8 Giugno 2012

Aprilia torna in MotoGP? "No, grazie"

Non è affatto vero che la MotoGP non diverte più, che la MotoGP non è più il Mondiale dei “veri appassionati” (ma quelli finti dove stanno?) e che soltanto la Superbike sa regalare emozioni, spettacolo, sfide. Adesso che la rete permette più o meno a tutti di dire la sua, c'è qualche incauto che si […]

Non è affatto vero che la MotoGP non diverte più, che la MotoGP non è più il Mondiale dei “veri appassionati” (ma quelli finti dove stanno?) e che soltanto la Superbike sa regalare emozioni, spettacolo, sfide. Adesso che la rete permette più o meno a tutti di dire la sua, c'è qualche incauto che si spinge a sostenere perfino che la MotoGP sia sul viale del tramonto, cantando le sorti magnifiche e progressive della Superbike.

Non scherziamo, per favore. Il Motomondiale ha tradizione e fascino inattaccabili. Che poi, in questo momento storico, sconti una serie di errori di strategia commessi da chi lo gestisce dal 1992, è un altro discorso. Negli ultimi dieci anni la Dorna, con la complicità di Irta e MSMA, non ne ha azzeccata una. Il primo, tragico errore è stata la messa al bando delle 500 due tempi, che non a caso milioni di appassionati (me compreso) rimpiangono. Sperando – un giorno o l'altro – di sentirle ruggire di nuovo. Seguire la via dei quattro tempi, soltanto per tentare di cancellare la rivale Superbike, è stato un clamoroso errore di valutazione.

L'ultima trovata, cioè la proposta di adottare la monocentralina uguale per tutti fin dal 2013, rischia di far precipitare la situazione. La prima conseguenza è essersi giocata la possibilità di riabbracciare l'Aprilia nel (purtroppo) ristretto novero di Marche impegnate in forma ufficiale con un progetto ad hoc, e non solo con l'attuale ART, copia della RSV4 Superbike.

Sentite cos'ha detto il direttore tecnico (nonché numero uno delle stregie sportive del Gruppo Piaggio) Gigi Dall'Igna. “La centralina unica non ci piace, per il semplice motivo che noi sviluppiamo l'elettronica in casa e le ricerche che facciamo sui progetti sportivi vengono poi trasferiti velocemente nella produzione di serie. E' un controsenso anche dal punto di vista economico perchè sono componenti che abbiamo in casa, non ci costano nulla”.

Poi, richiesto di qualche anticipazione sui programmi 2013, ha dichiarato: “Parlo da appassionato, più che da tecnico: non è possibile che il regolamento cambi radicalmente ogni anno. La MotoGP con le sue scelte incomprensibili sta agevolando il successo della Superbike.”

Capito, Don Carmelo?

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