23 Agosto 2020

Valentino Rossi: “Le prestazioni del motore Yamaha sono calate”

Valentino Rossi ammette un calo di potenza dei motori Yamaha nelle ultime gare MotoGP. Una tesi che sembra smentire le dichiarazioni dei vertici del team.

MotoGP, Valentino Rossi GP Stiria 2020

Valentino Rossi ha commesso due errori nel sabato in Stiria, ma il tracciato austriaco sembra essere territorio ostico per qualsiasi pilota Yamaha. La tabella delle velocità di punta raggiunte nelle Q2 della MotoGP parla abbastanza chiaro. Mentre la Ducati Desmosedici sfiora i 315 km/h sul rettilineo, la M1 deve accontentarsi di toccare i 306,8 km/h. Nei giorni scorsi nel box di Iwata ha tenuto banco il problema delle valvole dei motori, ma il colosso nipponico non può svelare dettagli in merito.

Prestazioni del motore in calo

Inizialmente si era pensato di chiedere una deroga alla MSMA ma, al momento di dover necessariamente presentare i loro progetti, hanno trovato una soluzione. O almeno così è stato spiegato dal manager britannico Lin Jarvis. Yamaha risolverà il problema senza dover necessariamente “scongelare” i suoi quattro cilindri in linea. Maio Meregalli venerdì ha smentito l’ipotesi di un minor numero di giri motore: “E’ lo stesso da Jerez“. Identica linea dichiarata da Maverick Vinales. Ma Valentino Rossi avanza una tesi differente. “Il nostro grande punto debole è la velocità massima e dopo i problemi al motore le prestazioni sono calate un po’, anche se non troppo“.

Un divario di potenza da colmare

La casa giapponese sa di dover fare i conti con problemi di top speed su circuiti come quello austriaco. La YZR-M1 ha sicuramente altri punti di forza invidiabili dagli altri costruttori, ma per il futuro l’obiettivo è ridurre ulteriormente il gap di potenza e l’erogazione in fase di accelerazione. “Ogni due anni abbiamo fatto un passo avanti, avendo più tempo a disposizione siamo riusciti a sfruttare il potenziale ed essere più veloci. Soprattutto su questo circuito, la differenza sul rettilineo è enorme – prosegue Valentino Rossi -. Quando gli altri sono riusciti a mettere in pista tutti i loro cavalli sono diventati più competitivi, mentre noi siamo rimasti dove eravamo. La situazione però cambia da un circuito all’altro e sappiamo che questo non è il migliore per noi“.

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