15 Marzo 2014

Piloti a denti stretti: Fabrizio, Scassa e Barrier pronti al rientro

Eugene Laverty e Sylvain Guintoli sono rientrati dall’Australia carichi di coppe e d’onore, ma se scegli di fare il pilota e lanciarti a vita persa in mezzo ad altri venti matti come te, sai che non sempre finisce bene. C’è chi a Phillip Island neanche ha potuto correre per gravi cadute, tornando a casa acciaccato […]

Eugene Laverty e Sylvain Guintoli sono rientrati dall’Australia carichi di coppe e d’onore, ma se scegli di fare il pilota e lanciarti a vita persa in mezzo ad altri venti matti come te, sai che non sempre finisce bene. C’è chi a Phillip Island neanche ha potuto correre per gravi cadute, tornando a casa acciaccato e deluso. Non uno solo, ma tre.

DOLORE – Michel Fabrizio, Luca Scassa e Sylvain Barrier sono stati colpiti e affondati da un insolito, doloroso destino: rovinosa caduta nei test precedenti il GP e simili conseguenze, cioè la frattura o gravi contusioni al bacino. Il terzetto che partiva con propositi bellicosi nella neonata categoria Evo è finito fuori dai giochi ancor prima di cominciare. Ma l’incubo sta finendo e a Aragon, il 13 aprile, ci saranno regolarmente: per loro i quasi due mesi di intervallo tra primo e secondo round sono stati una benedizione.

Michel Fabrizio, 29 anni, si sta rimettendo in forma dopo l’incidente in Australia

MICHEL – “Adesso che non sono più pilota ufficiale neanche vi ricorderete di me” aveva sospirato l’ex ufficiale Ducati e Bmw appollaiato sulle stampelle nel retro box di Phillip Island. Fabrizio avrebbe dovuto debuttare con la Kawasaki ZX-10R del team Grillini ma nella sessione di collaudo del lunedi pomeriggio era finito fuori pista restando investito due volte dalla moto. “E’ stata una caduta spaventosa, ho preso botte molto violente al bacino e alle due clavicole, a distanza di settimane ho ancora parecchio dolore ma spero che con la fisioterapia andrà tutto a posto.” Michel conta di tornare in pista il 28 marzo nella giornata di prove del CIV a Imola, tra l’altro vicino alla sede del team. “D’inverno non abbiamo fatto alcun test e in Australia ho percorso pochi giri (47, pari a 214 chilometri, ndr) quindi un test prima di Aragon è fondamentale. Mi permetterà di riprendere confidenza con la velocità, verificare la tenuta fisica e conoscere un po’ meglio la Kawasaki.”

LUCA – Scassa era volato via in un punto velocissimo fratturandosi il bacino. Nei sei giorni successivi la sua Australia è diventata il divano della casa in affitto a due passi dal circuito, tutto il giorno con il telefonino in mano per sapere cosa stava succedendo in pista. Non certo il debutto con il team Pedercini che aveva sognato. Ma Luca è un aretino dalla testa dura: a casa si è rimesso subito in piedi, trascorrendo la convalescenza in officina.”Tra qualche giorno torno in piscina e anch’io spero di poter girare a Imola il 28 marzo, giusto per vedere come sto: il team Pedercini sarà a Jerez (dove gireranno quasi tutti i top team SBK, ndr) ma nelle mie condizioni è inutile andare fin laggiù.” Anche nel caso di Luca l’infortunio ha rallentato la conoscenza con la Kawasaki ZX-10R mai provata in inverno. “In Australia speravo di recuperare ma ho fatto pochissimi giri (29 nella prima sessione, 28 nella seconda, ndr) tra l’altro dovendo rodare due motori. E’ cominciata in salita, ma io non mollo!

SYLVAIN – Il francesino Sylvain Barrier, che sembrava quello messo peggio, il 12 marzo è tornato in sella per allenarsi con la bici. Del resto il pupillo della Bmw Italia è un Iron Man, uno che all’alba della domenica si sveglia e va a farsi parecchi chilometri di corsa a piedi per svegliare muscoli e mente. Fabrizio, Luca e Sylvain non vedono l’ora di partire per Aragon.

L’avventura è appena iniziata, i sogni non tramontano mai.

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