26 Novembre 2017

SBK vs MotoGP: “Quanto sarebbe bella una sfida tutto-o-niente!”

Romano Albesiano, capo delle corse Aprilia, fantastica una gara open fra il meglio delle due categorie. Ma resterà un sogno...

Lasciando Jerez il capo delle corse Aprilia, Romano Albesiano, l’ha buttata là: “Sarebbe molto affascinante organizzare una sfida MotoGP contro Superbike.  Il meglio delle due categorie a confronto, parlando di moto e soluzioni tecniche. Potrebbero farla a fine stagione: uno show senza punti in palio, un pò com’era la 200 miglia di Imola ai vecchi tempi.”  Bello, ma impossibile.

DIFFERENZA ABISSALE – Potrebbero farla a Jerez, dove le prestazioni di top class e derivate dalla serie sono più vicine che su altri circuiti. E’ il circuito dove nel novembre 2016 Jonathan Rea si tenne dietro fior di squadre satellite MotoGP e quest’anno è arrivato ad appena tre decimi dalla Ducati di Andrea Dovizioso, il binomio vicecampione del Mondo. Dando paga a Suzuki, KTM, qualche Honda satellite e anche all’Aprilia RS-GP progettata dallo stesso Romano Albesiano.  Il confronto è tecnicamente ai limiti dell’improponibile, lo sanno anche i muri che sui circuiti normali ballano almeno due secondi (se non di più) fra le due categorie. Sul tracciato andaluso la differenza è minore, ma se invece del giro secco (Rea ha fatto 1’37″986 con le supersoffici Pirelli) parlassimo di distanza di gara (magari dei 30 giri della MotoGP…) la differenza anche lì sarebbe sostanziale. Le Superbike sono più pesanti, hanno i freni in acciaio e moltissimi componenti di serie. Adesso la Kawasaki ha pure oltre mille giri in meno di motore per regolamento.  Eppure…

FANTASIA – Chi se ne frega se il confronto è tecnicamente improponibile. Proprio per questo, anzi, è così affascinante. Le corse vivono da sempre sul mito dell’impossibile, e chi ignora questo “piccolo” dettaglio non ha capito niente di competizioni. Ai tempi del vero motomondiale appassionati e addetti ai lavori hanno discettato per decenni sulle differenze di prestazione tra le varie cilindrate, scoprendo ogni volta cose interessanti. Per esempio che le piccole 50, che in rettilineo superavano a stento i 200 km/h, in curva erano a volte più veloci delle 500. La storia delle corse è piena di aneddoti e curiosità di questo genere. E’ qui il fascino. Il motociclismo moderno sta diventando una cosa terribilmente “seriosa”, dove il tecnicamente  scorretto non tira più.

OPINIONI – C’è chi ha messo addirittura le mani avanti in via preventiva definendo “supercazzole” le discussioni che sarebbero scaturite dai prevedibili temponi di Jonathan Rea. Un pilota ex MotoGP, Sam Lowes, ha scritto su Twitter che confrontare le prestazioni di due categorie così diverse è una cosa da stupidi. Non sapendo che poche ore prima, nel box di Jerez,  il suo ex capo Romano Albesiano aveva parlato di questo  romantico confronto diretto.  Si capisce perchè durante la stagione 2017 fra i due non sia sbocciato l’amore: mondi, sensibilità e passioni lontani mille miglia.

FINE DI TUTTO –  Gli organizzatori di oggi non sanno come ridare interesse al Mondiale Superbike vero, figuratevi se hanno fantasia e tempo da investire nelle sfide impossibili. Eppure sarebbe bello, anzi bellissimo. Perchè  se SBK contro MotoGP è una supercazzola, o un confronto da stupidi,  il senso delle corse dov’è? Ragionando in questa maniera, non si potrebbe anche  dire che girare intorno in circuito a velocità folle e rischiare perfino la vita è “una supercazzola” e una “stupidata”? Certo, che si potrebbe. E invece per milioni di appassionati le corse sono fascino, attrazione, passione. . Già, la passione.  Tra supercazzole e stupidate, non è che nel motociclismo moderno cominci a mancare la scintilla che tutto muove?

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