29 Settembre 2014

Le tristi storie di Melandri e Baz

Nel 2015 Marco e Loris avrebbero potuto giocarsi il Mondiale Superbike. Ma sono entrambi spinti  dal “sistema” a salire in MotoGP e sarà festa grande se in qualche occasione faranno capolino intorno alla decima posizione. Melandri e Baz sono condannati a non vincere più, almeno la prossima stagione. La cruda verità è che nel motociclismo […]

Nel 2015 Marco e Loris avrebbero potuto giocarsi il Mondiale Superbike. Ma sono entrambi spinti  dal “sistema” a salire in MotoGP e sarà festa grande se in qualche occasione faranno capolino intorno alla decima posizione. Melandri e Baz sono condannati a non vincere più, almeno la prossima stagione. La cruda verità è che nel motociclismo moderno solo pochi eletti sono padroni del loro destino,  tutti gli altri piloti sono carne da cannone.

Loris Baz, 21 anni

BAZ ANCORA A PIEDI – A soli 21 anni il francese è uno dei migliori prospetti in circolazione. Corre da due anni e mezzo con la Kawasaki ufficiale, che in Superbike è campione del Mondo. Ha disputato cinquantacinque GP salendo tredici volte sul podio, con due trionfi.  In questo 2014 il compagno Tom Sykes gli è stato superiore (otto vittorie a zero) ma a due round dalla fine Loris è (molto teoricamente) sempre in gioco per il successo finale. Nonostante la tensione crescente con Sykes la Kawasaki lo avrebbe confermato volentieri: con il numero uno e il talento emergente avrebbero avuto il !team perfetto. Ma la Dorna ha pensato diversamente: serviva un francese per rendere il piatto più appetibile al promoter del GP di Francia. Così spunta un bel contratto MotoGP col team Aspar, che – ma guarda che caso! – è una delle squadre più vicine al gestore dei due Mondiali. Quando sembrava fatta, scopre che Baz è troppo alto e i suoi 193 non entrano nella piccola Honda RCV. Bella scoperta: a 15 anni, quando debuttò nell’Europeo Stock 600 vicendo tutto al primo colpo, Loris era già alto 185 cm. E’ dal 2005  che Baz sale podi di mezzo mondo, evidentemente Jorge Martinez non segue molto la Superbike. Sarebbe stato molto più elegante dire la verità: “Caro Loris abbiamo cambiato idea, non ci interessi più”. Nei giorni successivi lo spilungone ha cercato vanamente un posto in Pramac Ducati e in queste ore tratta con Forward. Dove la lista dei candidati è lunga, quindi non è ancora detto che si faccia. Nella migliore delle ipotesi Loris Baz salirà in MotoGP con una Yamaha M1 di terza scelta.

Marco Melandri, 31 anni

MELANDRI CHE FA? – E’ meglio  vincere in Superbike o fare numero in MotoGP? Marco se lo sarà chiesto mille volte nell’ultimo mese, poi dieci giorni fa aveva trovato la risposta. “Resto in Superbike perchè ho un lavoro da finire, andare in MotoGP adesso significherebbe sprecare una possibilità enorme.” Detto e fatto. Mentre Melandri rilasciava questa impegnativa dichiarazione, in Aprilia cambiavano idea per l’ennesima volta: pare che non ci sia né il budget (né tanta voglia…) di schierare un team di punta in Superbike. E Melandri, il pilota di riferimento dell’azienda, serve in MotoGP per dare  “peso”  mediatico al ritorno. Se non ci saranno ulteriori ribaltoni, Marco dovrà correre 18 GP con la ex ART, una via di mezzo tra una moto di serie e un prototipo. Anche se verrà migliorata con nuovi particolari, è difficile pensare che Melandri possa puntare a piazzamenti di prestigio. L’unico obbiettivo plausibile a questo punto, è mettersi in tasca gli 800 mila € d’ingaggio 2015. Nel disastroso 2008 con Ducati Melandri intascò molto di più e finì comunque dallo psicologo: i soldi non fanno la felicità.

E IL FUTURO? – Il risvolto più inquitante è che Baz e Melandri non si giocano solo il 2015 ma la carriera. Se in MotoGP andrà come penso io, chi si ricorderà di Loris a fine 2015? Stesso discorso per Marco: il biennale con Aprilia scade proprio a fine della prossima stagione.  Ammettiamo che i risultati siano modesti, secondo voi a Noale diranno che la ART è un ferro vecchio oppure che il pilota non va? Non mi stupirei che se a metà della prossima stagione cominciassero a circolare i nomi dei piloti da mettere al posto di Melandri. Torniamo al punto di partenza: nel motociclismo moderno i piloti sono carne da cannone.

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2 commenti

  1. Pito28 ha detto:

    Questo è il problema del motociclismo moderno.