4 Novembre 2014

Baz vs Sykes, gli stracci volano via social

Loris Baz e Tom Sykes si sono messi a litigare su Twitter. Ridicolo.  Per un giorno intero, incuranti dell'ondata di inevitabile  voyerismo che  montava in ogni angolo del globo, i due piloti della Kawasaki si sono azzannati come niente fosse. Non bastava aver buttato via il Mondiale per il mancato gioco di squadra di Baz, […]

Loris Baz e Tom Sykes si sono messi a litigare su Twitter. Ridicolo.  Per un giorno intero, incuranti dell'ondata di inevitabile  voyerismo che  montava in ogni angolo del globo, i due piloti della Kawasaki si sono azzannati come niente fosse. Non bastava aver buttato via il Mondiale per il mancato gioco di squadra di Baz, mancava pure la zuffa da tastiera, in mondovisione. Astio e rivalità che in Kawasaki nessuno ha pensato di arginare, né nelle segrete stanze, tantomeno sul social. Che figura…

BAZ DISASTRO – Non sto a riportarvi i cinguettii, li trovate facilmente sui rispettivi profili. Perchè a distanza di ore mica li hanno rimossi, evidentemente ne sono fieri. Com'è strano che la Kawasaki non lo abbia imposto: prima o poi riuscirò a leggere uno di questi contratti da top rider, sarei curioso di vedere che ci scrivono… Ha  cominciato Loris Baz, evidentemente non soddisfatto del disastro della notte prima. Si, disastro. Perchè non cedere il secondo posto all'altra Kawasaki in gioco nel Mondiale è stata una cosa assurda. Baz non stava rinunciando ad una vittoria, che comunque resta negli albi d'oro. La squadra gli chiedeva solo di scendere un gradino del podio, da secondo terzo. Okay, Loris, sappiamo che Tom te ne ha fatta qualcuna, ma qui era in ballo la tua professionalità. Non era un gran sacrificio. Il giorno dopo Baz ha scritto su twitter che è stata una decisione ininfluente, perchè ballavano quattro punti e Tom ha perso di sei. Loris,  a posteriori non ha senso fare questi conti, il dato di fatto è che Sykes sarebbe partito in gara2 da +7 invece che +3 e avrebbe fatto tutta la differenza del Mondo. Perchè gli sarebbe bastato il secondo posto dietro il binomio imbattibile Guintoli-Aprilia per mettere le mani sul titolo. Sicuro che se fosse contato Tom non avrebbe dato strada a Rea, e si può anche suppore che Jonathan, futuro pilota Kawasaki, si sarebbe pure fatto da parte, a costo di giocarsi il terzo posto nel Mondiale. La verità è: Baz, hai fatto perdere il Mondiale alla Kawasaki. Punto.

ACCORDO TRADITO – Il 21enne francese, sempre cinguettando, ha urlato a Sykes che Kawasaki non ha niente contro di lui. Beh, evidentemente domenica notte io ho parlato con qualcun altro. A me in Kawasaki hanno detto che Baz aveva  assicurato che in caso di bisogno non avrebbe fatto scherzi e avrebbe ubbidito alle segnalazioni del box. Se ci fossero stati dubbi sulla strategia, e questo ovviamente lo aggiungo io, è presumibile che la squadra lo avrebbe messo in condizioni di non nuocere: con le moto attuali è ancor più facile che in passato, basta inserire nella centralina il file sbagliato. Ma la Kawasaki ha dato a Baz il miglior potenziale, nell'illusione di potersi fidare. Infatti. Loris, ore dopo il misfatto, era ancora convinto di aver fatto la cosa giusta, da “pilota vero”. Peccato che un  Mondiale non sia una gara amatoriale, che uno si compra la moto e va a correre da se. La Kawasaki ha preso Baz dalla strada e ha investito milioni di € per portarlo al vertice. Se Loris è diventato un pilota da MotoGP lo deve anche ai 50-60 giorni (!) di test all'anno che la squadra gli ha fatto fare “utilizzando tutti i miei riferimenti” come ha fatto notare Sykes. Ma questo è un altro discorso. Poche chiacchere: Loris, hai fatto una cazzata enorme. E sai che sono stato uno dei tuoi più tenaci estimatori, fin dal debutto (vincente) nell'euro Stock 600 del 2005.

SYKES, PERCHE' HAI RISPOSTO? – Io ho una mia teoria sul perchè Baz abbia deciso di fare la cosa sbagliata. I piloti di oggi vivono col telefonino sempre in mano e sono continuamente sollecitati dai messaggi che gli arrivano via social da amici e da perfetti sconosciuti. E' chiaro che il tifoso ha una visione parziale della situazione e il professionista dovrebbe saperlo. “Non dare strada a quello stronzo di Tom”,  immagino che gli saranno arrivati migliaia di messaggi di questo tono. E lui ha accontentato la platea. Non mi è piaciuta  neanche la reazione Sykes, ovviamente. Non aveva alcun bisogno di farsi coinvolgere nella polemica innescata dal ragazzino che gliela aveva combinata grossa. Era dalla parte della ragione, e avremmo capito tutto pure se non ci avesse messo bocca. Rispondendo per le rime dopo una notte d'inferno ha fatto capire che gli bruciava enormemente e così ha dato ulteriore soddisfazione al bullo.

MANEGGIARE CON CURA – I piloti non hanno ancora capito che i social sono da maneggiare con cura.  Perchè possono diventare boomerang e incenerire in un istante l'immagine di un personaggio.Gestire i social  è  una disciplina che si studia all'università e le multinazionali hanno divisioni con migliaia di persone al lavoro notte e giorno per capire come sfruttare al meglio le potenzialità di Twitter e Facebook. Non le multinazionali delle moto, evidentemente: la Kawasaki si è fatta prendere di sorpresa, ed è inspiegabile. I piloti dovrebbero stare alla larga da Twitter, o almeno cinguettare solo dopo attenta riflessione, magari su consiglio di chi ne sa più di loro. Non è detto che se sai guidare al limite una moto sia poi capace di gestire bene anche l'account. Del resto perfino molti giornalisti, che pure dovrebbero essere più smaliziati ed esperti, usano i social in maniera sconsiderata…

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1 commento

  1. davide.natali.12 ha detto:

    Come sempre un’ottima riflessione, concordo in pieno con Paolo su tutti i punti