12 Agosto 2014

La Bimota è fuori dal Mondiale

La Bimota BB3 non potrà correre i round finali del Mondiale Superbike, a cominciare dal prossimo a Jerez (Spagna) il 7 settembre. La marca riminese non ha prodotto le 125 moto stradali necessarie per l’omologazione “pro tempore” che avrebbe consentito di chiudere l’attuale stagione. In base all’articolo 1.2.2 del regolamento il termine scadeva alle ore […]

La Bimota BB3 non potrà correre i round finali del Mondiale Superbike, a cominciare dal prossimo a Jerez (Spagna) il 7 settembre. La marca riminese non ha prodotto le 125 moto stradali necessarie per l’omologazione “pro tempore” che avrebbe consentito di chiudere l’attuale stagione. In base all’articolo 1.2.2 del regolamento il termine scadeva alle ore 24 del 10 agosto, visto che la prima uscita della BB3 nel Mondiale è stata venerdi 11 aprile ad Aragon con Ayrton Badovini e Christian Iddon. Per iscriversi al campionato 2015 sarebbero stati necessari altri 125 esemplari (250 in totale) entro il 31 gennaio del prossimo anno.

Ayrton Badovini, 28 anni, è uno dei due piloti ufficiali Bimota Alstare

GAME OVER – L’estromissione, non ancora ufficializzata dalla Federazione Internazionale né dal promoter Dorna, è un danno per il Mondiale ma con nove costruttori (adesso otto…) e lo schieramento al completo pochi si accorgeranno che manca la Bimota. E’ invece un problema gravissimo per il team Alstare, una dei top team Superbike che finisce fuori dai giochi dopo aver investito un milione € nell’operazione. E’ stata infatti la struttura belga ad occuparsi in via esclusiva dell’allestimento e preparazione delle BB3, un lavoro cominciato a gennaio  che in brevissimo tempo aveva dato risultati eccellenti. La mancata omologazione è un colpo basso per il proprietario Francesco Batta: senza la sua autorevolezza e i rapporti maturati in trent’anni di attività su vari fronti (organizzatore, consulente di sponsor, proprietario di team) difficilmente la Federmoto e il promoter Dorna si sarebbero presi la briga di modificare il regolamento per aprire le porte alla minuscola Bimota. Da questa stagione infatti è permesso alle new entry di correre per quattro mesi in deroga, senza prendere punti. I 125 esemplari stradali dovevano essere pronti il 10 agosto ma non è successo. Alstare ci ha messo la faccia, Bimota ha sfruttato la ribalta iridata ma ha tradito l’impegno. Game over, almeno per adesso.

Ayrton Badovini e il team owner Alstare Francis Batta

IDENTIKIT BIMOTA – E’ una piccolissima azienda (circa 20 dipendenti) con base a Rimini ma sportivamente parlando è un grande nome: in Superbike ha conquistato 11 successi, l’ultimo nel GP d’Australia 2000 con Anthony Gobert, sfiorando in titolo nel 1988-89, le prime due stagioni iridate. A settembre scorso, dopo un lungo periodo di crisi, Bimota è stata rilevata da due investitori ticinesi, Marco Chiancianesi e Daniele Longoni. Che hanno rilanciato l’attività presentando ai saloni autunnali la bellissima BB3 con motore Bmw, lo stesso che equipaggia la S1000RR. Per tornare alle corse dopo 14 anni di stop Bimota ha stretto un accordo con Alstare, la struttura con base in Belgio che da oltre vent’anni è una delle corazzate del paddock. Per molti anni gestore delle attività SBK della Suzuki, Alstare ha conquistato il Mondiale 2005, l’unico del colosso nipponico. Con un solo test all’attivo, per giunta sul bagnato, la BB3 gestita da Alstare è andata imprevedibilmente subito forte contendendo a Kawasaki e Ducati la supremazia nella sottocategoria Evo, le Superbike con motore ed elettronica di serie.

Il britannico Christian Iddon, 29, con l’altra BB3 ufficiale

PERCHE’ OUT – La BB3, oltre ad andare forte in pista, ha riscosso successo anche sul mercato. Sono già stati venduti circa 40 esemplari, un numero di tutto rispetto per i volumi attesi da una marca che realizza moto esclusive in tirature limitatissime. Altre 60-70 ordinazioni sono arrivate da ogni parte del Mondo. Per ottenere il nulla osta della Federmoto non era neanche necessario presentare 125 moto finite, bastava mostrare gli ordini dei pezzi necessari per la produzione. Il nodo sono gli 80 motori che sarebbero dovuti arrivare da Bmw: per il nulla osta FIM bastava una  lettera di credito per gli 800 mila € necessari.  La fabbrica tedesca è chiusa per ferie fino al 25 agosto, quindi l’operazione, anche volendo, in questo momento è impossibile.

Daniele Longoni e Marco Chiancianesi, i proprietari Bimota

CONTROPIEDE ALSTARE – La  penale prevista dal contratto tra Bimota e Alstare apre uno scenario accattivante : l‘ingresso della società belga e di altri soci nella proprietà. Batta sta offrendo questa sponda da mesi ma Longoni e Chiancianesi hanno respinto le avance. Adesso, con  con la bocciatura FIM,  il quadro cambia. Risolvere questo pasticcio, se non altro in ottica 2015, diventa fondamentale per Bimota. Perchè  senza una solida base finanziaria e programmi affidabili è impossibile che possa continuare a correre a questi livelli. Le BB3 lasciano la scena ma è una storia di cui si parlerà ancora a lungo.

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3 commenti

  1. Dave986 ha detto:

    I termini scadono ora ma l’ispezione non arriva a fine agosto?
    Era riportato anche qui su questo blog…un virgolettato del presidente del WSBK.
    Che sfruttino le 2 settimane per salvare la Bimota? Diciamo un atto di cortesia ulteriore; d’altronde mancano solo i motori, sarebbe un peccato mandare tutti a casa per 14 giorni di ritardo.

  2. userID_2516628 ha detto:

    Dopo la morte della EVO, vissuta una sola stagione, le cancellazioni all’ultimo momento delle gare, ecco un altro flop prevedibile della DORNA. Caro Paolo, era tutto previsto, come avevo avuto modo di dirti in tempi relativamente lontani.