16 Aprile 2022

Valentino Rossi, il racconto di Pablo Nieto: “Abbiamo distrutto 4 scooter”

Pablo Nieto guida il nuovo team MotoGP, è uno dei collaborati più stretti di Valentino Rossi: un'amicizia che risale al 1997.

MotoGP, Pablo Nieto

Pablo Nieto sta traghettando il team Mooney VR46 di Valentino Rossi nel suo anno di esordio in MotoGP. Il figlio di Angel è uno dei collaboratori più fidati del Dottore e del gruppo di Tavullia, lui ha guidato le squadre in Moto3 e Moto3 negli anni passati e ancora oggi nella middle class. Ex pilota e tecnico di spessore, figlio del pluricampione Angel Nieto, un punto di riferimento nel paddock del Motomondiale. “Ancora oggi c’è gente che mi ferma nel paddock per raccontarmi aneddoti su mio padre e lo apprezzo. Non era solo mio padre, era il padre del motociclismo“.

Pablo Nieto da pilota a team manager

Dopo dieci stagioni in 125cc si è ritirato all’età di 28 anni, conquistando una vittoria (Estoril 2003), diversi podi, arrivando a sfiorare il Mondiale. A 30 è diventato team manager, insieme a suo fratello Geleta ha costituito una squadra MotoGP, ma il progetto si è arenato in poco tempo a causa di un problema al main sponsor, ha cominciato a lavorare con il team Laglisse. Nel 2013 ha vinto il titolo iridato con Maverick Vinales “e poco dopo è nata la possibilità di andare a lavorare con Valentino Rossi. E non potevo dirgli di no“, racconta in un’intervista a ‘El Mundo’. Il primo incontro risale al 1997, in occasione della presentazione di uno scooter Aprilia a Jarama (vicino Madrid). “Quel giorno abbiamo distrutto quattro scooter e da allora andiamo molto d’accordo“.

L’incontro con Valentino Rossi e il team MotoGP

La collaborazione tra Pablo Nieto e Valentino Rossi è più che solida e presto inizieranno ad arrivare i risultati, come già avvenuto nelle classi minori del Motomondiale. “Valentino è il titolare e siamo fortunati che gli piaccia, che sia molto interessato alla situazione dei piloti, agli allenamenti che facciamo, ai meccanici… Ogni consiglio che dà è sempre buono. È come prima, con i team Moto3 e Moto2, solo che fino a quest’anno lo conoscevamo di persona, sui circuiti, e ora passiamo più ore al telefono“.

Il primo intoppo è nato lo scorso anno, quando il colosso arabo Aramco è venuto meno all’impegno commerciale preso verbalmente. E sull’argomento Pablo è l’unico a parlarne sebbene non possa entrare nei dettagli. “Creare un team MotoGP è sempre complicato. Hai bisogno di un grande budget e fortunatamente ora abbiamo sponsor importanti come Mooney, Monster o Bardahl dietro di noi. Sappiamo di essere nuovi, di avere poca esperienza nella categoria, ma siamo molto appassionati e non siamo qui per riempire la griglia“.

Un podio in questa prima stagione MotoGP sarebbe il massimo risultato a cui poter aspirare e le speranze sono tutte su Luca Marini. Ma la top-3 non sarebbe impossibile neanche per il rookie Marco Bezzecchi alla ricerca del prossimo step personale. “Ma l’importante alla fine è essere il protagonista: farsi vedere in tv. Se appari in TV significa che stai lavorando bene“.

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