27 Aprile 2014

Marco Melandri, che sta succedendo?

Doveva essere l’asso nella manica Aprilia, il fuoriclasse italiano capace di calamitare interesse e alzare gli ascolti tv. Invece Marco Melandri scivola sempre più giù, 39 punti di ritardo dal capofila Tom Sykes pagati in appena tre GP. Il tempo passa e il titolo Mondiale solo sfiorato con Yamaha e Bmw rischia di restare un […]

Doveva essere l’asso nella manica Aprilia, il fuoriclasse italiano capace di calamitare interesse e alzare gli ascolti tv. Invece Marco Melandri scivola sempre più giù, 39 punti di ritardo dal capofila Tom Sykes pagati in appena tre GP. Il tempo passa e il titolo Mondiale solo sfiorato con Yamaha e Bmw rischia di restare un miraggio anche con la moto più vincente dell’era moderna Superbike. Che sta succedendo?

Melandri perplesso sulla griglia di Assen (AlexPhoto)

IMBARAZZANTE – Assen doveva essere la svolta, invece è stata un calvario. Nella prima sfida il compagno Sylvain Guintoli è scappato via come guidasse una moto di cilindrata doppia. Il distacco finale è una sentenza, 25 secondi in 16 giri.Lui è stato bravissimo, io con la RSV4 proprio non riesco ad andare” ha ammesso alla fine con lo sguardo perso nel vuoto. Neanche il bagnato ha ridato slancio. Mentre si giocava il podio con  Davide Giugliano ha rischiato di volare via nel punto più veloce, evitando il patatrac ma arretrando in un’amara sesta posizione. Anno scorso Sylvain le prendeva quasi sempre da Eugene Laverty (una vittoria contro nove), quest’anno è lui che tiene in piedi la baracca: contro Melandri è 2-0 nel conto  vittorie e 4-2 negli  scontri diretti.

Melandri nella tempesta (AlexPhoto)

APRILIA NON MOLLA– Dopo Aragon, la sfida precedente, Melandri aveva chiamato in causa l’Aprilia. “Non mi trovo con l’elettronica né con l’avantreno: hanno vinto tanto, logico che abbiano le loro convinzioni. Ma anch’io ho vinto tanto, se mi seguono il vento cambierà”. Invece niente. E, almeno a giudicare da fuori, non si può dire che l’Aprilia non stia facendo di tutto per accontentare le richieste tecniche del pilota di punta. In poche settimane è arrivato un forcellone nuovo, modifiche all’avantreno (piastre forcella) e continui aggiornamenti d’elettronica per adeguare il carattere del V4, soprattutto il freno motore, alle esigenze del pilota. Dopo l’Australia è stata cambiata anche la struttura della squadra con l’aggiunta di un elettronico personale: ai tempi di Biaggi ne bastava uno per entrambi i piloti.

FATTORE UMANO – Pare che Melandri in Aprilia non stia legando. In Yamaha e Bmw si era portato dietro persone fidate e aveva costruito un gruppo di lavoro che, specie in Bmw, aveva finito per diventare un corpo unico col pilota, a volte perfino un po’ estraneo al progetto. Marco non ha più con se il capotecnico Silvano Galbusera, finito in MotoGP con Valentino Rossi, e neanche l’elettronico  Michele Gadda che avrebbe dovuto rientrare nell’accordo Melandri-Aprilia.  La  trattativa è stata fatta da Luigi Dall’Igna che passando in Ducati ha convinto Gadda a cambiare programma. Ma Melandri non è rimasto senza elettronici: l’Aprilia ha vinto cinque Mondiali con la RSV4 (due piloti, tre Costruttori) anche grazie a software proprietari di altissimo livello. E il responsabile del settore Paolo Bonora è uno punto di forza che ogni Marca vorrebbe avere. In due decenni Aprilia ha vinto 52 Mondiali e la squadra è al top. Neanche il cambio di guida tecnica tra Dall’Igna e Romano Albesiano ha influito, perchè quest’ultimo erà già  un uomo d’azienda. Albesiano ha vinto al debutto in Australia e la RSV4 è sempre la moto da battere: il passaggio di consegne è stato assolutamente indolore.

E ALLORA? – Che Melandri possa incappare in una stagione incubo come in Ducati 2008 è fuori discussione: la Superbike non è la MotoGP, Guintoli non è Stoner e la RSV4 non è una belva scatenata come la Desmosedici GP8.. Anche in Yamaha e Bmw ha passato momentacci ma ne è sempre uscito. Nel 2011 con la R1 vinse quattro gare e con  la Bmw nove in due anni.  Guidava moto che non avevano lo stesso potenziale Aprilia, quindi, se non casca il Mondo, tornerà a ruggire. Ma serve sbloccarsi in fretta. Magari già a Imola, perchè no?

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2 commenti

  1. Thor81 ha detto:

    Secondo me Melandri e’ solo un esaltato che si crede di essere un fuoriclasse quando non lo e’!!! Se va bene e’ merito suo se va male e’ colpa della squadra.Deve ringraziare i grandi capi che hanno rovinato la SBK rendendola una motogp di serie b.Qualche anno fa con certi piloti che avevano un po’ piu’ di pelo sullo stomaco di lui non sarebbe arrivato neanche tra i primi 10…

  2. BRASILE228 ha detto:

    E’ sinceramente partito male Marco, come suo fedele tifoso sono un po’ deluso, ma conoscendo la sua classe, sono sicuro che si riprendera’ presto. Secondo me deve solo crederci di piu’, rompere l’attuale fattore psicologico negativo. Forza Marco.