27 Marzo 2013

La Superbike non si vincerà ai box

La Superbike ripartirà da Aragon (Spagna, 14 aprile) con regole diverse da quelle che erano in vigore nel round d’apertura disputato il mese scorso a Phillip Island (Australia). “E’ un mondo nuovo per noi, dateci tempo per capire se c’è qualcosa che non va” aveva puntualizzato alla vigilia del campionato Javier Alonso, numero uno del […]

La Superbike ripartirà da Aragon (Spagna, 14 aprile) con regole diverse da quelle che erano in vigore nel round d’apertura disputato il mese scorso a Phillip Island (Australia).

“E’ un mondo nuovo per noi, dateci tempo per capire se c’è qualcosa che non va” aveva puntualizzato alla vigilia del campionato Javier Alonso, numero uno del nuovo proprietario Dorna, la stessa società che gestisce la MotoGP. Gli spagnoli sono passati subito all’azione modificando la procedura del pit stop e chiarendo alcuni punti controversi del regolamento. Ecco cosa cambierà.

PIT STOP PIU’ SICURO – La sosta ai box (ricordate: non è obbligatoria!) per cambio gomme in caso di cambiamento delle condizioni della pista è la grande novità 2013. Per evitare che i piloti delle squadre importanti potessero guadagnare secondi decisivi sui privati la regola precedente prescriveva l’impiego di soli tre meccanici, aiutati a discrezione dal pilota. La Dorna ha cancellato il limite dei tre meccanici introducendo 30 secondi di stop uguale per tutti: chi ripartirà in anticipo verrà penalizzato con il ride through, cioè un nuovo passaggio in corsia box che nelle brevi (30-35 minuti) e concitate competizioni Superbike significa gara compromessa. Il tempo minimo verrà controllato dal cronometraggio ufficiale calcolando il tempi di ingresso e uscita dalla corsia box, dove vige il limite di 60 km/h. La misura è stata presa per motivi di sicurezza perchè con la necessità di rimandare il pilota in pista nel più breve possibile (14-15 secondi nelle simulazioni) e tre soli meccanici in azione c’era il forte rischio di errori di montaggio. I piloti l’avevano fatto presente (“Che succede se nella fretta montano male le pinze dei freni?” si era chiesto Marco Melandri) e la Dorna si è subito adeguata. Bravi!

Nelle simulazioni la Kawasaki ha fatto il pit stop più veloce, appena 14 secondi con tre soli meccanici (Alex Photo

FUTURO CHE BUSSA – Il limite minimo dei 30 secondi apre interessanti scenari. Il pit stop diventa una sorta di neutralizzazione, provvidenziale per non dilatare i tempi della diretta tv in caso di pioggia improvvisa. La nuova regola spiana la strada alla gara unica di maggiore lunghezza rispetto alle due manche poco adatte ai palinsesti tv. Adesso che lo stop è a tempo imposto gli oppositori del cambiamento avranno un argomento in meno: la Superbike non si deciderà al box neanche correndo su distanze maggiori delle attuali con un unico start.

POVERA BMW – In Australia c’era il sole e l’unico pit stop lo ha fatto il britannico Chaz Davies vittima di una foratura nelle prime battute di gara due. La Bmw aveva sostituito la posteriore facendo lavorare più di tre meccanici e Davies era stato squalificato. Adesso non succederà più. L’imposizione dei trenta secondi vale solo se si cambiano le gomme, quindi sarà possibile entrare in pit lane per eventuali riparazioni potendo ripartire a piacimento.

ALTRA NOVITA’ – La Dorna ha pure riscritto la modalità di ordine d’arrivo in caso di interruzione della gara con bandiera rossa utilizzata per incidenti, olio in pista e ogni volta che c’è la necessità di immediata interruzione. Da adesso verranno considerati solo i piloti “attivi”, cioè regolarmente in pista al momento dello stop. A Phillip Island (e in passato) valeva la classifica al giro precedente: quindi se il leader della gara fosse scivolato sull’olio sarebbe stato comunque vincitore. Inoltre in caso di ripartenza andranno sulla nuova griglia solo i piloti che, dopo lo stop, riescono a tornare in pit line entro cinque minuti.

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1 commento

  1. userID_8864767 ha detto:

    Bene Paolo, è un piacere seguire il tuo competente blog