6 Aprile 2016

Blog Loris Capirossi in conflitto d’interessi imbarazza la Ducati

Il responsabile sicurezza MotoGP ha accesso ai segreti di chiunque ma è "Ambassador BMW". E in Superbike il direttore tecnico tifa Ducati

Il motociclismo dei tempi moderni è una miscela esplosiva di conflitti d’interesse e relazioni poco ortodosse che rischia pregiudicare la credibilità dei Mondiali. E’ a rischio la fiducia degli attori più importanti dello show, che NON sono i piloti (neanche i più famosi) ma chi li paga e investe per correre: i Costruttori.

CAPIROSSI GIUDICE GRIFFATO – A Termas De Rio Hondo le alette della Ducati sono finite di nuovo sotto la lente d’ingrandimento dei giudici di gara. In caso di contatto, come quello alla prima curva tra Marquez e Iannone, possono diventare pericolose? Dopo il GP Loris Capirossi si è precipitato nel box della Rossa per verificare le ali. Ha controllato misure, rigidezze e pesi acquisendo una cospicua mole di dati. Non è dato sapere se abbia o meno scattato delle foto, ma in qualità di responsabile della sicurezza ne avrebbe avuta facoltà. Tutto bene? No. Perchè Capirex è anche “Ambassador BMW”, cioè testimonial del gigante bavarese. Okay, Loris è una persona seria e i tedeschi non corrono in MotoGP. Ma hanno risorse tecniche e finanziarie enormi, volendo potrebbero lanciarsi in top class in un baleno. E magari rendere la vita difficile ai cugini Audi, proprietaria della Ducati. Testimonial non significa dover passare segreti industriali sottobanco, ma avete idea di quanto sia costato ideare, progettare e sviluppare le alette Desmosedici? Aldilà delle convenienze e del “volemose bbene” l’imbarazzo è palpabile.

Il post sul profilo di Scott Smart direttore tecnico SBK

Il post sul profilo di Scott Smart direttore tecnico SBK

IL COMMISSARIO TIFOSO – In Superbike succede di peggio. Il britannico Scott Smart è il “Technical Director”, cioè il giudice (unico…)  che stabilisce se una moto è conforme al regolamento, che a fine gara controlla che sia tutto nei limiti (peso, rumore, ect.) e mille altre mansioni di grande responsabilità. La Superbike è un campionato per “derivate dalla serie” e ogni  minimo particolare viene passato sotto la lente. Scott è figlio di Paul, vincitore della 200 miglia di Imola del ’72 con la Ducati ufficiale, e nipote di Barry Sheene. Ad Aragon (Spagna) la Ducati ha introdotto il nuovo scarico coi finali in alto, mentre la Panigale di serie li ha in basso. Dopo le verifiche del giovedi, mentre tra gli avversari montava la polemica sulla conformità degli scarichi, Smart ha messo su Facebook il post qui a fianco. “Uno scarico doppio per la bicilindrica e forse domenica Davies centra una doppia vittoria”.

CONFLITTO D’INTERESSI –  Pronostico centrato. Non soddisfatto, sabato dopo gara 1 vinta dalla Ducati, ha postato anche il rombo della moto. Come un tifoso qualsiasi. “Appena ho visto il post gli avrei voluto mettere le mani al collo” ha chiosato il manager di un top team. Scott è un ragazzo a modo, è ingegnere, ha fatto il pilota (di ottimo livello) e studiato in scuole  top: come può non aver immaginato le conseguenze? Mica è finita qui. Perchè Smart possiede una sua azienda che sviluppa (e vende…) tecnologia e soluzioni per moto da corsa. Per il ruolo che ricopre può entrare in tutti box, smontare centraline, verificare software (in Superbike è libero) e altri dettagli tecnici. Chiaro che i Costruttori siano sospettosi.  Anche qui imbarazzo totale. Finora tutti tacciono, ma che succede quando il bubbone scoppierà?

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3 commenti

  1. davidef_884 ha detto:

    veramente imbarazzanti. giusto tirare fuori queste magagne

  2. marcogurrier_911 ha detto:

    Sono d accordo sull imbarazzo, bell articolo.
    Troppi interessi, perché non azzerare tutto quanto?