22 Febbraio 2015

Con Aprilia e Mv Agusta è un'Italia da sballo

Svegliatevi pure, è tutto vero: Aprilia e Mv Agusta sbancano l’Australia dominando l’apertura Mondiale delle due categorie delle derivate dalla serie. La marca del Gruppo Piaggio ha festeggiato il 50° trionfo iridato in Superbike riportando al successo dopo cinque anni il neoacquisto britannico Leon Haslam. “Noi cambiamo il destino dei piloti” disse il direttore tecnico […]

Il capo delle corse Piaggio Romano Albesiano e Leon Haslam sul podio di Phillip Island (AlexPhoto)

Svegliatevi pure, è tutto vero: Aprilia e Mv Agusta sbancano l’Australia dominando l’apertura Mondiale delle due categorie delle derivate dalla serie. La marca del Gruppo Piaggio ha festeggiato il 50° trionfo iridato in Superbike riportando al successo dopo cinque anni il neoacquisto britannico Leon Haslam. “Noi cambiamo il destino dei piloti” disse il direttore tecnico Romano Albesiano lo scorso novembre festeggiando il titolo dell’ex carneade Sylvan Guintoli. Verissimo. Mv Agusta ha fatto doppietta in Supersport (medie cilindrate) battendo i giganti Honda e Kawasaki, non poteva esserci modo migliore per battezzare   la collaborazione col nuovo socio (di minoranza) Mercedes AMG. Per queste due eccellenze italiane il grande trionfo di Phillip Island vale doppio. Vediamo perchè.

La MV Agusta F3 675 dominatrice del GP Australia con Jules Cluzel (AlexPhoto)

APRILIA SUPER – Sette Mondiali nelle ultime cinque stagioni, quinto successo sul velocissimo tracciato di Phillip Island nelle ultime cinque gare. Qui, dal 2010,  quando è andata male la marca veneta è arrivata  seconda: pazzesco. Il gusto di questa vittoria però va molto aldilà della statistica. Lo scorso anno le sette avversarie hanno invocato inasprimenti regolamentari nel tentativo di ridurre il potenziale del missile RSV RF, la maxi da strada più sofisticata sul mercato. Sono arrivati pistoni e bielle di serie, l’elettronica ad otto mila € e condivisa coi privati: modifiche che hanno costretto gli ingegneri di Noale a riprogettare tutto e ad omologare una ulteriore versione stradale. Ciliegina sulla torta è stata l’introduzione del divieto di cambiare i rapporti del cambio:  un salto indietro di trent’anni e  colpo basso all’unica Superbike che col cambio estraibile (come le MotoGP) aveva possibilità di intervento illimitate. Si diceva che l’Aprilia avrebbe perso l’ormai storico vantaggio sul dritto, perfino che non avrebbe vinto più. Macchè: Leon Haslam ha fulminato la Kawasaki di Jonathan Rea superandola di slancio in pieno rettilineo. Potete immaginare la libidine…

Leon Haslam, 32 anni, al comando del gruppo: debutto vincente (AlexPhoto)

MV NUOVA ERA – Phillip Island ormai è nella storia MV Agusta come i mitici stradali dove Giacomo Agostini dominava nel Motomondiale anni ’70. Proprio qui, un anno fa, Jules Cluzel aveva riportato al successo il mito varesino 38 anni dopo l’ultimo centro di Ago nel GP di Germania della 500 al Nurburgring. Stavolta è arrivata la doppietta con lo stesso francese e il bresciano Lorenzo Zanetti  in parata. La bellissima F3 ha firmato anche pole position piazzando tre moto nelle prime sette posizioni d’arrivo. Con 75 titoli Mondiali la MV Agusta è da tempo immemorabile la marca europea più titolata. E il 76° è già nel mirino.

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2 commenti

  1. Member_188947 ha detto:

    Buongiorno, sono reduce, appena sveglio, dalla levataccia australiana, con ancora negli occhi le splendide gare di questa notte. Innanzitutto le esprimo la mia stima per la sua bravura e il suo modo di fare giornalismo, puntuale e appassionato. Anzi ho avuto modo di sentirla anche in diretta su italia1 e le rinnovo i miei complimenti. La leggo da anni, anche se scrivo per la prima volta. Eh si… bisogna essere orgogliosi dei nostri piccoli “atelier” di moto a cospetto dei colossi mondiali che, invano, cercano di contrastarne i successi. Su Aprilia si potrebbero spendere fiumi di parole, ma ormai non c’è più da sorprendersi, una ECCELLENZA mondiale di cui poter andare solo fieri. Penso di poter dire, a ragione veduta, che sia una casa motociclistica senza eguali in quanto a innovazione tecnologica e Know-how ciclistico/motoristico. La domanda che però mi va di porle, da grande esperto quale la ritengo si sposta dal mondo della pista a quello della strada. Non capisco come mai Aprilia non riesca a tradurre i successi in pista con delle vendite che la pongano ai vertici anche nella lista delle moto più vendute. Per esempio la RSV4 autentico gioiello, non ha mai raccolto i successi di vendita di rivali molto meno raffinate e blasonate, ma lo stesso potrei dire di altri modelli (Tuono, Dorsoduro, Caponord, Shiver) che non hanno niente da invidiare alla concorrenza, anzi, ma raccolgono numeri molto bassi alla voce “vendite”. Io questa cosa non me la sono mai spiegata. Da possessore di un Shiver (e sogno di prendere una tuono) non posso che confermare la qualità e l’eccellenza del prodotto Aprilia. Allora cosa c’è che non va? Politica commerciale? Rete di distribuzione? O cosa? Sicuramente saprà darmi un’ottima spiegazione. La saluto! Buona domanica Sig. Gozzi!