6 Gennaio 2015

Imatra, Finlandia: il GP della morte e dell'amore

Sei chilometri di viali alberati, appena sette curve, 6030 metri in tutto. Sul rettilineo, in sesta piena, sfrecciavano a 300 km/h: a sinistra il lago Vuoksi, dall’altro lato le tende che facevano da box. Laggiù in fondo la prima staccata era un incrocio, piegavi a destra e subito dopo saltavi sulle rotaie del treno tra […]

GP Finlandia 500 anno ’81: Lucchinelli precede Sheene

Sei chilometri di viali alberati, appena sette curve, 6030 metri in tutto. Sul rettilineo, in sesta piena, sfrecciavano a 300 km/h: a sinistra il lago Vuoksi, dall’altro lato le tende che facevano da box. Laggiù in fondo la prima staccata era un incrocio, piegavi a destra e subito dopo saltavi sulle rotaie del treno tra una selva di fotografi. Il campionissimo al passaggio al livello è l’immagine simbolo di un’epoca di motomondiale. Il GP di Finlandia si correva ai primi d’agosto a Imatra, 25 mila abitanti, a due passi dal confine dell’allora Unione Sovietica. Uno dei tracciati cittadini più veloci e terribili della storia della moto e la gara che ogni pilota, da Giacomo Agostini all’ultimo dei comprimari, ricorda con più malinconia. Perchè Imatra era il GP dell’amore: centinaia, migliaia di biondissimi angeli nordici aspettavano un anno l’intero lo sbarco degli alieni del pianeta della velocità. Ti invitavano loro a ballare, funzionava così. Le notti dell’estate subartica duravano un lampo, ma non importava. Tanti rientravano nel paddock alle nove di mattina, un istante prima di andare in pista.  “La miglior colazione del pilota” diceva James Hunt. Solo che a Imatra facevano anche pranzo e cena.

Imatra, GP 500: Mamola precede Graziano Rossi e Kenny Roberts

LE TRAGEDIA – Imatra è stata amore e  morte. La fine delle corse in Finlandia è una tragedia assurda che pochissimi ricordano e di cui perfino in rete non resta traccia. Il 3 agosto 1986 si correva una prova dell’Europeo Velocità, il campionato dei giovani aspiranti campioni. Al quarto giro della 500 la Honda tre cilindri del tedesco Detlef Vogt arrivò all’incrocio a tutta velocità, senza rallentare per niente. Il pilota venne sbalzato sull’asfalto, fratturandosi il bacino. La moto finì giù nel campo che era una paio di metri più in basso rispetto alla strada, ma rimase in equilibrio sulle due ruote correndo all’impazzata contro il pubblico sistemato a oltre cento metri dalla curva, in una zona che pareva sicura. Io ero sulle rotaie, nel punto classico, e il bolide passò ad una decina di metri, prima di schiantarsi su una famiglia intera.  Il piccolo Olli Pekka Kousela, colpito alla testa e al torace, morì sul colpo. Il fratellino maggiore, papà e mamma subirono fratture alle gambe. Olli oggi avrebbe 35 anni. Correre in Finlandia piaceva a tutti, per diverse ragioni. Ma in quell’istante terribile tutto finì.

Imatra 1978: Barry Sheene in un’immagine mito

BASTA IMATRA – Facendoci correre l’Europeo la Federmoto Internazionale aveva tentato di tenere la Finlandia nel grande giro  ma con una moto piombata sul pubblico sulla coscienza  fu impossibile andare avanti. Le autorità locali cancellarono anche il progetto di circuito permanente che avrebbe dovuto sorgere nelle vicinanze. Ai giorni d’oggi il silenzio di Imatra  è rotto soltanto da qualche rievocazione cui partecipano  i piloti del tempo che fu. Chissà se tornano anche gli angeli biondi di allora. Quel giorno, nonostante un bambino morto e una famiglia distrutta, la gara andò avanti come niente fosse. Marco Papa partiva in pole ma venne tradito dal comando del gas, Massimo Messere finì a terra nel finale. Marco e Massimo erano i due ragazzi più veloci dell’epoca, accumunati dal destino comune: sfortunati in pista e nella vita. Sono morti entrambi in incidenti stradali, con l’auto,  anni dopo aver lasciato le corse più o meno interi.

La chicane di Imatra, prima del rettilineo dei box

AGO RE – Il Motomondiale aveva corso a Imatra dal 1964 al 1982. Il re della Finlandia (non solo in pista…) è stato Giacomo Agostini con 17 vittorie tra 500 e 350. La 500 qui sibilò per l’ultima volta nel 1981 e vinse Marco Lucchinelli nella magica stagione del suo unico, fantastico titolo Mondiale con la Suzuki del team Gallina. Proprio quell’anno i big della classe regina riuscirono a far cancellare il GP della Finlandia dal calendario che l’anno dopo si disputò con le classi di contorno: 125, 250 e Sidecar. Era Ferragosto e pioveva. Durante la gara dei sidecar lo scozzese Jock Taylor, ex campione del Mondo, perse il controllo e si schiantò contro un palo del telefono. Il Motomondiale disse basta, ma non bastava.

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