12 Marzo 2015

Countdown MotoGP, Marquez sarà imbattibile anche nel deserto?

“Per fortuna il Mondiale non si corre tutto a Sepang”. Già, mettiamola così:  in Malesia Marc Marquez e la Honda sono stati imbattibili, vedremo che succede  cambiando circuito e condizioni. E' con questo auspicio che Valentino Rossi e gli altri inseguitori lasciarono Sepang, a fine febbraio, e adesso eccoci all'ora della verità: da sabato 14 […]

Valentino Rossi, 36 anni, a caccia del decimo Mondiale (Archivio Gazzetta)

“Per fortuna il Mondiale non si corre tutto a Sepang”. Già, mettiamola così:  in Malesia Marc Marquez e la Honda sono stati imbattibili, vedremo che succede  cambiando circuito e condizioni. E' con questo auspicio che Valentino Rossi e gli altri inseguitori lasciarono Sepang, a fine febbraio, e adesso eccoci all'ora della verità: da sabato 14 a lunedi 16 la MotoGP torna in pista a Losail (Qatar) nell'ultima occasione  per provare ad annullare i 2-3 decimi di vantaggio del Piccolo Diavolo. Tra due settimane, sullo stesso circuito, si comincia a fare sul serio. E potrebbe essere tardi…

Mar Marquez, 22 anni, 4 Mondiali già vinti: sempre imbattibile? (Archivio Gazzetta)

TEST NOTTURNO – Il Mondiale scatterà domenica 29 marzo in nottura, alle 21 ora di Doha (le 19 in Italia) e il collaudo conclusivo si svolge nelle stesse condizioni. Si comincia alle 16, poco prima del suggestivo tramonto desertico, e si va avanti fino alle 23. Martedi 17 i top team resteranno per il test supplementare dedicato allo sviluppo delle gomme Michelin, fornitore unico dal 2016, ma stavolta solo coi collaudatori. Losail ci dirà parecchie cose interessanti. Qui, un anno fa, Marc Marquez centrò il primo dei suoi 13 successi (in 18 GP…) ma Valentino Rossi, pur scattando dalla quarta fila (decimo tempo) lo fece sudare nel corpo a corpo forse più intenso dell'intera stagione. Sul giro secco in gara VR46 fu perfino  più veloce del campione del Mondo: 1'55”621 contro 1'55”710 di Marquez.

Jorge Lorenzo bellicoso: “Posso battere Marquez” (Archvio Gazzetta)

SEAMLESS – Sarà interessante capire quanto “pesa” su questo tracciato il nuovo cambio “seamless” che Yamaha ha montato per la prima volta sulla YZR-M1 nella seconda uscita di Sepang. Il dispositivo permette di scalare marcia in maniera più rapida, “aiutando” il freno motore a garantire l'ingresso in curva più efficace. “Abbiamo guadagnato un paio di decimi, non bastano per raggiungere la Honda” spiegò Rossi in Malesia. Su un  tracciato più adatto alle caratteristiche Yamaha  scopriremo se progresso è più sensibile.  Intanto i piloti Honda, Marquez e lo scudiero Dani Pedrosa, non si sono smarriti nella  mole di novità realizzate durante l'inverno dalla HRC: telai, elettronica, dettagli di motore. MM93 in Malesia è stato sempre il più veloce ritoccando in maniera sensibile il primato. Una supremazia che fa sorgere il  sospetto che  Honda abbia nel taschino altri due-tre decimi da sbattere in faccia a Yamaha e Ducati,  se si avvicinassero troppo.

Andrea Iannone è stato velocissimo al debutto con la Ducati GP15 (Archivio Gazzetta)

ONDA ROSSA – La tre giorni qatarina è importantissima per Ducati che cerca ulteriori conferme al potenziale della GP15 scesa per la prima volta in pista nei test precedenti. La prima impressione è stata ottima e i tempi incoraggianti: Andrea Iannone è arrivato a soli sei decimi da Marquez, girando meglio di Valentino Rossi. Il neo-ufficiale ha sensibilmente staccato – sette decimi – il caposquadra Andrea Dovizioso che in Malesia ha avuto qualche problema in frenata. A Losail  Dovi è particolarmente forte, anno scorso con la GP1 finì la gara al quinto posto, a 12” dalla coppia di testa. Se Iannone dovesse rivelarsi più incisivo anche in questa circostanza, si potrebbe cominciare a sospettare che gli equilibri interni stanno cambiando. Ma al momento è più interessante capire se e quanto la GP15 vada più forte della GP14.3, coi tecnici Ducati che  sperano di poter cominciare il Mondiale con la nuova per entrambi gli Andrea.

Alvaro Bautista speranza Aprilia RS-GP (Archivio Gazzetta)

ESAME APRILIA – “Vinceremo in tre anni” ha proclamato il presidente Roberto Colaninno ma al momento la priorità Aprilia è far crescere senza patemi la RS-GP in attesa che in estate sia pronta la novità 2016. Stavolta l'esame è interessante perchè lo scorso anno nel GP del Qatar Alvaro Bautista con la Honda fù velocissimo: partì col secondo tempo, 1'54”564 contro 1'54”507 del poleman Marquez, e in gara cadde a due giri dalla fine col terzo posto in mano dopo aver stampato il passaggio record in 1'55”575. Con un pilota che qui vola sapremo esattamente a che punto sono i lavori Aprilia. Sull'altra sponda del box sarà bene che Marco Melandri si dia una svegliata:  concludere i test in ultima posizione a oltre quattro secondi com'è successo nelle sei giornate malesi sarebbe sconsolante.

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