8 Agosto 2012

Reclamo Aprilia: Melandri multato e graziato

Con tre giorni di ritardo (!?) la Federazione Internazionale Motociclistica ha ufficializzato le sanzioni inflitte a Marco Melandri al termine del round di Silverstone del Mondiale Superbike: multa di 3000 € e ammonizione scritta. Il comunicato è incompleto ed evasivo, perchè si limita a riportare notizia dell'infrazione alla norma 1.19.7 (procedura di partenza) commessa dai […]

Con tre giorni di ritardo (!?) la Federazione Internazionale Motociclistica ha ufficializzato le sanzioni inflitte a Marco Melandri al termine del round di Silverstone del Mondiale Superbike: multa di 3000 € e ammonizione scritta.

Il comunicato è incompleto ed evasivo, perchè si limita a riportare notizia dell'infrazione alla norma 1.19.7 (procedura di partenza) commessa dai tecnici BMW che hanno continuato a lavorare in griglia dopo l'esposizione del cartello dei tre minuti.

La FIM non ha detto che la decisione è stata presa in base ad un doppio reclamo ufficiale presentato da Aprilia Racing che nel burrascoso dopo gara ha chiesto la revisione di entrambe le classifiche: quella di gara uno per l'irregolarità compiuta dalla Bmw e della seconda contestando l'ordine d'arrivo al giro otto nonostante l'interruzione si fosse verificata al decimo.

Nel secondo caso l'Aprilia ha torto e la materia non è stata neanche discussa dai commissari. Nella norma 1.26.1 (interruzione di una gara) è esposto un esempio che riporta esattamente il caso di domenica scorsa: bandiera rossa quando la testa del gruppo è nel giro 10, i piloti di centro classifica nel nono. La classifica in questi casi deve tenere del l'ultimo giro completato da tutti, cioè dell'ottavo.

La materia del primo reclamo invece è ben più spinosa. La race direction, composta da tre membri permamenti (Paolo Ciabatti della Infront, Giulio Bardi rappresentate dei team e Igor Eskinja responsabile FIM la securezza dei circuiti) ha proposto la multa e ammonzione, ma l'Aprilia ha fatto ricorso alla Giuria Internazionale, composta da cinque membri designati di volta in volta dalla Federmoto Internazionale e da quella del paese ospitante. La Giuria ha confermato la decisione della Race Direction. Che non è solo platonica perchè l'ammonizione scritta comporta sanzioni più severe (ride througt, esclusione dalla classifica della gara, esclusione dal campionato) in caso di reiterazione dell'irregolarità.

A questo punto la decisione dell'autorità sportiva è inappellabile. L'Aprilia però potrebbe portare la questione davanti al TAS, Tribunale Arbitrale Sportivo, un ente di giudizio indipendente sovranazionale, omologo del Tribunale di Strasburgo a cui ci si può appellare in ultima istanza nelle normali controversie penali e civili dopo che l'ultimo grado della Giustizia nazionale (nel caso italiano: la Cassazione) ha emesso sentenza passata in giudicato.

Comminando multa e ammonizione la Giuria di Silverstone ha certificato l'irregolarità, quindi Aprilia potrebbe ricorrere al TAS contestando la non congruità della sanzione. Nell'articolo del regolamento 1.19.7 viene prescritto che dopo il cartello dei tre minuti al via le squadre non possano più lavorare sulle moto e chi ha bisogno di compiere altri aggiustamenti può farlo solo spostandosi in pit lane, prendendo il via del giro di lancio dopo che il gruppo è passato e prendendo la partenza dall'ultima fila della griglia. E' scritto come se si trattasse di un ordine imperativo (“must” significa “devono” nella versione inglese) ma non sono indicate sanzioni per chi non rispetta l'obbligo, cioè resta a lavorare in griglia fino all'ultimo istante.

Lasciare lo schieramento comporta quindi un danno molto grave (partenza dall'ultimo posto) che la BMW ha voluto evitare. Il vantaggio che Melandri ne ha tratto è consistente perchè nella circostanza la situazione era delicatissima. Gara uno era stata interrotta per pioggia al primo giro e stava per ripartire in modalità “Bagnato/Wet”, cioè non sarebbe stata più fermata, anche se la pista al momento della ripartenza era pressochè asciutta. Azzeccare gomme e assetti era fondamentale. Variare i setting di elettronica e sospensioni sono operazioni veloci, che si possono compiere in qualche decina di secondi: aspettare fino a meno di un minuto dal via (invece che tre!) come ha fatto la Bmw, è un vantaggio consistente. Tanto che durante la corsa anche Ducati Althea e Honda Ten Kate sono andati a protestare in race direction, senza essere ascoltate.

Ci sono precedenti che, nel caso di specie, erano stati giudicati ben diversamente dall'autorità sportiva. Nel 1997 ad Assen in 250 il team Aprilia di Max Biaggi tenne le termocoperte per qualche secondo dopo il cartello dei tre minuti. La Race Direction dopo il via lo richiamò ai box per scontare la penalità ma Max al comando della corsa non si fermò e venne squalificato. Vinse lo stesso il Mondiale. A Monza, nel CIV Superstock del 29 aprile scorso, c'è stato un caso identico (termocoperte tolte in leggero ritardo) che ha visto protagonista Alessia Polita: anche in quel caso la Race Direction (permanente) ha inflitto il ride througt che ha retrocesso la marchigiana dal terzo al sedicesimo posto. Per Alessia sarebbe stato il miglior piazzamento in carriera…

Quindi l'evidenza è che a Silverstone la Bmw sia stata graziata dai commissari.

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