28 Giugno 2020

MotoGP: La F1 al Mugello adesso è realtà, per le moto non c’erano soldi

Adesso è (quasi) confermato: il 13 settembre la F.1 correrà al Mugello, in perfetta concomitanza con la MotoGP a Misano. In Toscana i soldi per le auto sono stati trovati...

MotoGP, Mugello

La MotoGP quest’anno non farà tappa al Mugello, ma la F1 si. Tanti appassionati ritenevano fosse fantasia, ma adesso è (quasi) ufficiale: il 13 settembre le auto sfrecceranno sul tracciato che da parecchi anni ospitava uno degli eventi più “caldi” dell’intero motomondiale. Beffa doppia, perchè nello stesso week end la MotoGP sarà di scena a Misano, a soli 150 chilometri di distanza. Al Mugello, sicuramente, si correrà a porte chiuse. In Riviera ancora non è chiaro: Dorna ma soprattutto gli organizzatori locali sperano di aprire i cancelli dell’Autodromo, almeno a capienza (molto) ridotta. Sotto il profilo economico dunque è una concomitanza che pesa il giusto. Ma in realtà, per la MotoGP, è uno schiaffo non da poco…

Il grande guaio delle porte chiuse

Su Corsedimoto siamo stati chiari fin dall’inizio: il salvataggio dei campionati a motore in questo strano 2020 sarebbe stata più una questione economica che sanitaria. E infatti sta andando esattamente così. Anche se i promoter dei Mondiali non lo ammettono esplicitamente, correre a porte chiuse è un guaio grandissimo. Senza pubblico, saltano gli “affitti” che i circuiti pagano per avere lo show: parliamo di 20-25 milioni per la F.1, 4-5 (in media) nel caso della MotoGP. Non solo: la pandemia ha rovesciato la situazione, perchè a questo punto sono Liberty (gestore delle auto) e Dorna costrette a pagare pur di correre, e salvare la quota diritti televisivi e – in generale – tutto il movimento. Rinunciare all’intera stagione, con relative sponsorizzazioni, avrebbe messo a repentaglio l’esistenza di parecchie squadre: non solo nelle moto, ma anche nella (ma non per tutti…) dorata F.1

Per le auto i soldi ci sono 

La vera impresa dei gestori di F.1 e MotoGP non è stata tanto trovare circuiti disponibili, ma situazioni economiche che permettessero di limitare il passivo. Dorna a Misano ha trovato terreno facile per salvare il GP, perchè le istutuzioni locali, a cominciare dalla Regione Emilia Romagna, hanno pensato che un doppio evento Motomondiale, anche se fosse senza pubblico, garantirà comunque un’ottimo ritorno in promozione della Riviera. Al Mugello invece Carmelo Ezpeleta ha trovato porte sbarrate: la Ferrari, proprietaria dell’impianto, di fare il GP rinunciando all’incasso non ci ha pensato un istante. Non è escluso che i dirigenti abbiano deciso di sacrificare le moto perchè già sapevano, mesi fa, della possibilità F.1 In effetti, per il Mugello, il 13 settembre 2020 sarà una data storica: non solo sarà la prima volta che ospita la massima espressione delle auto, ma anche il GP numero 1000 della Ferrari. Ma c’è di più: la politica toscana non si è tirata indietro, e ha assicurato tutto l’appoggio (anche economico) necessario. Volontà che sul fronte MotoGP evidentemente non si è registrata…

Foto e video: Facebook @mugellocircuit

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5 commenti

  1. fabu ha detto:

    Chissá se il Mugello fosse stato di proprietá Ducati.

    • ppastoremmaur_14959043 ha detto:

      Qual luogo toscano, il Mugello è votato a passione per motociclismo ma più per strade… In circuito suonano bene anche motori automobilistici. Chi facoltoso con e per auto, ma ritroso a dar troppo a mondo di automobili, ebbe simpatia per questa condizione. Resta che anche vacche pezzate in loco son critiche con Abs automobilistici e con ragioni per loco medesimo e invece rispettosamente interessate a quelli motociclistici e con ragioni inerenti suoli di medesimo loco
      … Da automobilismo possibili tentennamenti da motociclismo no, e muggito non è per chi vuol solo tentennare.

  2. ppastoremmaur_14959043 ha detto:

    La F1 non è più considerabile una competizione e ne resta avvicendamento di testaggi e prove. Ridotta così sbarca al Mugello, dopo che si scoprono che ultime classifiche mondiali piloti del Motogp solo giochi per giornalisti. Ciò esalta gli sciocchi, ugualmente a difficoltà civili scambiate per necessità sanitarie e scelte per pochi tentate di imporre a tutti. Protezione alta a vano piloti F1, con tutti i falsi criteri di sicurezza che vanta, segna visivamente il termine di parte di automobilismo sportivo. Invece le telecronache violente e moleste del motogp, italiane e non solo italiane, segnano la fine di troppi e ‘malamente’ interessati a mondo non loro… E c’è nesso tra i due fatti ma esterno a vero motociclismo. MAURO PASTORE

  3. ppastoremmaur_14959043 ha detto:

    Economia di spettacoli florida ma vuoti ne sono I passaggi di denari; F1 in tv è meno di un videogioco. Essendo di fatto F1 solo sperimentale e niente più veramente di sportivo, in circuito è stata accettata; prima quando era qualcosa si preferiva evitarne perché Mugello per automobilismo è luogo dove accadono cose aliene. Speriamo che gli insetti fermeranno sproloqui giornalistici su circo d’auto decaduto e che stesso circo si fermerà in inettitudine. M. P.