21 Giugno 2013

Adesso tocca alla Supersport

Dopo la Superbike anche il regolamento Supersport verrà radicalmente ristrutturato con effetto 2014. La categoria cadetta adotterà le stesse norme della Superstock 600 che verrà cancellata. L’idea della Dorna, subentrata a Flammini otto mesi fa, è organizzare il Mondiale delle derivate dalla serie ad immagine e somiglianza della MotoGP. Ovviamente salvaguardandone le peculiarità perchè mercato, […]

Dopo la Superbike anche il regolamento Supersport verrà radicalmente ristrutturato con effetto 2014. La categoria cadetta adotterà le stesse norme della Superstock 600 che verrà cancellata.

L’idea della Dorna, subentrata a Flammini otto mesi fa, è organizzare il Mondiale delle derivate dalla serie ad immagine e somiglianza della MotoGP. Ovviamente salvaguardandone le peculiarità perchè mercato, pubblico e interessi sono completamente diversi.

 

Sam Lowes, britannico di 22 anni, guida il Mondiale Supersport con la Yamaha YZF-R6 del team russo Yakhnich

Dopo aver messo le mani sul regolamento Superbike, introducendo il price cap per la moto completa, contingentamento dei motori utilizzabili nell’arco della stagione e restrizioni di prezzo per sospensioni e freni, la Dorna vuole che anche la Supersport faccia un deciso salto indietro. Una mossa decisamente opportuna perchè  l’attuale regolamento, pur  già abbastanza restrittivo, ha alcune zone d’ombra sulle quali Marche e Team ufficiali speculano. Facendo aumentare i costi e allargando il divario coi privati. Nel mirino della Dorna ci sono elettronica e sospensioni. Nella Supersport attuale non ci sono vincoli all’elettronica e il monoammortizzatore è libero. La forcella deve mantenere gli steli originali ma i componenti interni sono liberi. Nella Superstock 600 invece l’elettronica è stradale. Oltre a ridurre i costi e livellare le prestazioni la nuova regolamentazione spingerà i top team della categoria ad impegnarsi nella  Superbike che ha bisogno di rimpolpare lo schieramento.

Dalla prossima stagione ci saranno dunque tre categorie integrate tra di loro: il top (Superbike), la categoria propedeutica (Supersport) e la serie d’accesso (Superstock 1000). Quest’ultima categoria sopravvive per  espressa richiesta di alcune Case (Ducati e Bmw), ma probabilmente con limite d’età ridotto a 22 anni, contro i 26 attuali. Ma in futuro (2015?)  potrebbe lasciare il posto ad  una serie riservata alle stradali di piccola cilindrata (da 250 a 400 cc) che ancora non hanno avuto grande successo commerciale in Europa ma sono molto diffuse in altre aree, Asia e Sud America su tutte. Proprio quelle che interessano di più al promoter spagnolo.

A completare il programma ci sarà una formula d’accesso per baby piloti sull’impronta dell’attuale European Junior Cup, riservata ai piloti 14-17 anni e omologa della Red Bull Cup che si corre in concomitanza con parecchi round della MotoGP.

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