15 Novembre 2014

Con la rivoluzione SBK 2015 il pilota operaio andrà in Paradiso

“Ah, se avessi la stessa moto del campione...” In più di un secolo di corse a motore la parità tecnica non è mai esistita: i fuoriclasse vincono perchè sono più forti e  quasi sempre hanno il potenziale ideale per farlo: motore, elettronica, gomme,  tutto al top. Ma la Superbike 2015 introduce una nuova regolamentazione  che […]

Ah, se avessi la stessa moto del campione...” In più di un secolo di corse a motore la parità tecnica non è mai esistita: i fuoriclasse vincono perchè sono più forti e  quasi sempre hanno il potenziale ideale per farlo: motore, elettronica, gomme,  tutto al top. Ma la Superbike 2015 introduce una nuova regolamentazione  che livellerà  il potenziale tecnico tra il campione del Mondo e l'ultimo paria della griglia di partenza. E' nel destino Superbike aprire nuovi orizzonti:  da qui, nel 2003,  è partito l'esperimento del fornitore unico di gomme per riduzione dei costi e maggiore spettacolo. F1 e MotoGP si sono adeguate e adesso nessuno si sognerebbe di tornare alla  guerra tra gommisti.

ELETTRONICA PER TUTTI – Dal GP d'apertura in Australia (22 febbraio) tutte le moto della stessa marca avranno l'identico pacchetto elettronico. Non sarà la  centralina unica introdotta da tempo in F1 e obbiettivo MotoGP 2016 ma qualcosa di ancora più egualitario. Perchè team ufficiali e satellite avranno lo stesso identico sistema di controllo motore e veicolo: centralina e cablaggi, cioè la parte hardware, ma anche i software. I reparti corse interni faranno sviluppo, poi passeranno tutto  ai clienti. Sono stati anche introdotti due ulteriori step di aggiornamento, a metà campionato e alla fine. L'intero sistema  non dovrà costare più di otto mila €, una somma drasticamente inferiore rispetto a quello che hanno speso finora i top team in questo settore. Ma le Case potranno continuare a fare sviluppo, che serve anche per la produzione di serie, potendo avvalersi di differenti fornitori.

CHE SIGNIFICA? – Prendiamo in esame due casi, Ducati e Kawasaki, cioè le moto più diffuse: sulla griglia 2015 ci saranno cinque Panigale e sette ZX-10R. I due reparti corse utilizzeranno i test di novembre (17-18 ad Aragon e 24-28 a Jerez, sempre in Spagna) per deliberare il sistema 2015 coi piloti ufficiali: Chaz Davies e Davide Giugliano con la Panigale, Tom Sykes e il neoacquisto Jonathan Rea con la verdona. Da gennaio l'intero pacchetto sarà a disposizione anche dei clienti. Che, oltre alla totale parità di trattamento, avranno anche l'assistenza di personale del reparto corse. Per la Ducati non è una novita: sia il team Althea (Nico Terol e Matteo Baiocco) che Barni Racing (Leandro Mercado) avranno un ingegnere “interno” che sarà guida tecnica e tramite per  gli aggiornamenti. Per Kawasaki invece è una rivoluzione: le formazioni clienti, che finora si erano dovuto barcamenare con elettronica fatta in casa, avranno  il sistema ufficiale (centralina Marelli MHT) completo di ride by wire (acceleratore elettronico) sviluppato ad Akashi. Il team Pedercini, cui Kawasaki ha “prestato” le promesse David Salom (spagnolo) e Jeremy Guarnoni (francese) avrà un ingegnere proveniente da KRT (Kawasaki Racing Team). La stessa condivisione verrà attivita anche da Bmw:  le altre (Aprilia, Honda, Suzuki, Mv Agusta, Ebr) avranno un'unica squadra.

TUTTO UGUALE PER TUTTI – L'elettronica era rimasta l'unica grande discrimente tecnica tra ufficiali e privati in una Superbike che già da tempo ha imboccato la strada dell'equilibrio. Dal 2014 freni e sospensioni sono a prezzo controllato: non ci sono limitazioni tecniche particolari, basta stare sotto un certo tetto di costo. Nel 2015 scattano anche ulteriori limitazioni riguardo componenti del motore: bielle e pistoni dovranno essere di serie (fanno fede tipo di materiale e peso) e non si potranno cambiare i rapporti interni del cambio (marce e primaria), l'unica possibilità per modificare il rapporto sarà sostituire pignone e corona. Per i 15 GP in programma bisogna stare nel limite di 8 motori, ogni aggiunta comporta la partenza dalla corsia box con dieci secondi di ritardo. Delle gomme abbiamo già detto: dal 2003 ciascun pilota, dal primo all'ultimo, dispone della stessa identica dotazione di coperture, in genere 2-3 mescole per l'anteriore, 3-4 posteriori. Nel singolo GP si possono usare massimo 10 anteriori e 14 posteriori, prove e gare incluse.

COSA ACCADRA' – Da adesso per i team ufficiali disporre di “qualcosa in più” diventa quasi impossibile. I top rider avranno  una migliore organizzazione del box e più test, che sono liberi: arriveranno in Australia con dieci o più giornate di collaudo, i privati cinque-sei. Ma a Phillip Island nella settimana del GP ci sono due giorni comuni (lunedi e martedi) per recuperare terreno. Il campionato 2014 è stato spettacolare e si è deciso all'ultima gara in Qatar, anche se la griglia era spezzata a metà: dodici “full SBK” e quindici “Evo”, con motore ed elettronica di serie, più lente di 1-2 secondi. Adesso si torna alla parità e con  26-27 piloti in griglia è facile immaginare grandissime battaglie e tanti differenti vincitori.  La rivoluzione 2015 cambierà faccia al Mondiale. Le squadre ufficiali costano molto e nell'impossibilità di avere concreti vantaggi più di una marca potrebbe decidere, nel volgere di 3-4 anni, di ridisegnare le strategie lasciando in pista solo i team  clienti, che pagano per correre. Qualcuno storcerà la bocca ma è esattamente il trend che il gestore Dorna desidera, cioè lasciare la Superbike in mano ai clienti, salvanguardo comunque spettacolo e valori tecnici. E spingere le Case ad impegnarsi in forma diretta in MotoGP, anche quelle che adesso non ci sono. Funzionerà.

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2 commenti

  1. Real_SBK ha detto:

    Gioire perchè tutte le case ufficiali se ne andranno in MotoGp lasciando in SBK un campionato di livello regionale a livello di team e piloti è decisamente sconcertante.
    Contenti voi contenti tutti, ma io per una SBK ridicola del genere non solo non pagherò un €, ma non verrei a vederla neanche se me la proponessero gratis.

  2. Real_SBK ha detto:

    Buonasera, di marche ce ne possono anche essere 100 come in una bella sessione di provati in pista, ma bisogna parlare se stiamo parlando di un campionato regionale o di una campionato di prestigio, prestigio conquistato con fatica in 25 anni dalla SBK dei Flammini. Senza case ufficiali spariscono i soldi, e senza soldi svaniscono i piloti di spessore. Basti vedere i piloti che arrivavano dalle Gp ai tempi dei Flammini, si chiamavano Max Biaggi, Checa, Melandri…. Oggi invece arrivano Elias, Terol, signori gli scarti della Moto2! Dalla SBK scappano proprio tutti, rimangono solo Rea e Sykes come unici top rider solo perchè Kawasaki è l’unico vero team ufficiale della SBK. Una situazione scusatemi penosa!