17 Agosto 2018

Scott Redding: Dopo le offese e le scuse, Aprilia lo vuole ancora come tester!

Al britannico che ha pesantemente "criticato" moto e squadra stanno ancora offrendo la possiilità di fare il collaudatore e correre da wild card

Il caso Scott Redding ha incendiato il ferragosto degli appassionati, scatenando parecchie discussioni specie sui social. Brevissimo flashback: a Zeltweg, subito dopo la gara conclusa al ventesimo posto, il pilota britannico parla con la stampa e dice, fra le altre cose: “Non puoi far brillare la merda, anche se ci provo“. All’indice non solo la RS-GP, ma anche il metodo di lavoro della squadra: “Ogni volta che salgo sulla moto è differente, c’è sempre un problema con qualcosa. Domenica andiamo a girare a Misano, dovevano essere tre giorni, poi due, infine gireremo solo uno...”

ABIURA – Martedi scorso, cioè 48 ore dopo le dichiarazioni, lo stesso Scott Redding ha postato su Instagram le sue scuse all’Aprilia. “Ho parlato a caldo, non doveva succedere ma ho solo 25 anni…” Ma il dietrofront non ha convinto, anzi sui social ha scatenato commenti ancora più caustici. Sul mio profilo Facebook sono intervenuti nomi eccellenti del passato Aprilia. Michele Verrini è stato team manager dei Mondiali Garelli con Angel Nieto, e colui che ha portato per la prima volta in pista la Marca di Noale, nei GP fine anni ’80 con Loris Reggiani. “Un pilota che rilascia quel tipo di dichiarazioni lo avrei licenziato in tronco la sera stessa di Zeltweg.”  Ha detto la sua anche Marcellino Lucchi, che di Aprilia è stato il supertester: non solo sviluppava la 250GP dei Mondiali di Max Biaggi e altri, ogni tanto correva da wild card e andava fortissimo: un GP vinto e cinque podi. “E’ un cretino, ci fosse stato Jan (Witteveen, storico direttore tecnico Aprilia, ndr) lui la moto non la vedeva più“.

INCREDULITA ‘  – Il direttore tecnico attuale, nonchè gestore dell’attività sportiva Piaggio, Romano Albesiano,  invece la pensa in maniera completamente apposta. Il giorno dopo le scuse di Redding, intervistato da gpone, il tecnico piemontese ha detto testualmente: “Stiamo lavorando per avere un test team,  stiamo parlando con Redding, proponendogli anche un programma di wild card”. Viene il il dubbio che Albesiano nel dopo gara di Zeltweg fosse affacendato nelle cose del box e che non abbia letto i giornali e i siti per parecchi giorni, cioè che non sappia niente del caso Redding. Perchè come si possa ancora indicare Redding come potenziale tester e wild card 2019 è circostanza alquanto bizzarra. Tra l’altro nel giro Aprilia i piloti forti eal momento a  piedi non mancano. Ci sarebbe Lorenzo Savadori, 25 anni,  a cui lo stesso Albesiano – un anno fa – prometteva “di poterlo presto in MotoGP”. Okay, direte, Sava non ha esperienza di top class e all’Aprilia serve un tester con specifiche conoscenze. Che non mancherebbero ad Eugene Laverty, che in MotoGP ci ha corso nel 2015 e 2016, prima con Honda e poi con Ducati. L’irlandese si sta dannando l’anima in Superbike, è salito due volte sul podio e non ha mai detto che la RSV4 è una moto di merda, anche se pure nel Mondiale alternativo  da due anni a questa parte Noale  ha avuto più giornate negative che da sorriso.

CIRCOSTANZA – Viene il dubbio che Albesiano abbia fatto il nome di Redding giusto per calmare le acque, mediaticamente parlando, visto che con Scott Redding restano ancora 8 GP da disputare da separati in casa. E che in realtà agli uomini Aprilia non passi neanche per la testa l’idea di tenersi in casa il burrascoso britannico. Ma se questo era il progetto, cioè “normalizzare” la situazione, Albesiano ha ottenuto esattamente l’effetto contrario….

  • 14
  • Immagini

    Lascia un commento