2 Ottobre 2015

Marco Melandri a piedi, l’ultima follia della Superbike

Tra meno di un mese cominciano i test invernali e la Superbike sarà già nel 2016. Marco Melandri è ancora  disoccupato. Il pilota di maggior impatto mediatico, cioè l'italiano di punta da mettere sul piatto della TV e dei giornali, non ha uno straccio di moto. Non bastano i risultati: 102 GP, 49 podi (la […]

Tra meno di un mese cominciano i test invernali e la Superbike sarà già nel 2016. Marco Melandri è ancora  disoccupato. Il pilota di maggior impatto mediatico, cioè l'italiano di punta da mettere sul piatto della TV e dei giornali, non ha uno straccio di moto. Non bastano i risultati: 102 GP, 49 podi (la percentuale più alta della storia), 19 vittorie. Tutte le porte possibili si sono chiuse col catenaccio. E' come fosse una congiura: “Non facciamo correre Melandri”. Dicono che alla SBK manchi il personaggio da prima pagina ma l'unico che verrebbe volentieri non trova posto. Una follia. Ecco cosa c'è dietro.

Magny Cours, un anno fa: Melandri batte il compagno Guintoli disubbidendo all'ordine Aprilia

AHI AHI DUCATI – Siamo al paradosso. Tra due settimane in Qatar sulla Ducati ufficiale di  Davide Giugliano, assente da luglio per infortunio, faranno correre Xavi Fores, uno che corre nel campionato tedesco e di cui importa zero perfino in Spagna, dove hanno ben altri talenti cui appassionarsi. Adesso immaginate Melandri su Ducati contro Biaggi al terzo ritorno con l'Aprilia, riedizione del grande duello che nel 2011 finì  a schiaffi nel box di Donington. Col Mondiale già chiuso da tempo, nel deserto avremmo goduto una sfida da mille e una notte. Invece correrà Fores. Avanti così, continuamo a farci del male. Per Melandri la Ducati sarebbe un logico approdo anche in previsione 2016. Hanno  confermato la squadra degli ultimi due anni ma Davide Giugliano ha subìto due fratture vertebrali in pochi mesi, il suo recupero sarà lungo e dall'esito non scontato. Chaz Davies sta andando fortissimo (4 centri nelle ultime 6 gare) ma non scalda neanche il popolo ducatista, figuriamoci il grande pubblico. Melandri su una terza moto, magari satellite, sarebbe una doppia assicurazione: risultati e visibilità.  Invece non si farà, perchè il vertice aziendale si è messo di traverso. Melandri rischia di oscurare i due ufficiali, quindi è meglio se resta fuori. E' già successo a Max Biaggi nel 2008: la Ducati lo fece correre con un team privato e una moto di serie B perchè non rompesse le scatole a Bayliss. Gli avevano promesso di diventare ufficiale l'anno dopo ma l'opzione saltò. Contro il “sistema” neanche Sua Maestà Biaggi riuscì a spuntarla.

2013, Melandri ufficiale BMW con Silvano Galbusera, attuale capotecnico di Valentino Rossi in Yamaha MotoGP

SCORIE DEL PASSATO – In Ducati scottano ancora le scorie dell'avventura 2008 in MotoGP quando con la moto gemella Casey Stoner vinceva, mentre Melandri finiva in coda e dallo psicologo. A fine stagione l'accordo biennale venne risolto, Marco ha sempre detto di aver rinunciato ad una valanga di soldi, ma chissà dov'è la verità. Perfino i sassi sanno che Melandri in Superbike vincerebbe con qualunque moto ma nessuno lo prende perchè, in un modo o nell'altro, si è lasciato male con tutti quelli con cui ha corso. E adesso il passato pesa. Melandri è stato scartato perfino da Yamaha, nonostante il coordinatore delle attività Superbike sia Andrea Dosoli, uno dei più grandi estimatori del 32enne pilota ravennate. E non parliamo di Aprilia. Il promoter Dorna sta cercando di salvare capra e cavoli, cioè convincere Noale a  tenere in pista la RSV RF e metterci sopra Melandri, in qualche modo. Ma dopo i sei mesi da separato in casa in MotoGP pilota e azienda hanno transato il contratto  biennale (scadenza 2016) . Ma con mille frizioni, tanto che pare sia ancora tutto in mano ai legali. Conseguenza:  Aprilia-Melandri 2 sarà impossibile perfino per Dorna.

