7 Giugno 2015

I meccanici Ducati maghi del pit stop Superbike

Che emozione la Superbike con il pit stop e il cambio gomme. La fantozziana nuvoletta portoghese ha animato lo show e scatenato una sfida nella sfida tra le squadre.  Vinta alla grande dalla Ducati  con una sosta gestita alla perfezione che ha permesso a Davide Giugliano di balzare dalla decima alla quarta posizione mangiando in […]

Il pit stop di Giugliano e Davies (Foto Federica Annoni-Aruba.it)

Che emozione la Superbike con il pit stop e il cambio gomme. La fantozziana nuvoletta portoghese ha animato lo show e scatenato una sfida nella sfida tra le squadre.  Vinta alla grande dalla Ducati  con una sosta gestita alla perfezione che ha permesso a Davide Giugliano di balzare dalla decima alla quarta posizione mangiando in un colpo solo sei secondi alla Kawasaki di Rea. Se il 25enne romano in crisi d'aderenza sull'asciutto fosse stato più vicino al cannibale Jonathan l'abilità del box avrebbe potuto ribaltare la classifica. La prossima volta che comincia a piovere all'improvviso la Kawasaki tremerà. Purtroppo in diretta tv non si è capito niente,  vi racconto com'è andata.

REGOLAMENTO– Intano vi sarete chiesti perchè i meccanici lavorassero con calma serafica, senza la solita eccitazione che si vede nei pit stop della F1 o delle gare motociclistiche di durata. Semplice: in Superbike è stato imposto un tempo minimo di sosta per evitare la costosa corsa ad attrezzature sofisticate che avrebbe allargato la forbice tra privati e top team. I cavalletti pneumatici che si usano alla 8 ore di Suzuka costano oltre ventimila euro l'uno ma qui sono vietati. Su ogni circuito gli organizzatori comunicano l'entità del “pit intervention time”, cioè il tempo minimo obbligatorio che deve intercorrere tra ingresso in pit lane, sosta e uscita. Il valore varia in base alla lunghezza della corsia box: a Portimao era fissato in 59 secondi. La sosta vera e propria deve durare ALMENO trenta secondi e c'è un commissario per ogni squadra deputato al controllo. Si possono fare regolazioni alle sospensioni e sull'elettronica, il rifornimento è vietato. Utilizzando i sistemi di sgancio rapido in uso nell'endurance si potrebbero cambiare le due gomme in 10-12 secondi, ma qui non c'è bisogno. Il segreto non è fare in fretta ma tornare dentro al limite del tempo obbligatorio.

Davide Giugliano

RECORD DUCATI – I ragazzi Ducati hanno sfiorato la perfezione rimandando Giugliano in pista appena 9 decimi oltre i 59 secondi previsti, un record che sarà difficile battere. Al momento dello stop Davide era decimo a 26”8 da Rea, il giro dopo è transitato quarto a 20”8 dal leader, cioè sei secondi netti di guadagno. Un'eternità. Stavolta la prodezza del team Aruba.it-Ducati non è stata decisiva perchè la Rossa #34 aveva problemi, tanto che nei quattro giri finali Rea ha riguadagnato su Giugliano sette secondi. Ma in futuro chissà. Lo staff Ducati ha fatto guadagnare secondi preziosi anche a Chaz Davies che prima della sosta era a 9 secondi da Rea ed è rientrato a 4 secondi, sempre in terza posizione. Lo stop del gallese  non è stato perfetto come quello di Giugliano perchè al rientro Chaz ha trovato la piazzola occupata dal cameramen Dorna che stava riprendendo il pit stop di Rea. Nella concitazione si sono persi quei 3-4 secondi che avrebbero permesso a Davies di strappare la seconda posizione a Tom Sykes arrivato al traguardo con 4”4 di margine sulla Ducati #7.

CONTRATTEMPO – Il pit stop con tempo imposto è anche molto più sicuro perchè i meccanici hanno modo di compiere le operazioni con relativa calma. Ma una percentuale di rischio c'è e la stessa Kawasaki ne ha fatte le spese con Tom Sykes. Alla sosta l'ingegnere elettronico ha collegato il computer via cavo alla centralina di bordo per impostare le mappe da bagnato. Ma qualcosa è andato storto e due giri dopo il rientro sulla ZX-10R si è innescata la mappa con il limitatore di velocità che si usa nel box. Tom premendo i pulsanti di controllo è riuscito a resettare il sistema ma ormai Rea era cinque secondi lontano.

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2 commenti

  1. alfa_it ha detto:

    Ciao Paolo,
    grazie delle preziose info…effettivamente in diretta non si era capito molto, se non guardando la classifica.
    Quel che mi sfugge è come un cameraman riesca a mettersi nella piazzola di un box (!!!) con tutte le norme sulla sicurezza che esistono: ancora nel 2015 si commettono leggerezze del genere???
    Certo che a Sykes gli gira tutto perfetto quest’anno…!