9 Agosto 2022

Corsedimoto 3.0, la sfida dei team al Master in Design the Digital Strategy

Come sarà Corsedimoto di domani? Cinque team di studenti del Master in Design the Digital Strategy si sono sfidati proponendo progetti per portare la cultura della moto verso nuove audience

Master in Design the Digital Strategy, Corsedimoto

Ore 14 di un pomeriggio d’estate, l’orario di partenza del GP. I vialetti del Campus Bovisa del Politecnico di Milano sono silenziosi come la griglia di partenza. Ascolto i rumori che fanno attesa, emozione, adrenalina. Nei corridoi di POLI.design dove ha sede il Master in Design the Digital Strategy tutto è elegantemente minimal. Niente è fuori posto, ogni cosa è utile, come nei box della MotoGP. 

Dopo sette mesi di test, lezioni, esperienze e la guida dei docenti, trovo sullo schieramento cinque team serenamente lanciati verso la vittoria: Cknags, Team Paddock, Post it, Cartolai e VNV, ciascuno formato da quattro studenti del Master di Design di Digital Strategy. Talenti emergenti della trasformazione digitale cui i docenti avevano indicato un traguardo difficilissimo: sviluppare una strategia di marketing e comunicazione per parlare a nuove audience, aumentare l’ingaggio su differenti canali e impiegare l’approccio di design per esplorare nuovi modelli di creazione di valore.

Corsedimoto 3.0 un progetto, una visione

Il Project Work che chiude il Master quest’anno ha avuto come oggetto di studio Corsedimoto.com. Non un’azienda “normale”, ma una testata giornalistica, nata da soli sei anni e con una storia, un flusso editoriale e un posizionamento unici nel panorama italiano dell’informazione sportiva, e motociclistica in particolare. I piloti/digital transformer si erano preparati alla sfida tre settimane prima, ascoltandomi, pazientemente, per un’intera mattinata raccontare la mia storia professionale. L’inizio negli anni ’80, ai tempi del telex e l’approdo, recente, nel mondo web. Hanno appreso della particolare genesi del progetto Corsedimoto, nato nell’alveo di un grande gruppo editoriale come RCS Mediagroup, e da pochi mesi migrato in un contesto più dinamico, libero, foriero di continui sviluppi. 

Mi hanno bersagliato di domande, dimostrando di aver capito in tre ore cose che io ho impiegato anni a comprendere, gestire, sviluppare. Nelle settimane del Project Work gli studenti hanno avuto accesso all’intero database della testata, incluso Analytics, il sistema che ogni sito web utilizza per monitorare traffico, natura e provenienza dei lettori. Alcuni hanno anche condotto indagini dirette ascoltando le preferenze, i bisogni e le osservazioni degli appassionati che ogni giorno ci seguono.

La sfida dei cinque team

Prendendo slancio da questa mole di dati, i cinque team hanno realizzato ciascuno un progetto di sviluppo di Corsedimoto, presentando, nei dieci minuti consentiti, cinque differenti visioni strategiche di crescita. È stata una corsa emozionante come un GP. Ad ogni curva una sorpresa, un colpo al cuore, poi via a tutto gas verso il rettilineo successivo. Durante la sfida ho avuto l’esaltante sensazione che i venti piloti/Digital Transformer siano diventati loro stessi protagonisti del progetto, interpretandone a meraviglia i concetti fondanti. La passione, prima di tutto, il desiderio di raccontare mondi, personaggi, storie di motociclismo. La voglia di fare cultura sportiva.

Alcuni team hanno illustrato idee di sviluppo che in Corsedimoto covano da tempo, e aspettano solo di prendere forma di flusso editoriale. Altri hanno presentato progetti più controtendenti, indicando strade che la testata non ha ancora intrapreso, e che a loro volta andrebbero incontro ai desideri e al gusto dei lettori.

Empatia

Alla base di tutto, l’empatia che si è creata fra chi ha creato Corsedimoto e coloro, i venti piloti/Digital trasformers, che ne hanno tracciato il futuro. Età, esperienze e sensibilità apparentemente lontanissime, provenendo da mondi ed ere differenti, ma che per quattro settimane si sono fuse creando idee, suggerimenti, studi e sviluppi. Talento, coraggio e passione anche Master in Design the Digital Strategy fanno la differenza, proprio come in pista.

Il podio, che vedete nella foto d’apertura, è stata gran festa, come d’abitudine. Finita la vorticosa competizione, i piloti/Digital Transformer hanno posato come stringessero fra le braccia la loro GP. Corsedimoto, appunto: senza che nessuno glielo avesse chiesto, gli è passato per la testa così, d’incanto. Logico: sennò che inventori sarebbero?

Grazie ragazzi!

Hai voglia di numeri, studi e il pervasivo gergo digital per tracciare strategie altissimo livello accademico: alla fine sono sempre l’umanità, la passione, la consapevolezza e il talento a fare la differenza. In ogni campo: all’Università, in pista, nella vita.

Un grazie infinito ai venti strepitosi studenti del team Corsedimoto: mi avete fatto vivere una delle esperienze più esaltanti della carriera. Spero che anche a voi abbia lasciato qualcosa in eredità. Adesso siete ancora più pronti a lanciarvi a tutto gas fra le insidiose curve della digital transformation. Ma non perdete mai di vista la visione, l’ossessione, soprattutto voi stessi.

Un grazie, carico di stima, apprezzamento e amicizia a Twig, main partner del Master, per l’opportunità di questo progetto. A POLI.design per averci accolti nel mondo unico del Master in Design the Digital Strategy, e ai fantastici coach che a vario titolo e con un solo cuore hanno accompagnato gli studenti: Giulia Sormani, Marco Ronchi, Silvia Barozzi e Simone Dall’Angelo. La storia è appena cominciata: gasss!

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