10 Settembre 2014

Buriram in Thailandia nuova frontiera delle moto

La Superbike 2015 andrà alla scoperta della Thailandia tornando ad essere il Mondiale dei pionieri come negli ’90. Dopo aver battezzato Malesia e Indonesia, le derivate dalla serie stanno per aprire un’altra frontiera che nel medio termine interessa anche alla MotoGP.  Il round Thai si correrà nel nord est, a Buriram che in lingua kmer […]

La Superbike 2015 andrà alla scoperta della Thailandia tornando ad essere il Mondiale dei pionieri come negli ’90. Dopo aver battezzato Malesia e Indonesia, le derivate dalla serie stanno per aprire un’altra frontiera che nel medio termine interessa anche alla MotoGP.  Il round Thai si correrà nel nord est, a Buriram che in lingua kmer significa “Città della Felicità“.  Sarà la quinta (o sesta) tappa extraeuropea del calendario ancora in allestimento: sicure Australia, Qatar, Stati Uniti e Malesia. E’ ancora in stand by il Sud Africa ma i lavori di ammodernamento adesso sono finiti: il 19 ottobre Welkom ospiterà regolarmente il campionato nazionale, nello stesso week end che era stato assegnato alla prova iridata poi cancellata a fine luglio.

Vista aerea del circuito di Buriram, in Thailandia

ANCORA TILKE – Buriram  è l’ennesima realizzazione di Herman Tilke che ha già firmato Sepang, Shangai e quasi tutti gli impianti sorti in giro per il mondo negli ultimi vent’anni. Misura 4.454 ed ha le stesse caratteristiche delle altre piste realizzate dal tedesco: tante curve stop-and-go eccetto una velocissima a sinistra, dopo  un rettilineo lungo quasi 700 metri. Non è un “pistone” come la malese Sepang, Buriram è molto più stretto e guidato perchè l’intera area dell’impanto è abbastanza ridotta. La media sul giro dovrebbe essere sui 150 km/h, più o meno come Misano. Come si vede dalle foto, è tutto quasi pronto: già ultimati l’imponente tribuna centrale e steso il manto d’asfalto. La FIA (Federazione Internazionale Auto) ha già visionato l’impianto e a breve rilascerà l’omologazione. L’inaugurazione avverrà tra meno di un mese, il 4-5 ottobre con una gara di auto della categoria SuperGT nazionale. Le moto accenderanno i motori il mese successivo (7-9 novembre) per FIM Asian Championship, il campionato continentale che la Dorna sta monitorando sotto la supervisione di Alberto Puig per scoprire talenti da portare nei Mondiali.

L’imponente tribuna centrale di Buriram

PROBLEMA COMMISSARI – La pista è pronta ma adesso la priorità è mettere a punto l’intera infrastruttura organizzativa in un Paese senza cultura di corse. Il capitolo più impegnativo è l’addestramento dei commissari di percorso,  un problema già sperimentato in altre nazioni che si affacciavano per la prima volta. Nei primi anni del Qatar si sopperiva con marshall aviotrasportati dal Portogallo mentre per  lo sbarco in Russia  al Moscow Raceway, fù provvidenziale l’invio  di un centinaio di commissari di Vallelunga e Misano: quando arrivarono mancavano  perfino le bandiere di segnalazione. Quest’anno in Argentina, a Termas de Rio Hondo, si è sopperito con gente del posto: erano inesperti, ma talmente in sovrannumero (oltre 500!) che alla fine è filato tutto liscio.

I taxi di Buriram, Thailandia

PERCHE’ UNITED? – Buriram United è lo sponsor, si tratta della squadra di calcio della città: il circuito è infatti stato costruito da un politico e uomo d’affari thailandese che prima di lanciarsi nel motoracing ha  investito nel calcio, compresa (ovviamente..)  la costruzione di un nuovo stadio inaugurato nel 2011. Il Bric è costato due miliardi di bath, circa 48 milioni €: poco rispetto agli standard internazionali ma terreni e manodopera da queste parti valgono quasi zero. La  regione di Buriram, a forte vocazione agricola, è molto povera: il reddito pro capite è 4 dollari Usa al giorno.

Un’altra veduta dell’impianto

VIAGGIO A NORD EST – Buriram dista 400 chilometri da Bangkok, 5 ore in auto. C’è anche un piccolo aeroporto dove operano voli interni per il principale hub della capitale. La città ha appena 28 mila abitanti, l’intera regione, grande come metà Lombardia, 1,5 milioni. Tanto per fare paragoni, la Thailandia ha 69 milioni di abitanti, 9 vivono nella gigantesca Bangkok. L’investimento in un’area così remota ha ovviamente poche giustificazioni dal punto di vista promozionale, ma il proprietario ha incassato  fondi del Governo e della Regionale.  Per la collocazione in calendario si dovrà tener conto della stagione delle piogge, che va da maggio a ottobre. Per cui quasi sicuramente in Thailandia si correrà a metà marzo, dopo l’apertura in Australia.

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3 commenti

  1. lucamig ha detto:

    I marshals inviati a Mosca nel 2012 per addestrare il personale locale, provenivano anche dal @circuitomisano (http://t.co/z4yJZR5leJ)

    Mi candido fin da ora per l’addestramento in Thailandia. A Mosca mi han lasciato fuori.

  2. alfa_it ha detto:

    Ciao Paolo,
    ben vengano nuovi circuiti e organizzatori.
    Da come Dorna gestisce il campionato, temo che mandi in avanscoperta la SBK in modo che se ci scappa il flop, il contraccolpo non lo subisca la MOTOGP.
    PS: se si tornasse davvero a correre a SPA, desidererei non sentire più che alcuni tracciati vengono esclusi con il discorso della poca sicurezza.

  3. alfa_it ha detto:

    Assolutamente. Imola e Laguna Seca (per rifarci al discorso di qualche post precedente) non sono il top della sicurezza.
    Mi piacerebbe sentirmi dire la verità: non si organizza perchè mancano fondi o il mercato non ha prospettiva.
    Chiedo scusa per il video, non sapevo!