Tempi d'oro: nel 2002 Melandri ha vinto il Mondiale 250GP con Aprilia

SALVAGENTE TEDESCO – Marco ha corso con BMW nel 2012-13 ma anche lì ha chiuso sbattendo la porta tra mille dissapori. Nell'ultimo round a Jerez si presentò con un piede tumefatto e disse di essersi ferito cadendo in cucina. In gara 2 rimase al box, sarebbe bastato fare un giro per non far incazzare i tedeschi. Due giorni dopo Melandri salì per la prima volta sull'Aprilia, andando fortissimo. La BMW non corre più in forma ufficiale per cui riportare Melandri sulla S1000RR potrebbe essere possibile. Ma il team Althea, che sta trattando l'acquisto di due moto, ha presentato una lista di piloti in cui non figura il nome più atteso. Okay, Melandri è un pilota difficile da gestire e in passato non è stato molto accorto nella gestione dei rapporti. Ma riportarlo in pista  dovrebbe essere una priorità per il “sistema Superbike”. Marco ha fatto il primo passo, offrendosi a zero ingaggio e tabella premi in base ai risultati. Mettiamo una pietra sul passato e ricominciamo. Prima che sia troppo tardi.

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15 commenti

  1. kukkho ha detto:

    Ma mi ricordate cosa ha vinto?

  2. lo,zio35 ha detto:

    Sarò anche una voce fuori dal coro ma a me Chaz “scalda” parecchio sia per la guida sia per il suo grande impegno in Ducati! Non volendo entrare nel caso Melandri (se neanche la dorna può aiutarlo consiglierei un piccolo esame di coscienza!) le rivolgo Cordiali saluti e complimenti per i suoi articoli sempre molto interessanti!!!

  3. pikat09 ha detto:

    Quando leggo certi articoli mi chiedo se sto leggendo la Gazzetta dello Sport o Vanty Fair (senza offesa per quest’ultimo)! Ma si sta parlando di piloti o di personaggi mediatici? Se nessuno vuole più Melandri, nonostante sia uno dei piloti più veloci in Superbike, ci saranno dei motivi o no? Si dice più volte nell’articolo che si è lasciato male con tutte le scuderie con cui ha corso! E questo non è un motivo sufficiente per spiegarsi il perché nessuno lo vuole più? Evidentemente le scuderie cercano un pilota collaborativo, non uno che ai primi problemi pianta grane e se ne va sempre sbattendo la porta e in maniera polemica, perché c’è modo e modo anche per lasciarsi! Piuttosto bisognerebbe chiedersi cosa abbia combinato in questi anni, perché nonostante l’indubbio talento, tutti preferiscono rinunciarci piuttosto che averlo con se: la repulsione è maggiore della stima.

  4. canemoltosciolto ha detto:

    … fa il tassista senza impegnarsi sia in ducati nel 2008 sia in aprilia motogp quest anno (non 7 anni fa), non dovrebbe meravigliarsi di nulla: raccoglie ciò che ha seminato.

  5. userID_10034387 ha detto:

    Giusto che rimanga a piedi…i suoi atteggiamenti sono stati sempre sopra le righe e non collaborativi nei confronti di chi alla fine lo paga…anche quest anno non si è proprio impegnato in motogp….avrá vinto anche qlc gara….ma il titolo?….dispiace dirlo ma marco ha buttato via una carriera che poteva essere ben diversa…dispiace…ma non troppo…

  6. Real_SBK ha detto:

    Per la SBK la Dorna più che un promoter sembra uno Spromoter (cioè un organizzatore che rema contro)!
    Vergogna!

  7. userID_11876303 ha detto:

    Melandri è un recidivo cronico. Insiste a non capire la lezione. Senza un manager come Vergani sarebbe a piedi da molto tempo. Comunque mister Nolan alla fine gli troverà qualcosa da guidare. In ventanni di carriera, Marco è rimasto lo stesso ragazzino rancoroso che voleva buttare fuori Alzamora per vincere. Peccato è un buon pilota, gli manca il resto.

  8. roberto.v ha detto:

    Salve sig.Gozzi, Tommy Hill ha annunciato che schiererà un suo team in BSB nel 2016 pienamente supportato da Yamaha, questo potrebbe accreditare le voci del team Milwaukee interessato a entrare in wsbk con Suzuki, causa delusioni/dissapori x la non scelta come team Yamaha del prossimo anno nel mondiale. Ho letto di un Hayden che ha ricevuto offerta Honda a scadenza in questa domenica e la possibilità di Aprilia col team Abraham ecc.. Tamburini visto sabato scorso a una pista di minimoto qui in Romagna non ha smentito la possibilità del salto in sbk prossimo anno.
    Lei che è sul campo francese ci può dare qualche aggiornamento o nuova “chicca” in merito alle prossime mosse?
    Grazi, saluti Roberto