6 Novembre 2020

Valentino Rossi nel paddock di Valencia: “Finalmente, non ne potevo più”

Valentino Rossi è arrivato a Valencia intorno alle 22:00. Ma per partecipare alle prove libere del venerdì dovrà attendere il secondo test PCR negativo.

Valentino Rossi MotoGP 2020

Poco dopo le 22:00 di ieri Valentino Rossi è entrato nel paddock MotoGP di Valencia. Il tampone negativo al Covid-19, svolto giovedì mattina, ha rimesso in gioco il Dottore. Il contagio lo ha costretto a saltare il doppio round di Aragon e per poco non lo metteva fuori anche dal GP d’Europa. Una corsa contro il tempo che stavolta il Dottore sembra poter vincere, tutto dipenderà dal tampone svolto stamattina. Per buona pace di Garrett Gerloff, chiamato a sostituire il veterano di Tavullia. Ma anch’egli si sarà accorto che i veri campioni non si possono sostituire.

Valentino Rossi è arrivato al Ricardo Tormo in compagnia del suo inseparabile amico Alessio Salucci. Entrambi negativi al tampone. “Finalmente non ne potevo più. Se tutto sarà ok domani (oggi; n.d.r.), girerò“. Probabilmente non riuscirà ad essere pronto per la prima sessione di prove libere, vederlo in sella alla Yamaha M1 nelle FP2 sarebbe quasi un miracolo. Fino a mercoledì era impossibilitato persino a raggiungere la Spagna, ma ci ha creduto fino all’ultimo. Del resto i sintomi influenzali sono scomparsi dopo appena due giorni, ma la carica virale era ancora in corso. Finalmente il test PCR di giovedì ha messo fine ad un incubo e il 41enne ha potuto raggiungere Valencia con un jet privato.

Il sogno di Gerloff rischia di infrangersi davanti all’esito del tampone. “Seguo la MotoGP dal 2006 e ho un grande rispetto per Valentino Rossi – ha detto il pilota texano della SBK -. Non saprei spiegare l’emozione di poter guidare sulla sua moto. Avrei preferito arrivare in MotoGP in un’altra situazione, non è bello che sia positivo al Covid, ma è comunque una splendida opportunità. Tutto è stato abbastanza folle, ma la squadra mi ha accolto molto bene… Ho cercato di ottenere più consigli possibili, ho parlato con Josh Hayes e con Ben Spies, che mi ha dato tanti consigli, anche se è stato via per 10 anni e alcune cose sono cambiate“.

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