20 Novembre 2014

Silvano Galbusera, il mago SBK sogna il Mondiale con Vale Rossi

Aveva senso pescare in Superbike un capotecnico che non aveva mai lavorato sulla MotoGP? Si, perchè Silvano è un mago: Valentino Rossi ha puntato sul rosso ed ha vinto anche questa (difficile) scommessa. Si erano annusati un pomeriggio di metà luglio 2010 a Brno, quando il campione aveva una gamba maciullata e chiese in prestito […]

Silvano Galbusera è il capotecnico di Valentino Rossi

Aveva senso pescare in Superbike un capotecnico che non aveva mai lavorato sulla MotoGP? Si, perchè Silvano è un mago: Valentino Rossi ha puntato sul rosso ed ha vinto anche questa (difficile) scommessa. Si erano annusati un pomeriggio di metà luglio 2010 a Brno, quando il campione aveva una gamba maciullata e chiese in prestito la Yamaha SBK per riprendere confidenza con la pista. Quattro anni dopo Silvano Galbusera, 58 anni, è stata una pedina fondamentale nella rinascita agonistica del nove volte iridato. E adesso, archiviato il secondo posto, è convinto che VR46  possa puntare al decimo titolo. “Per tre buoni motivi: primo, La Yamaha farà un salto in avanti, accorciando il divario dalla Honda; secondo,  Vale, con la moto più a posto, partirà più determinato che mai, veloce fin da subito; terzo, avrà 36 anni ma è allenatissimo e in forma quanto i ragazzini Marquez e Lorenzo. Ce la possiamo fare!”

IDENTIKIT – In Superbike Silvano Galbusera è stato per tanti anni uno dei tecnici di grido, forse il migliore di tutti. Uomo di fiducia Yamaha, con strettissime relazioni con il reparto corse di Iwata, e sempre a fianco di grandi campioni: prima Noriyuki Haga, poi Ben Spies dominatore del Mondiale 2009, infine Marco Melandri seguito per due stagioni in Bmw quando i giapponesi decisero di chiudere con la SBK. ll tecnico brianzolo può raccontarci com’è la MotoGP arrivando dall’altra faccia del pianeta moto.

Misano, 14 settembre 2014: Valentino torna al successo e porta sul podio il suo capotecnico

LA PRIMA VOLTA – “Valencia, poco più di un anno fa, primi test invernali. Entrai nel box in punta di piedi e non sapevo neanche dove mettermi: c’erano i meccanici australiani che stavano salutando Valentino dopo tanti anni insieme e dall’altra parte una schiera di ingegneri giapponesi. Stavo diventando il capotecnico del pilota più vincente dei tempi moderni, un impegno mica da niente. Così il primo giorno è stato da panico, da lì in poi  tutto in discesa. Ho ripensato ai quei momenti due settimane fa: stesso circuito, identica occasione. Ne abbiamo fatta di strada con Vale: di sicuro non mi sarei aspettato di finire secondo e di avere davanti la prospettiva di un 2015 ancora migliore.”

COSE DELL’ALTRO MONDO – “Venendo dalla Superbike l’impatto con la MotoGP è particolare. Di là eravamo tutti una famiglia e capitava spesso di saltellare da un box all’altro per scambiarsi due parole o magari chiedere in prestito un ricambio. In MotoGP ciascuno sta sempre chiuso nel proprio box. E’ un mondo dove tutto è al proprio posto e l’organizzazione è perfetta. A livello tecnico le differenze sono ancora più grandi. In MotoGP ogni piccolo dettaglio tecnico può fare una grande differenza. Io arrivano senza alcuna esperienza sulla Yamaha M1 e non avevo mai lavorato su gran parte dei circuiti. Ero molto preoccupato ma siamo partiti bene, i risultati venivano e via via è stato tutto più facile. Mi sono proprio divertito e sono molto soddisfatto di questa esperienza. Come tecnico e come uomo.”

VALE ROSSI SPECIAL – “Ha conquistato nove Mondiali, è un gigante del motociclismo ma non te lo fa pesare mai. Sta chiuso nel box con noi fino a tardi, è bravo a smorzare con una battuta i momenti più tesi. Ho capito standoci a fianco perchè ha vinto così tanto e va fortissimo da vent’anni: cura in modo maniacale ogni dettaglio, per esempio studia la gara dell’anno prima e ti riporta le cose che andavano e quali no. Ci da dentro finchè non arriviamo dove vuole arrivare. Ha una voglia smisurata di vincere, ancora adesso che ha vinto tutto e di più. Devono stare molto attenti anno prossimo, anche Marc Marquez.”

Silvano e Valentino nel box Yamaha

TANTI CAMPIONI, MILLE RICORDI – “I campioni sono tutti diversi l’uno dall’altro e noi vecchi lupi dei box siamo portati a considerare il migliore sempre l’ultimo. Haga era uno che non ti faceva dormire la notte, chiedeva di smontare mille volte la stessa forcella. Spies ha sbancato il Mondiale al primo colpo con una Yamaha che nessuno riusciva a guidare e senza conoscere le piste. Melandri ha uno stile fantastico e una classe superba, ma ogni tanto si perde nei suoi dubbi. Valentino fa la differenza perchè lui è sempre coinvolto al cento per cento, anche nei test, si dedica alle corse senza risparmio. Ogni secondo della sua esistenza è speso per un solo obbiettivo: vincere. Gli altri mica sono così, la prendono più alla leggera: ad un certo punto si stancano e hanno bisogno di staccare, magari li vedi nel paddock a fare casino. Rossi no, lui è una macchina da guerra. Sempre.”

APOTEOSI“E’ stata una stagione così esaltante che è passata quasi in fretta. Che debutto: due vittorie, tredici podi e alla fine secondi nel Mondiale. Non avrei potuto sognarmi di salire sul gradino più alto del podio di Misano, accanto a Valentino Rossi impazzito di gioia e con un mare di folla davanti che festeggiava la nostra vittoria. Si, nostra. Perchè un piccolissimo pezzetto ce l’ho messo anch’io. Che a Misano, su una MotoGP, non ci avevo mai lavorato. Adesso ci riposiamo un po’, ma è come fossi già a febbraio, ai primi test di Sepang. Il 2015 sarà una bella sfida. Ce la può fare, il biondino.”

Seguitemi su Twitter: https://twitter.com/PaoloGozzi1

Facebook: https://www.facebook.com/paolo.gozzi.54

Lascia un commento