIROTTAMENTI – Sorge una domanda: che succederebbe se la SBK che va su una rete generalista come Italia 1 trovasse un personaggio in grado di coinvolgere un pubblico ben più largo degli  appassionati duri e puri? Non dico un Valentino Rossi, lui è un fenomeno unico. Per arrivare a 3-4 milioni Mediaset avrebbe bisogno di  Max Biaggi dell'epoca d'oro o forse anche un Troy Bayliss dieci anni più giovane. In SBK non c'è nessuno così, l'unica soluzione è esportare qualche personaggio interessante dai GP. La Dorna ha appena dirottato in SBK Jordi Torres e Nico Terol per aumentare l'interesse in Spagna, dove la SBK è trasmessa da Teledeporte, omologo della nostra RaiSport che fa un decimo degli ascolti di Italia 1. Non si è capito perchè non abbiano cominciato dall'Italia, che ha un peso strategico ben maggiore: tre Costruttori, due round, tradizione.

ORIZZONTI– In MotoGP tanti temono che l'arrivo della pay alla lunga possa pregiudicare visibilità e investimenti, magari attratti dalla SBK in chiro su una rete mainstream.  Ma sono precessi lenti, per adesso è tutto come prima. I piloti italiani di spicco sono tutti nei GP e neppure uno (di quelli buoni, ovvio…) che abbia pensato che forse  sarebbe più conveniente giocarsi il titolo delle derivate  piuttosto che soffrire a centroclassifica in top class. Qualcosa comunque si sta muovendo. Il direttore di Motosprint ieri ha scritto che in SBK non ci sono sponsor, ma per fortuna non è così: Kawasaki-Monster, Honda-Pata, Ducati-Aruba.it, Suzuki-Crescent, Ebr-Hero. Solo Aprilia, BMW e MV Agusta oggi non hanno main sponsor, ma è anche una scelta aziendale. La storia è in movimento. Stay tuned.

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2 commenti

  1. JohnMay ha detto:

    La SBK comincia ad avere sempre più seguiti, anche i miei cugini si stanno appassionando, a loro piace che è combattuta.