8 Agosto 2022

Caro Pecco Bagnaia, a noi appassionati basti tu, così come sei

Dopo la fantastica vittoria a Silverstone, tempio del motorismo, Pecco Bagnaia ha detto grazie a Valentino Rossi e Casey Stoner. Ma non ce n'era affatto bisogno...

Pecco Bagnaia, MotoGP

Pecco Bagnaia, mi spieghi che c’entravano Valentino Rossi e Casey Stoner? Avevi appena sbancato Silverstone, il tempio del motorismo mondiale. Con una prestazione magistrale avevi resistito agli attacchi di mezzo schieramento MotoGP, firmando il quarto successo dell’anno nella categoria d’elite del Mondiale. Aldilà dei freddi calcoli di classifica, sei probabilmente l’unico che potrà tentare di girare l’inerzia di un campionato che pende ancora dalla parte di Fabio Quartararo. Ancora più importante: ormai sei la bandiera della Ducati, cioè l’orgoglio non solo di un’azienda che progetta e vende motociclette premium, ma dell’intero popolo ducatista. Una marea che solo pochi giorni fa a Misano si è riunita in novantamila per il party biennale, arrivando da ogni parte del Mondo. C’eri, lo hai visto coi tuoi occhi.

Pecco e la pesante eredità

Oggi, caro Pecco, volente o nolente, sei nella stessa posizione di grandi piloti Ducati del passato come Carl Fogarty, Troy Bayliss e Casey Stoner. Senza nulla togliere ad altri grandi campioni che hanno guidato e vinto in Superbike e MotoGP, è questo il trio delle meraviglie ducatiste. Fuoriclasse che non solo hanno mietuto vittorie e titoli Mondiali, ma hanno contribuito a rendere sempre più grande (anche commercialmente) il fenomeno Ducati. Che non è solo sport, ma anche lifestyle, modo d’intendere e vivere la motocicletta. King Carl, Troy e Casey dopo una vittoria così non si sarebbero mai sognati di tirare in ballo nessun pilota ispiratore, ma solo il loro inarrivabile talento. Avrebbero mandato qualche messaggio bellicoso agli avversari, e fatto qualche battuta ad effetto che noi appassionati ci ricordiamo a distanza di decenni. In un giorno così, i tuoi predecessori avrebbero ringraziato un pilota solo: loro stessi.

Che c’entra Valentino Rossi?

Capisco che Valentino Rossi abbia avuto e abbia un peso considerevole nella tua formazione di pilota. E’ stato un validissimo maestro, una guida forse insostituibile. Comprendo che vivi in un’epoca motociclistica un pò ingrata. Al mainstream mediatico non basta questo Pecco Bagnaia che quando è in giornata di grazia (quasi sempre…) viaggia così forte che sembra Stoner. No, ogni volta devono tirare in mezzo il convitato di pietra, cioè Valentino Rossi, per farci il titolo. Ma ormai avrai capito l’andazzo, per cui – deliberatamente – dovresti tenerti lontano da accostamenti scomodi. Invece ci sei cascato anche stavolta, con mani e piedi. “Gli ho chiesto se si ricordava qualcosa che l’avesse aiutato ad andare più forte qui.”

Benedetti piloti!

Andrea Dovizioso, ancora in attività, dice che si ritira perché la MotoGP è cambiata vorticosamente negli ultimi due anni, e lui non si trova più. Quindi Rossi, un ex, come avrà fatto ad aiutarti, avendo vinto l’ultimo GP nel 2017 e non guidando la Ducati da dieci anni esatti? Per altro lui con la Ducati ha sorriso solo quando l’ha lasciata, dopo due anni di sofferenze. Tu, a differenza, con la Rossa vinci a raffica! La prossima volta, parlaci di te: di come li hai tenuti tutti dietro, anche Maverick Vinales con l’Aprilia “nemica” Ducati, che voleva passarti a tutti i costi, come puoi raddrizzare questo mondiale, che mancando otto GP è apertissimo ad ogni soluzione, oppure raccontaci della tua elegante “piemontesità”, i tuoi sogni di 25enne ormai pronto a sfidare tutti, perfino i mostri sacri del passato. Pecco Bagnaia, è ora che cominci a pensare da fuoriclasse: non solo in pista, ma anche davanti al microfono. A noi appassionati basti tu, così come sei.

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