4 Settembre 2016

Il Mondiale 300 si farà, adesso la Superbike ha una nuova entry class

Ciascuna marca gestirà in forma diretta dieci moto, selezionando, preparando e promuovendo i campioni della Superbike di domani. A breve i dettagli

Manca ancora l’ufficialità e anche parecchi dettagli operativi. Ma la bella notizia è che il Mondiale 300, la nuova formula entry class delle derivate dalla serie, si correrà già nel 2017.

Il progetto Dorna sembrava aver subìto uno stop di fronte alle difficoltà logistiche ed economiche legate al varo della nuova categoria. Ma l’impellente necessità di far correre le supersportive di piccola cilindrata sempre più diffuse in varie aree commerciali del globo (Asia, Sud Est Asiatico, America) ha avuto il soppravvento sui problemi, ormai in via di risoluzione. Se ne saprà di più fra tre settimane in Germania, dove finalmente il Mondiale Superbike riprende il cammino dopo l’estenuante fermata di oltre due mesi.

Ma qualcosa è già trapelato. Pare che nel 2017 il nuovo Mondiale sarà ristretto ai round europei, senza alcuna trasferta intercontinentale. E’ un limite, perchè le 300 vanno per la maggiore in Paesi extraeuropeii dove la Superbike già corre: Australia, Usa, Thailandia. Quindi sarebbe stato importante portare anche le 300, ma quasi sicuramente per la prima edizione verrà scelto un profilo economico e gestionale più basso, per tenere a freno i costi e fare di questa nuova categoria la vera entry class delle derivate dalla serie. Non ci sono dubbi che sarà un successo: in Italia, dove le 300 ancora non sono tanto diffuse, la neo istituita categoria Sport nel CIV  ha raccolto oltre 50 iscrizioni. Regalando belle sfide e contenuti tecnici-agonistici di primissimo ordine.

La formula del Mondiale sarà diversa perchè saranno i Costruttori stessi a gestire in forma diretta dieci-dodici moto ciascuno. Questo format ha vari vantaggi. A cominciare dal livellamento delle prestazioni, perchè sarà ciascuna Marca a fornire direttamente il kit, se non la moto già pronta-gara. Sarà inoltre più agevole gestire il delicato aspetto regolamentare, perchè le 300 stradali delle varie aziende hanno prestazioni assai diverse tra loro, quindi bisognerà introdurre degli handicap per i modelli più “racing” (o viceversa). Inoltre sarà lo stesso singolo Costruttore ad occuparsi della selezione dei talenti, della formazione e anche della valorizzazione mediatica dei campioncini. In questo modo le marche impegnate in Superbike potrebbero mettere in piedi le loro academy tracciando la strada di formazione verso la top class.

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