16 Luglio 2015

La lunga estate calda di Rea, Stoner e Biaggi

Altro che vacanze, la Superbike si lancia un un esaltante giro del Mondo tra Usa, Giappone e Malesia all'insegna di tre grandi campioni: Jonathan Rea, Casey Stoner e Max Biaggi. Si comincia questo fine settimana a Laguna Seca, l'adrenalinico saliscendi californiano famoso per la celebre picchiata del Cavatappi. Pane per i denti di Jonathan Rea […]

Jonathan Rea (Kawasaki), 28 anni, ha il Mondiale SBK in pugno

Altro che vacanze, la Superbike si lancia un un esaltante giro del Mondo tra Usa, Giappone e Malesia all'insegna di tre grandi campioni: Jonathan Rea, Casey Stoner e Max Biaggi. Si comincia questo fine settimana a Laguna Seca, l'adrenalinico saliscendi californiano famoso per la celebre picchiata del Cavatappi. Pane per i denti di Jonathan Rea con la Kawasaki sempre più padrona del Mondiale. Sette giorni dopo a Suzuka ci sarà l'attesissimo rientro di Casey Stoner, fuoriclasse australiano che ha lasciato la MotoGP tre anni fa con due Mondiali in tasca. Correrà la 8 ore (Mondiale Endurance) dividendo la Honda CBR-RRW Superbike coi compagni d'avventura Michael van der Mark e Takumi Takahashi. Nel mirino di Stoner c'è la vittoria, così come per Max Biaggi che correrà con l'Aprilia ufficiale il decimo round Superbike in Malesia, il due agosto. Quando il solito Rea potrebbe laurearsi campione del Mondo con tre GP d'anticipo. Che estate, ragazzi!

Casey Stoner (Honda) nei test per la 8 Ore di Suzuka

Rea può vincere anche a Laguna Seca?

Negli otto circuiti dove si è già corso il nordirlandese volante ha mancato il successo solo a Donington nell'unica domenica favorevole al compagno di squadra Tom Sykes. Quando è andata male Jonathan ha fatto secondo (cinque volte). La Superbike è tornata a Laguna Seca solo nel 2013, quando Rea era infortunato. Lo scorso anno, sempre con la Honda, firmò il podio (terzo posto) in un turbinio di bandiere rosse. La pista californiana è corta (appena 3610 metri) e stretta, per cui i sorpassi sono estremamente difficili. Gli unici punti per passare sono all'ingresso del Cavatappi, dove si arriva senza vedere il punto di corda, oppure all'ultima curva. Per vincere bisogna partire in prima fila, meglio ancora in pole, perchè le rimonte sono improbe. La Pirelli ha portato solo due soluzioni: per il posteriore la più morbida (tipo A) è stata introdotta in Thailandia (round 2), mentre l'altra (T0611, tipo B) è disponibile da Imola. Rea ha già vinto con entrambe.

Davide Giuliano (Ducati) festeggia la pole di Misano: domenica  la prima vittoria?

Chi può dare fastidio a Rea?

L'avversario più pericoloso è in casa, cioè Tom Sykes. L'iridato 2013 ha avuto un inizio terrificante che spiega i 133 punti di distacco accusati da Rea, a parità di moto. Negli ultimi tre round (sei gare) però ha vinto tre volte. A Laguna Tom il Matto ha trionfato sia nell'anno del titolo che dodici mesi fa. L'antagonista principale della Kawasaki? Più Ducati che Aprilia. I piloti della Rossa vanno entrambi molto forte a Laguna Seca: il gallese Chaz Davies ha gareggiato due stagioni nel campionato americano (2008-09) per cui conosce la pista meglio degli avversari. Un anno fa scattò in prima fila ma cadde rovinosamente e non fu in grado di ripartire nella rivincita. Su questo tracciato da cuori forti anche Davide Giugliano può dire la sua, purchè tenga a freno l'impeto perchè qui ogni minimo errore si paga caro, come lui stesso ha sperimentato nei due anni precedenti. Il 25enne romano correrà con un casco omaggio all'indimenticabile Kevin Schwantz che lo sosterrà da bordo pista. Salire sul podio insieme al suo idolo non avrebbe prezzo.

Leon Haslam, 32 anni, prima guida Aprilia in SBK

E l'Aprilia?

Un anno fa Marco Melandri dominò gara uno poi sprecò tutto con una banale scivolata all'alba della seconda. La RSV4 ha il potenziale per vincere dovunque, basta sfruttarlo. Per cui è tutto nelle mani di un Leon Haslam ormai a posto fisicamente dopo la botta terrificante di Imola. Il britannico figlio d'arte è un pilota da battaglia che su una pista non  certo modello di sicurezza può trovarsi a proprio agio. La vittoria manca dall'apertura in Australia e otto GP senza gloria sulla moto che ha dominato l'epoca più recente (sette Mondiali in cinque anni) non è una bella carta da spendere sul mercato piloti 2016 che sta entrando nel vivo. C'è da aspettarsi poco dallo scudiero Jordi Torres, perchè  tra gli ufficiali è l'unico che non conosce la pista. Si è allenato alla Playstation ma gli basterà un giro per capire che qui non è proprio la stessa cosa…

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