3 Aprile 2015

MotoGP, pasticcio continuo: 7 congelati e 9 liberi open, ma non c'è scritto!

Altro che regolamento unico nel 2016, le regole MotoGP saranno un caos anche l'anno prossimo. La GP Commission composta da Dorna, Federmoto Internazionale, Costruttori e Team, ha annunciato che i motori utilizzabili dalle Case che vincono almeno un GP in questa stagione saranno sette “congelati”, cioè punzonati tutti ad inizio stagione senza possibilità di fare […]

MotoGP 2016, la partenza in Qatar (MotoGP.com)

Altro che regolamento unico nel 2016, le regole MotoGP saranno un caos anche l'anno prossimo. La GP Commission composta da Dorna, Federmoto Internazionale, Costruttori e Team, ha annunciato che i motori utilizzabili dalle Case che vincono almeno un GP in questa stagione saranno sette “congelati”, cioè punzonati tutti ad inizio stagione senza possibilità di fare sviluppo. Nel comunicato diffuso da Federmoto e Dorna però è omesso un dettaglio importantissimo: chi non vince quest'anno avrà nove motori a sviluppo libero. Se, per assurdo, la Yamaha vincesse altri 17 GP di fila, tutte le altre avrebbero nove motori “aperti”, non solo sette congelati…Che casino!

Il motore Honda RC213V, nel 2016 solo sette per 20 GP

VITTORIA JAP – Con due mesi di ritardo almeno si è risolto il rebus motori factory. Quest'anno   le Marche che hanno vinto almeno un GP nel 2014, cioè Honda e Yamaha, ne hanno cinque disponibilil per 18 gare, punzonati tutti alla vigilia dell'apertura del Qatar. Le altre, Ducati in testa, adesso ne hanno dodici liberi e premevano per salire a nove unità, con l'appoggio Dorna. L'accordo finale su sette sembra un salomonico pareggio, in realtà hanno vinto i Jap, ovvero la Honda. Con cinque motori o nove cambiano completamente l'orizzonte: la MotoGP deve restare massima espressione tecnologica o bisogna abbassare il livello più basso a vantaggio dello show? Per progettare e gestire un propulsore da 270 cavalli a 16-17 mila giri che duri per 3,6 GP (circa 1700 km) servono investimenti pazzeschi. Se ne hai dodici basta sostituire il motore dopo 1,5 GP, cioè 700 km circa. La revisione completa di un motore Ducati costa 30 mila €, quindi la spesa necessaria per l'intera stagione è drammaticamente inferiore ai costi di ricerca e sviluppo necessari per allestire unità che resistano a sollecitazioni di chilometraggio più che doppie. Con sette motori sarà più o meno come adesso, anche perchè ci sarà sicuramente un GP in più, in Thailandia, se non due (adesso sono 18). Honda e Yamaha così conserveranno la loro supremazia tecnologia, Ducati (se vince almeno un GP) si dovrà adeguare. E costerà caro.

Valentino Rossi, 36 anni, comanda la MotoGP

OMISSIONE– A caldo non si capisce perchè nel comunicato  si parli del nuovo sistema che porterà alla perdita delle “concessioni Open” ma non del numero dei motori a disposizione delle “open”, cioè nove con evoluzioni permesse durante la stagione. Dal 2016 non si andrà più a podi conquistati, ma a punti: 3 per la vittoria, 2 per il piazzamento, 1 per il terzo. Con tre punti si perdono due litri, da 24 ai 22 delle Factory coi sette motori. Con sei punti si perdono i test illimitati e tutte le concessioni (anche i nove motori?) per la stagione successiva. Quindi, per fare chiarezza: le Marche che vincono almeno un GP in questo 2015 l'anno prossimo partono con 7 motori congelati e 22 litri, le altre con 9 motori “liberi”, 24 litri di benzina e test liberi.

MotoGP, grande equilibrio ma caos regole 2016

ELETTRONICA COL VETO – C'è una stranezza pure nella norma sull'elettronica unica 2016. Sappiamo che la prossima stagione ci saranno centralina e software unificato, ma tre case – Honda, Yamaha e Ducati – se sono daccordo e pagando il costo relativo potranno modificare i programmi, cosa che invece non sarà permessa ad Aprilia e Suzuki, tantomeno al promoter Dorna che di fatto dovrà essere controllore e garante di tutto il sistema. Perchè Aprilia e Suzuki no? Semplice, questa scappatoia è stata trovata a inizio 2014, quando le due nuove arrivate della MotoGP non facevano ancora parte della Msma, cioè l'associazione dei Costruttori da corsa. Dove si entra per invito, e non per diritto. Ce n'è un'altra: il software verrà congelato il 30 giugno di quest'anno, quindi dal GP di Germania Honda, Yamaha e Ducati avranno lo stesso identico cervello elettronico di controllo veicolo.  Ma Aprilia e Suzuki potranno continuare lo sviluppo fino al termine della stagione. Stiamo andando verso la MotoGP fai-da-te.

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