14 Febbraio 2015

Jonathan Rea, l' irlandese che in Australia gioca in casa per amore

Jonathan Rea è nato in Irlanda del Nord e vive all’Isola di Man ma  giocherà in casa l’apertura del Mondiale Superbike a Phillip Island. Invece che in albergo il pilota più atteso dormirà a casa dei suoceri. Già, perchè la graziosa moglie Tatiana (Tatia per gli amici) Weston è originaria proprio di Cowes, il minuscolo […]

Jonathan Rea e Tatiana Weston si sono sposati nel 2013

Jonathan Rea è nato in Irlanda del Nord e vive all’Isola di Man ma  giocherà in casa l’apertura del Mondiale Superbike a Phillip Island. Invece che in albergo il pilota più atteso dormirà a casa dei suoceri. Già, perchè la graziosa moglie Tatiana (Tatia per gli amici) Weston è originaria proprio di Cowes, il minuscolo paesino costiero che per una settimana diventerà capitale mondiale delle corse. Come la bionda consorte del neoacquisto Kawasaki e principale candidato al Mondiale 2015 sia capitata in mezzo a questa gabbia di matti è una bella storia.

Rea, 28 anni, a Phillip Island è di casa

RISTORANTI RIVALI – Premessa. A Cowes ci sono due ristoranti italiani che per qualche strana ragione nei giorni dei GP diventano enclave esclusive di determinati team. Ogni anno sempre i soliti, nello stesso posto, giusto per coltivare rivalità anche all’ora di cena. C’è chi va all’Isola di Capri, creatura del comasco Eddi Fumagalli, chi preferisce Pino’s, la pizzeria gestita dalla numerosa discendenza di Rosa Scarlato. Guai sconfinare: Max Biaggi, per dire, è sempre andato all’Isola di Capri, salvo una volta che lo invitarono e non potette esimersi. Valentino Rossi, Loris Capirossi, le squadre  Ducati e Aprilia sono clienti fissi di Mamma Rosa. Un po’ di anni fa Tatia Weston, allora poco più di una bambina al primo impiego, portava le pizze ai tavoli dell’Isola di Capri. Che oltre ad essere rifiugio di Max è anche il locale preferito dalla Honda, sia MotoGP che Superbike.

Rea Family: Jake, Tatiana e Jonathan

CAMERIERA DA CORSA – Tatia entrò nelle grazie di Neil Tuxworth, un arcigno ex pilota del TT che dagli anni ’90 è stato prima direttore sportivo della Honda UK, poi responsabile del team Castrol vincitore di due Mondiali Superbike  con Colin Edwards. Non pensate male, Tuxworth di Tatia avrebbe potuto essere lo zio, forse anche il nonno. E’ che quella ragazzina gentile e sorridente stava simpatica a tutti. Così Neil gli propose di emigrare in Inghilterra e girare il Mondo come segretaria del team. Invito preso al volo. Così la piccola e biondissima Miss Weston diventò parte integrante del villaggio da corsa. Efficiente, gentile, disponibile, carinissima: aveva tutto per diventare la mascotte dei più anziani e il sogno di quasi tutti i piloti della griglia. Le (poche) altre donne del paddock attribuiscono alla Weston diversi flirt, perfino con Mick Doohan. Che si sia fatto avanti non lo escludo: una volta alla 8 ore di Suzuka, davanti ai miei occhi, il vecchio Mick ha fatto il filo a una dozzina di ombrelline giapponesi in fila indiana nel box. Non mirava una, gli piacevano tutte..

Jonathan Rea per la prima volta in verde

COLPO DI FULMINE – Con Jonathan, uno dei più timidi del paddock, è stato amore (quasi) a prima vista. Si sono sposati due anni fa e il piccolo Jake, buon sangue non mente, guida già qualsiasi cosa abbia due ruote. E’ nato a settembre 2013 quando il Mondiale correva a Laguna Seca ma Rea non perse un secondo dell’evento. Era rimasto a casa col femore destro frantumato dopo il gran volo sull’olio al Nurburgring e, almeno quella volta, farsi male era stato un vantaggio. Jonathan trascorre a Phillip Island molto tempo durante l’inverno, ormai è diventato quasi uno del posto. Quindi tra una settimana, allo spegnersi del semaforo, avrà un motivo in più per puntare al successo. Pensate che bella favola sarebbe: Rea lascia la Honda, sale sulla Kawasaki e al primo colpo fulmina il rivale-compagno Tom Sykes prendendo slancio verso la conquista del titolo. Vincere per forza e per amore, nella terra di Tatia.

PRECEDENTI – C’è un piccolo dettagio: Jonathan a Phillip Island non solo non ha mai vinto, ma deve ancora assaggiare il podio. Con la Honda ci ha corso sei GP (dodici gare) e il miglior risultato finora è stato un doppio quarto, nel 2011 e nel 2012. Anno passato fece sesto e quinto, a debita distanza dai migliori. La Honda, con tanto motore ma una gestione elettronica ancora rudimentale, era a malpartito sui curvoni australiani. A quelle velocità dopo pochi giri la gomma sul lato sinistra diventa burro e per fare strada serve l’aiuto dei bit del programma che regola il controllo trazione. Se non funziona è come remare controvento nel mare di Tasmania lì di fronte. Adesso con la Kawasaki la prospettiva di Jonathan cambia. Tatia non aspetta altro che guardare il suo uomo dai piedi del podio. A casa sua.

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